Valstagna (Vicenza)
Principale paese del grande canyon del Canale di Brenta, si trova allo sbocco della val Frenzela (o Franzela) importante valle che scende dall'altipiano di Asiago, dove la frattura geologica del Canale di Brenta compie un angolo retto in direzione di Bassano tra opprimenti formazioni rocciose limate dalle glaciazioni.
Ed infatti si ipotizza che il nome Valstagna derivi dai termini germanici 'wall' (muro, parete) e 'stein' (sasso), riferiti alla conformazione delle imponenti balze rocciose sull'angusto fondovalle, dove una fila di case s'allunga a sfruttare lo spazio utile.
Il comune comprende numerose borgate del tratto mediano in destra Brenta quali Collicello, Costa, Valgadena, Giara Modon, Sasso Stefani, San Gaetano, Ponte Subiolo, Col Mezzorigo, Londa, e soprattutto Oliero suddiviso dal fiume Oliero che esce dalle famose grotte di Oliero di Sopra e Oliero di Sotto.
Vi sono, inoltre, molte contrade e case sparse nei vari terrazzamenti, la più spettacolare delle quali è l'antica Giaconi.
Ed è proprio il borgo di Oliero il protagonista della storia medioevale, la cui chiesa di Santo Spirito alle dipendenze del monastero benedettino di Campese è stata voluta da Ezzelino II 'il Monaco' nel 1220.
Il simbolo del paese è il leone di San Marco con il libro chiuso e la spada alzata: il 'Leon de guera'.
Per meriti di guerra trovandosi a ridosso del confine, la piccola comunità era esentata dal pagamento delle tasse dovute alla Serenissima.
E' sempre stato luogo di passaggio, mitiche le disavventure di Calepino, capitano di ventura a servizio del Conte Vescovo di Trento, in 'viaggio' verso la conquista di Bassano, nel suo passaggio venne in malo modo tartassato dai Valstagnotti che arrivò a Bassano malconcio e con il suo esercito semidistrutto, tanto che si lasciò catturare facilmente dalle gendarmerie Veneziane, preferendo il male minore.
Nella parrochiale di Valstagna è conservato il calice del povero Calepino.
Con Venezia i rapporti furono sempre molto stretti e privilegiati, una delle attività più importanti dei Valstagnotti era il trasporto ed il commercio dei tronchi tagliati sull'altipiano, la
menada.
Venivano calati lungo la canaletta, appositamente costruita, sulla
Calà del Sasso, quindi legati a formare delle zattere e fatti fluitare attraverso la Brenta fino a Venezia.
Ai nostri giorni questo lavoro viene rievocato con il
palio delle zattere con personaggi in costume.
Con una bella passeggiata, si può facilmente percorrere la gradinata di 4444 gradini della
Calà del Sasso, monumento storico, costruita da Gian Galeazzo Visconti nel 1400.
L'architettura della cittadina è tipicamente alla veneziana, con una lunga serie di bei palazzi, in parte porticati, addossati lungo il fiume.
Nei secoli più recenti l'attività economica più importante fu la coltivazione (...e anche il contrabbando) del
tabacco, coltivato nella innumerevole sequenza di terrazzamenti.
Recentemente è stato recuperato e sistemato il
Sentiero del Vu che percorre le postazioni della prima guerra mondiale arroccate sui dirupi proprio sopra Valstagna e conduce al Col d'Astiago, sull'altopiano di Asiago.
A dar fama al comune contribuiscono le
grotte del fiume Oliero, visitabili turisticamente, nella frazione di Oliero.