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Sovramonte

Sovramonte e altopiano sovramontino

Sovramonte

Comune gravitante su Feltre che riunisce diversi paesi del bellissimo altopiano ai piedi delle Vette di Feltre.
Parte del territorio Sovramontino si trova nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.

Sovramonte Il territorio comunale degrada con delle ripide scarpate dalle Buse sommitali dell'area più a ovest delle Vette Feltrine, caratterizzate dalle piramidali cime del Pavion (2334), La Vallazza (2167) e monte Castello (m.1691), a formare un articolato altopiano gran parte boscoso e dove si trovano i paesi di Sorriva, Zorzoi, Servo, Salzen e Aune.
Verso sud l'altopiano è scavato dalla valle del torrente Ausor che isola gli abitati di Faller, Ramen, Panizer, Terna e il Col Falcon Col del Gnao ai piedi del monte Avena.
Il sovramontino è separato dalla conca feltrina dal passo Croce d'Aune (m.1015), tra la dorsale delle Vette e l'isolato monte Avena (m.1454), mentre ad ovest la struttura geologica è bruscamente tagliata dal 'gemello' altopiano di Lamon dalla profonda spaccatura della valle del Cismon.

Il sovramontino, come pure il lamonese, è stato frequentato fin dai tempi remotissimi dei cacciatori preistorici paleolitici (40.000 anni fa). Su di una bancata rocciosa sopra la Val Rosna è stata rinvenuta una straordinaria sepoltura di cacciatore epigravettano (12.000-13.000 anni fa) completa del corredo funerario.
In epoca romana i territori furono interessati dal percorso della strada militare imperiale romana 'Claudia Augusta Altinate' (15 d.C.), nel tratto tra il municipium di Feltre e la Valsugana.

Già dai tempi celtici dei Paleoveneti pre-romani transitava la "Via Pagana", importante tratturo di comunicazione tra la pedemontana veneta ed il primierotto.
Studiosi fanno risalire la forma delle case 'a gradone' di Col dei Mich ad influenze celtiche.
Numerosissimi pertanto i reperti archeologici romani. Dalla moneta rinvenuta nei pressi del Castel Schener dove doveva trovarsi un castelliere, agli utensili, monete, tombe tra i ruderi del castello di Servo, anche questo probabilmente già torre o fortezza romana.
A fine 500, tra i ruderi del castello fu rinvenuta una statua greca che venne portata a Feltre e successivamente a Venezia dove si trova ancora tra la collezione Grimani.
Anche il sito della chiesa di San Zenone a Zorzoi potrebbe essere stato un castello o torre romana.


E' la volta delle ondate di invasioni 'barbare' delle quali quasi nulla si conosce, tranne il fatto che sfruttarono le strade e le infrastrutture romane e devastarono profondamente il territorio.

Sovramonte - la Vallazza nelle Vette Feltrine Poco si conosce anche dell'epopea medioevale.
Il cavaliere Malacarne da Faller, signore di Servo, fu crociato in Terrasanta nel 1096, Antonio da Faller, nel 1200, fu valoroso capitano di Ezzelino da Romano che probabilmente estese i suoi domini fin su queste terre.

Dal 1404, come per gran parte del Veneto, l'intero territorio feltrino passa alla dominazione veneziana.
I veneziani edificano il castello di Schener, sul confine con il Primiero.
Nel 1511 la calata delle truppe aderenti alla Lega di Cambrai capitanate dall'imperatore Massimiliano d'Austria.
Il castello di Schener venne assaltato e raso al suolo, l'intero sovramontino ed il castello di Servo, nonché tutti gli edifici pubblici e le chiese furono pesantemente devastati e saccheggiati. E' il preludio al sacco di Feltre, che qualche giorno dopo verrà messa a ferro e fuoco.
Castel Schener viene riedificato nel 1525 ed abbandonato alla caduta della Serenissima.

Nel 1630 la peste miete gran parte della popolazione e, per voto dei sopravvissuti, venne istituita la festa votiva nella chiesa-santuario di San Dordi (San Giorgio) nella piana di Sorriva, ininterrottamente molto sentita ancor oggi.
A fine aprile (23 aprile San Giorgio) i giovani coscritti di tre famiglie di Sorriva, convocati a sorte divisi in quattro gruppi e vestiti in costume tradizionale, portano a spalla fin sulle case isolate più lontane una grande marmitta di rame per distribuire la 'menestra de San Dordi', un minestrone a base degli immancabili fagioli.

