Venezia: Chiesa di San Francesco della Vigna
Un convento con annessa chiesetta esisteva fin dalla metà del duecento, opera dei frati francescani rimasti ad occupare quell'area semi-deserta quale avamposto in città dopo il passaggio di San Francesco in laguna, dove fu ospitato in un convento nell'isola di San Francesco del Deserto.
Attorno al monastero vennero creati grandi orti, che tutt'ora esistono racchiusi tra le mura del convento.
Dell'inizio cinquecento l'innalzamento di una nuova chiesa.
La facciata (1572) è del Palladio, uno dei pochi lavori a Venezia del maestro (
Basilica di San Giorgio Maggiore, Redentore, Zitelle).
L'edificio, del 1534, è su progetto del Sansovino, l'interno è semplice, francescano, ad una navata, forse il primo esempio dopo la riforma che imponeva l'apertura al 'popolo' della zona presbiteriale.
Fino ad allora, nelle chiese monastiche, la parte presbiteriale e nobile era separata dall'aula popolare da un ampio coro, come ancora si può vedere alla Basilica dei Frari.
La chiesa di San Francesco della Vigna conserva numerosi dipinti dei più noti pittori veneziani.
Molto belli e suggestivi sono i tre chiostri monastici, due sono visitabili.
Caratteristici della piazzetta laterale i pilastri ottocenteschi che sorreggono una passerella coperta che congiunge il palazzo rinascimentale 'della Nunziatura' (Palazzo Gritti, perché voluto dal doge Gritti) con il convento delle 'Pinzochere', le terziarie francescane.