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Castello dei Collalto

Castello dei Collalto a Collalto di Susegana, Treviso

Castello dei Collalto a SuseganaCastello dei Collalto, Susegana, Treviso

Qui ebbe origine la nobile famiglia che estese le sue proprietà su gran parte dell'alta marca trevigiana e dominò la scena politica della Treviso del 1300.


Un primo documento, una copia del testamento del 1138 del Conte Alberto in partenza per la Crociata in terrasanta, testimonia dell'esistenza di un castello con chiesa e borgo sul colle di Collalto. Sicuramente, fin dai primi anni del 1100 venne edificato un centro fortificato a guardia del passo sul fiume Piave tra il Col di Guardia ed il Montello. Ad Ensedisio I, Conte di Treviso, venne assegnata la contea dove la famiglia nobiliare, probabilmente di origine longobarda già presente a Treviso fin dal IX secolo, s'insediò definitivamente.

Ma la storia degli insediamenti sul colle di Collalto, nonché sulle vicine dorsali collinari è ben più antica. Ritrovamenti archeologici confermano l'esistenza di veri e propri villaggi organizzati fin dalla preistoria.
La favorevole posizione, luogo naturale di transito tra le prealpi venete, il fiume Piave, le ricche fasce collinari pedemontane e la grande pianura alluvionale, fece di Collalto un centro di scambi commerciali in epoca pre-romana. Ancor oggi il toponimo Mercatelli, nelle vicinanze di Collalto, ne è testimone.
Non vi sono notizie di insediamenti militari romani sul colle, tuttavia a poca distanza passava una delle diramazioni dell'importantissima strada militare Claudia Augusta Altinate.
Con tutta probabilità, invece, il colle fu fortificato dai Longobardi. Rimangono le testimonianze dei toponimi di San Giorgio e San Martino, due santi particolarmente venerati dai guerrieri longobardi.

La prima costruzione di un solido castello, ad esclusivo uso militare sul ben protetto colle di Collalto, risale alla prima metà del XII secolo, con l'erezione di un possente torrione di guardia. E' il gigantesco mastio che ancor oggi spicca solitario tra i ruderi della cittadina fortificata, con quell'aspetto di faccia triste e sbrecciata, testimone del passare del tempo e della storia vissuta.

I Collalto si distinsero per ingegno e coraggio. Dominarono la scena militare dell'alta marca trevigiana del XIII secolo, contrastati dall'altra potente famiglia feudale: i Da Camino. Le storie s'intrecciano con gli Ezzelini ed i Camposampiero, rendendoli protagonisti di quello che fu il periodo più vivace e delicato dell'epopea feudale italiana, che portò ben presto alla costituzione dei liberi Comuni nelle grandi città di pianura.
I Collalto furono condottieri militari per l'Imperatore e parteciparono ad alcune Crociate.
La tradizione popolare attribuisce al Conte Alberto l'aver portato a Collalto, di ritorno dalla crociata del 1138, una delle Sacre Spine della corona che cinse il Cristo, avuta in dono dai Cavalieri del Tempio a Gerusalemme. La veneratissima reliquia si trova ancor oggi nella parrocchiale di Collalto.
Al castello, nel 1186, nacque la beata Giuliana, figlia di Rambaldo VI, attiva protagonista della vita religiosa, collaboratrice di Beatrice d'Este e fondatrice di un ordine religioso a Venezia.

Nel 1245 il Conte Schenella III acquista dal Podestà di Treviso la collina di San Salvatore che domina Susegana. Ben presto vi edifica un nuovo castello, anche qui probabilmente sulle tracce di precedenti strutture. Il castello di San Salvatore viene completato da Rambaldo VIII che lo trasforma in palazzo residenziale principale, lasciando a Collalto un esclusivo ruolo militare.

Dal 1312, per merito di Rambaldo VIII, la contea di San Salvatore e Collalto ottiene piena giurisdizione politica e amministrativa, come attesta un documento dell'Imperatore Arrigo VII. Autonomia che, sia pur in forma ridotta, verrà rispettata anche da Venezia, alla quale tutte le contee di terraferma veneta si 'donarono' fin dal 1400. Autonomia che rimase fino all'ingresso degli austriaci, dopo la caduta della Serenissima e la breve stagione napoleonica.

La fortezza di Collalto godeva fama di inespugnabilità.
Nel 1378 si registra un assalto delle truppe Ungare guidate dall'odiato Gherardo da Camino. Un nuovo tremendo assedio avviene nel 1412 ad opera del condottiero Pippo Spano. Il famoso condottiero sfogò la sua rabbia assediando e distruggendo il Castello del Credazzo, già possedimento dei Collalto.

