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Tre Cime di Lavaredo

Dolomiti - Tre Cime di Lavaredo

traversata da Bagni di Moso al rifugio Auronzo attraverso il rifugi Comici, Locatelli e Lavaredo

Cartina Tabacco 010 / Dolomiti di Sesto
Per i tempi di percorrenza ed i gradi di difficoltà si rimanda alla consultazione delle guide escursionistiche.

da Moso
  • Bagni di Moso (Sesto, Val Pusteria, Bolzano) - coord. N.46°41'18.50" E.12°22'01.50"
  • rifugio al Fondo Valle (1548 m)
  • rifugio Zsigmondy - Comici (2224 m)
  • rifugio Pian di Cengia (2528 m)
  • rifugio Tre Cime A. Locatelli (2405 m)
  • rifugio Lavaredo (2344 m)
  • rifugio Auronzo (2320 m)
Raggiunto Moso (Val di Sesto, Bolzano), seguire le indicazioni per Bagni di Moso, proseguire sino all' albergo Dolomitenhof (1454 m) dove si interrompe la strada di accesso alla val Fiscalina (possibilità di parcheggio nei pressi dell'albergo)(parcheggi a pagamento).
Trattandosi di una lunga traversata è necessario disporre di due veicoli, oppure in alternativa, programmare un'escursione di due giorni pernottando in uno degli ultimi tre rifugi che sono relativamente vicini tra loro. Per godere di uno spettacolo indimenticabile, la preferenza va al rifugio Tre Cime A. Locatelli che si trova al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo.

Dall'albergo Dolomitenhof (1454 m) si segue il sentiero n.102-103, una comoda strada forestale che con una lieve pendenza conduce al rifugio al Fondo Valle (1548 m).

Si continua seguendo il sentiero n.102-103 che sale verso la Val Sassovecchio, dopo breve si incontra un bivio, mantenersi a sinistra seguendo il sentiero n.103 che tagliando le pendici settentrionali della Cima Una ci condurrà al rifugio Zsigmondy - Comici (2224 m). Dal rifugio che è situato al termine della val Fiscalina si gode di una splendida vista su Cima Undici, Monte Popera e la Croda dei Toni.
Si prosegue seguendo il sentiero n.101 che attraverso il Passo Fiscalino (2519 m) ci condurrà al rifugio Pian di Cengia (2528 m). In questo tratto del percorso è veramente impossibile non fermarsi più volte per contemplare la maestosità e i colori delle pareti che ci circondano.
Dal rifugio Pian di Cengia (2528 m) si prosegue seguendo sempre il sentiero n. 101. Raggiunta la forcella Pian di Cengia (2522 m) si incontra un bivio, mantenersi a destra, attraversando le ghiaie che scendono delle Crode dei Piani e dal monte Paterno si raggiunge la forcella Toblin e poco oltre il rifugio Tre Cime A. Locatelli (2405 m).
Il panorama dalla forcella Pian de Cengia è vastissimo, stupenda la vista sui Laghi dei Piani e il Crodon di San Candido.
Raggiunto il rifugio Tre Cime A. Locatelli (2405 m) la vista sulle Tre Cime di Lavaredo (nella loro iconografia classica) è superiore ad ogni aspettativa. Bisogna assolutamente trovarsi in questo luogo per riuscire a contemplarne appieno la grandezza e la bellezza, nessuna immagine è in grado di trasmettere le stesse emozioni per questo spettacolo della natura.

Per una continuazione più panoramica procedere verso la forcella Lavaredo mantenendosi sul sentiero che passa alto sulle ghiaie che scendono dal monte Paterno, parallelo all'ampia mulattiera contrassegnata come sentiero n.101. Da questa posizione si possono scorgere in lontananza il Cristallo, le Tofane, il Fanis, la Croda Rossa d'Ampezzo, la Croda del Beco e il gruppo Rondoi-Baranci.

Dalla forcella Lavaredo (2454 m) il panorama è eccezionale da entrambi i versanti. Sempre seguendo il sentiero n.101, si scende sino al rifugio Lavaredo (2344 m) dietro il quale si innalzano le verticali pareti della Croda Passaporto. In questo tratto del percorso possiamo osservare: di fronte, i Cadini di Misurina e in lontananza i Monfalconi, il Gruppo delle Marmarole, l' Antelao e il Sorapis, mentre sulla sinistra, un altro versante della Croda dei Toni e la Croda Antonio Berti.
Dal rifugio Lavaredo, si continua su una comoda e frequentatissima mulattiera (sentiero n.101-104) verso il rifugio Auronzo (2320 m) dove termina questa lunga e intensa traversata.

note
  • magnifica escursione in ambiente dolomitico nelle fantastiche Dolomiti di Sesto
  • consigliabile fuori stagione, da preferire il periodo autunnale per la bellezza del bosco e i colori della roccia
  • panoramicamente molto appagante, una infinita emozione
foto di Sergio Poletto
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