L'ottocento tutte queste lande, fertili ma isolate tra le montagne, sono interessate dal tristissimo fenomeno dell'emigrazione. Fenomeno causato dal crollo dovuto allo sfruttamento economico da parte dei regni Austriaco dopo le conquiste napoleoniche e Italiano successivamente, dopo i quattrocento anni di pace e prosperità sotto la dominante Serenissima.
Sono i tempi magri della pellagra, della polenta e dei fagioli. Il famoso fagiolo Lamon.

- Servo (m. 610)

Sede comunale. Vi era l'importante castello dei signori di Da Fallero (o Da Faller).

- Sorriva (m. 585)

Sede di alcuni servizi pubblici, ai margini di una piana un tempo fertile campagna densamente coltivata.
A dominare la piana l'antichissima chiesetta di San Giorgio (San Dordi) con preziosi affreschi cinquecenteschi. Dal 1630 si tiene ogni anno la manifestazione votiva di ringraziamento contro la peste.

Sovramonte - San Zenone a Zorzoi - Zorzoi (m. 635)

Il paese più importante di Sovramonte.
Pregevole la chiesa di San Zenone del XV secolo, posta in posizione dominante sul percorso di una antica strada pre-romana e su una variante locale della strada romana 'Claudia Augusta Altinate', quindi sulla strada per il Primiero fino alla caduta della Serenissima. Conserva una preziosa tavola dedicata a San Zenone e a San Silvestro e una pala raffigurante la 'Morte di San Giuseppe'. Una bella via Crucis, con 14 capitelli, dal centro dell'angusto paese sale alla chiesa.

Poco oltre la contrà 'Bettola' lungo la stradella che conduce al castello di Schenèr un bel capitello in località 'Tuu' (antichissimo toponimo di orignie incerta fonte di disquisizione tra linguisti, forse indicante un filone di tufo).

- Castello di Schenèr (tracce)

Si trovava a picco sulla sottostante gola del Cismon. Sul terreno si può osservare solo qualche misero rudere di fondazione, ora digerito dalla folta vegetazione, che non può rendere conto della struttura del castello.

Il nome Schenèr deriva da 'schenaro' termine dialettale indicante il trasporto a schiena di merci e legname dai ripidissimi circostanti boschi. Era a guardia del transito per il Primierotto già nel 1300, ma le sue origini sono forse più antiche. Nei pressi si trovava pure un castelliere di origine romana, confermato dal ritrovamento di alcune monete.
Il luogo era forse il medesimo dov'era edificato un castello del 1027 quando Corrado il Salico conquistò il Primiero.

Distrutto completamente nel 1511, dalle soldataglie della lega di Cambrai. Ricostruito nel 1525/31 e rimase punto strategico delle difese della Serenissima fino alla caduta, per opera di Napoleone, nel 1797. Quindi, non più interessante strategicamente, trovandosi isolato ed in posizione inospitale per un riciclaggio quale utilizzo ad abitazione privata, venne abbandonato e gradualmente demolito.

Sovramonte - Col Fariet a Col dei Mich - Col dei Mìch, Col Fariet (m. 750)

Un piccolo altopiano. Un luogo ameno, solare, autentico ed incontaminato, punteggiato da coltivazioni e rade casette con un valore aggiunto straordinario: alcune casette costruite secondo la tipologia dei frontoni 'a gradone'.
Un paradiso terreste.

- Aune (m. 900) e passo di Croce d'Aune (m. 1015)



- Salzen (m. 850)

Minuscolo paese d'altri tempi sulla salita verso il passo Croce d'Aune, alcune vecchie case dall'architettura molto interessante, bellissimi boschi tutt'attorno.