Dopo l'unione alla federazione Veneziana venne a mancare il ruolo strategico militare ed il castello divenne sempre più edificio civile e artigianale. Per faide interne alla famiglia nel 1585 il castello venne pesantemente devastato.
Come per ogni castello che si rispetti non mancano tragiche leggende. Come la storia di Bianca da Collalto, murata viva a causa della gelosia della castellana Aica da Camino.
Le proprietà dei Collalto ospitarono personaggi illustri, artisti, pittori e musicisti. S'ingrandisce il borgo con la costruzione di una nuova cerchia muraria. S'insedia un convento francescano voluto dal Conte Antonio II, soppresso dalle leggi napoleoniche, allorquando vennero soppresse anche la Certosa del Montello e l'Abbazia di Sant'Eustachio, prospere per la ricca protezione dei Collalto.

L'ottocento è il secolo del declino, che consegnerà agli avvenimenti storici della prima guerra mondiale sul fronte del Piave un grande palazzo signorile segnato dalle rughe della decadenza, appoggiato al grandioso torrione medioevale e circondato da un ridente borgo e due distinte cinte murarie.

Castello di CollaltoCastello di Collalto di Susegana

Il castello si trova in posizione strategica per controllare il passaggio lungo il fiume Piave, tra i colli di Susegana ed il Montello, ed ebbe notevolissima importanza nel medioevo, fino alla 'donazione' (o annessione) alla Repubblica Veneta.
I principi di Collalto, tuttavia, conservarono ancora una certa autonomia sulla contea fino alla caduta della Serenissima.
La repubblica veneziana era in effetti uno stato fortemente federale, con amplissime concessioni, con propri statuti, a Comunità, Contee, Regole e Città, specie quelle verso i confini.

Alcune foto di dettaglio per far vedere ciò che rimane del castello dopo la distruzione quasi totale subita durante la prima guerra mondiale.
La grande guerra restituisce un ammasso di macerie dalle quali emerge, ancora una volta, il sornione torrione rimasto pressoché indenne, e una delle torri delle mura, già torre campanaria. Da questo disastro non si riebbe più, solo dal secondo dopoguerra il paesino inizia a rivivere.
Date le miserie rimaste l'unica possibilità sarebbe il recupero di alcuni tratti murari della cinta, ancora leggibili con interessanti dettagli architettonici, oltre al grande torrione.

Il Castello dei Collalto in una mappa del '600 ancora perfettamente integro, ma senza più ruoli strategici e militari. All'interno della cinta muraria il vivace borgo artigianale e la rocca trasformata in nobile palazzo residenziale.

Si distinguono le due cinte murarie, quella meno antica a sud cinge il borgo, la porta d'accesso alla rocca, con (sulla destra) la rocca caratterizzata dalla forma triangolare e l'imponente maschio sulla punta all'estrema destra.

La grande guerra restituisce un ammasso di macerie dalle quali, sornione, emerge ancora una volta il torrione rimasto pressoché indenne, e una delle torri delle mura, già torre campanaria.
Da questo disastro non si riebbe più, solo dal secondo dopoguerra il paesino inizia a rivivere.

Castello di Collalto

Il Castello dei Collalto in una cartolina di fine '800, prima del bombardamento della prima guerra mondiale.
Si vede il grande palazzo nobiliare in tutto il suo splendore, addossato al torrione medioevale.
Con il bombardamento italiano su quelle che allora erano postazioni di rincalzo austro-ungariche oltre il Piave, l'intero borgo venne completamente devastato e rimase fortunatamente in piedi solamente il torrione e la torre adibita a campanile.
La chiesa subì danni gravissimi e fu successivamente demolita per ricostruire quella attuale.
Il paese dopo la prima guerra mondiale venne quasi completamente abbandonato alla rovina.
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bibliografia Susegana, San Salvatore, Collalto e colli trevigiani
titoloautoreedizione
Quattro passi a CollaltoGruppo Festeggiamenti Collalto2008
"Collalto"Antonio Menegon
Gruppo Festeggiamenti Collalto
2002
Le Contee di Collalto e di San SalvatorePier Antonio Passolunghi2002
I CollaltoPier Antonio Passolunghi1987
Archivio per SuseganaPier Antonio Passolunghi1985
I Conti di Collalto e San Salvatore e la Marca TrevigianaOreste Battistella1929
I Collalto. Linee, documenti, genealogie per una storia del casatoO. De Zorzi1990