Noale, incrocio tra le strade Padova-Treviso e Venezia-Cittadella-Castelfranco-Bassano.
Tracce romane, distruzioni e ricostruzioni durante le medioevali incursioni barbariche, riedificazione del XII secolo e rifacimenti nel XVI secolo.
Bellissimo sito, un'isola completamente circondata da una fossa con acqua che scorre copiosa.
Una macchina da difesa poderosa ed imprendibile, separata ed autonoma rispetto alla stessa città fortificata.
Manufatto articolato ed interessantissimo, protagonista per due millenni di storia.
Ai margini della grande centuriazione romana della fertile area agricola tra la laguna, Padova, Treviso e Bassano.
Incrocio naturale dei traffici agricoli già in epoca pre-romana e romana, quindi baluardo al centro della pianura nel constrastare le invasioni barbariche e ancora strategico crocevia nei cruenti intrecci politici medioevali.
Dopo l'abbandono e la completa rovina, da metà ottocento e fino agli anni ottanta del secolo scorso, il vuoto interno era adibito a cimitero e questo ha accresciuto ancor più la fama di luogo lugubre e sinistro.
Quest'atmosfera si respira tutt'ora, anche se le tombe sono state rimosse, rimane qualche lapide storica ed alcuni affreschi.
E questo basta ad evocare macabri presagi, specie se ci si avvicina verso sera oltrepassando in solitudine quella porticina d'ingresso dalla punta gotica e ci si sofferma al centro, vuoto, di quella cortina di mura in rovina.
E' un luogo magico, che ci permette di respirare l'aria della storia vissuta, che ci restituisce, nella sua staticità, la percezione dello scorrere incontenibile del tempo.
Noale e la Rocca dei Tempesta
Reperti archeologici antichissimi sono stati rinvenuti un po' in tutta l'area di pianura a ridosso della gronda lagunare, la zona fu poi soggetta alla grande centuriazione romana di Altino, separata dal graticolato dell'Agro Patavino dal fiume Muson Vecchio.
Alla caduta dell'impero, seguirono anni di abbandono e rinselvatichimento del territorio, dovuti sia ad una serie di devastanti catastrofi naturali, famosa la grande alluvione del 589 nella quale numerosi fiumi cambiarono persino l'alveo, e sia al crollo della popolazione per pestilenze e invasioni di eserciti barbari.
Le più antiche notizie certe riferiscono di un villaggio chiamato "Anoalis", in riferimento al disboscamento e dissodamento e alle nuove culture, in epoca tardo-medioevale (prima del mille).
Il villaggio fortificato di "Novalis", attorno all'anno mille era feudo "allodiale" della famiglia "Da Carbonara", Avogari (avvocati, rappresentanti) del Vescovo e del Capitolo di Treviso.
I Da Carbonara avevano vasti possedimenti, oltre che a Novalis anche a Crespignaga, Castelminio, Maerne e Tessera.
Alla morte di Malsperone da Carbonara, avvenuta nel 1119, il possedimento passa a Guido che si fregia dell'appellativo "Tempesta", in seguito denominazione della famiglia, quindi Guido Tempesta è nominato Avogaro del Vescovo.
Di quel periodo anche l'avogadura per il Vescovo di Padova, situazione ambigua che permise al figlio Guglielmino Tempesta, nel 1179, di essere nominato Podestà di Noale soggetto al Comune di Padova.
Situazione che deflagrò nel 1181 in un vasto conflitto tra le città venete e che portò all'assegnazione di Noale al Comune di Treviso.
Più documentata l'esistenza di un importante palazzo fortificato, separata dal Castello cittadino, residenza dei figli di Guglielmino, Guido II e Guercio, almeno dal 1193.
Nel 1245 è la volta di Ezzelino III da Romano, che espugna Noale dopo le conquiste delle più importanti città del Veneto centrale, tra cui Padova.
Lo stesso Ezzelino tuttavia, viste le devastazioni, per rafforzare l'importante nodo militare, strategico tra le signorie di Padova, Treviso e Venezia, ordina la sistemazione cittadina.
Venne ristrutturata la Rocca ("el palazon"), autonoma rispetto al Castello nel centro della città, ma senza una vera e propria cinta muraria completa, il tutto circondato da una serie di ampi fossati d'acqua.
I lavori durarono a lungo e diedero impulso ad un vivace sviluppo economico, oltre alle strutture militari venne realizzato un mercato coperto "il Pavione".
Si conclusero nel 1272, dopo la morte dell'Ezzelino, portando l'assetto cittadino storico alla fisionomia che tuttora vediamo.
Nel trecento Noale, sempre nodo strategico tra Padova e Treviso, venne coinvolta in numerose vicende militari.
Come buona parte del territorio veneto centrale fu soggetta alla dominazione scaligera, ma per un decennio, tra il 11329 e il 1339, Guecello Tempesta ottenne una forma di amministrazione autonoma, con propri Statuti e un giudice.
Il capoluogo era centro amministrativo e militare di un vasto territorio che comprendeva, oltre alle varie frazioni, anche Scorzè, Salzano, Trebaseleghe e Martellago.
Nel 1339 è la volta della Serenissima.
Noale perse la propria autonomia e venne insediato un Capitano (1356-1381), funzionario militare e giudice alle dipendenze del Doge.
Dopo il grande spavento per l'invasione degli Ungheri (1356-1357), la Serenissima rimediò una nuova organizzazione militare del territorio e il distretto amministrativo del Noalese, sui possedimenti già controllati dai Tempesta.
Per un brevissimo periodo (1381-1387), la città fu sotto il dominio Carrarese di Padova, per ritornare definitivamente sotto la Serenissima nel 1390.
Fu insediato un Podestà, carica che durò fino alla caduta della Serenissima (1797), marcando ancor più l'aspetto amministrativo della terraferma veneziana.
Vennero dismesse le strutture militari come il Castello e la Rocca, come quasi tutte questo genere di fortezze all'interno dello Stato da Tera veneziano, non più adeguate alle nuove tecniche e armi da guerra.
Infatti fu solo sfiorata dalla guerra contro la Lega di Cambrai, allorquando gli imperiali si accanirono principalmente contro la grande piazzaforte di Padova, parafulmine per tenerli lontani dalla laguna.
Nel '600 la Rocca venne trasformata in Palazzo di rappresentanza e sede del Podestà della Serenissima, dismessa nel 1763 cadde in rovina e buona parte del materiale murario riutilizzato per altri edifici.
Ad inizio ottocento l'interno, vuoto, della Rocca venne riciclato ad area cimiteriale e tale rimase fino al 1983.
Dal 1996, concluse le operazioni di spostamento delle tombe, si procede al restauro conservativo e all'apertura, salutaria, al pubblico.
Alla caduta della Serenissima (1797) per mano di Napoleone e dopo le due brevi dominazioni francesi di inizio ottocento, tutto il territorio veneto passò agli austriaci con la creazione del Regno Lombardo Veneto.
Gli austriaci si accanirono con Noale in quanto città natale di Pier Fortunato Calvi (Briana, 15/02/1817 – Lunetta, 4/07/1855), ex ufficiale austriaco che dopo il congedo fu valoroso comandante veneziano, voluto dal doge Daniele Manin, dell'insurrezione del Cadore sullo sfondo dei moti rivoluzionari del 1848, rallentando il passaggio delle truppe di Radetzky, dirette verso Venezia e il forte Marghera.
Parco pubblico attorno alla Rocca e piazze sempre aperte, visite interne alla Rocca saltuariamente e in occasione di manifestazioni