- Faller (m. 780)

Il nome dovrebbe derivare dalla famiglia feudale dei Da Fellero, o Da Feller, forse già appartenente alla nobiltà romana fin dai tempi dell'imperatore Teodorico. Con le invasioni degli Unni e dei Longobardi di Alboino (689) si rifugiò nell'isolato altopiano sovramontino, dove vennero costruiti alcuni castelli di difesa e quello costruito a Faller potrebbe essere stato l'avamposto al servizio del castello di Servo.
La famiglia divenne tra le più importanti del feltrino e normalmente i suoi membri risiedevano a Feltre dove facevano parte dei Consigli della città. Si sottomise a Carlo Magno e, con bolla dell'Imperatore Enrico II, Odoricus da Fallero divenne vescovo-principe di Feltre (1047).
I Da Faller avevano sede principale a Servo, luogo molto più comodo ed abitabile e l'avamposto di Faller vennne progressivamente a perdere d'importanza.
Numerosi i personaggi illustri della famiglia. Malacarne fu crociato in terrasanta (1096), Antonio capitano delle truppe di Ezzelino III (1237), Ughetto castellano a Servo (1245) finché, con la caduta dell'Ezzelino, anche i Fallero caddero in disgrazia con il nuovo corso politico feltrino, più vicino alle fazione Guelfe e alle politiche comunali.

- Ramen (m. 800)

Piccolo nucleo di case poco lontano di Faller dal quale si perviene per l'unica strada carrozzabile.
Nei pressi si trova il Centro di Spiritualità "Cima Loreto" dei Padri Canossiani.

Sovramonte - Sorriva

Le chiese di Sovramonte

Chiesa di San Giorgio (SanDordi per i sovramontini)

Di antichissime origini, situata sopra il piramidale colle (forse un castelliere) al centro della piana di Sorriva, domina tutto il sovramontino.
Sul portale appare la data del 1506.
L'interno è bellissimo e riccamente affrescato con opere attribuite al Nasocchio e al Frigimelica (1500).
Sull'abside una Madonna del 1300.
La chiesa è profondamente legata alla vita sovramontina, in particolare alla tradizione votiva riguardante la grande pestilenza del 1630 (quella raccontata anche dal Manzoni).
Da qui ogni anno, ininterrottamente dal 1631, a fine aprile (23 aprile San Giorgio) i giovani coscritti di tre famiglie di Sorriva, convocati a sorte divisi in quattro gruppi e vestiti in costume tradizionale, portano a spalla fin sulle case isolate più lontane una grande marmitta di rame per distribuire la 'menestra de San Dordi', un minestrone a base degli immancabili fagioli. La minestra dei poveri.
Da San Giorgio parte la storica processione al cimitero degli appestati a Pontera.

Chiesa di Santa Maria Assunta a Servo

Considerata la più antica dell'altopiano, da essa dipendevano tutte le curazie sovramontine.
Viene menzionata in una bolla di papa Lucio III nel 1185.
Conserva opere di Marco da Mel del 1534, una tela del Frigimelica (1500) raffigurante San Rocco e San Sebastiano, affreschi raffiguranti l'ultima cena attribuiti a Giovanni di Francia.

Chiesa di San Rocco

Consacrata nel 1576 dal vescovo Filippo Maria Campeggio quale ringraziamento a San Rocco e San Sebastiano per la protezione dalla grande pestilenza. Si trova all'antico incrocio delle strade di Zorzoi Col dei Mich, Servo e Sorriva ed unisce le tre comunità sovramontine con celebrazioni religiose comuni.
Il prezioso quadro del Frigimelica è ora conservato nella parrocchiale di Servo.

Chiesa parrocchiale di Sorriva

Chiesa di San Zenone a Zorzoi

Attenzione: il sentiero per i ruderi del mulino nella valletta dell'Ausor, zona Le Val, è attualmente completamente impraticabile.

Sovramonte, sovramontino

Comune di Sovramonte

altopiano sovramontino, Feltrino, Dolomiti Bellunesi
altezza media m. 610 slm - altezza max. m. 2.334 slm monte Pavione
abitanti n.1.765 (2001)
distanza (Servo): da Feltre km.20, da Bassano del Grappa km.50, da Belluno km.50, da Fiera Primiero km. 22

informazioni

- Pro Loco e Comune di Sovramonte (Servo)
- Biblioteca Comunale c/o Scuola Media (Piana di Sorriva)

Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Piazzale Zancanaro, 1 - 32032 Feltre (Belluno)
bibliografia Sovramonte e nel feltrino e Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
titoloautoreedizione
La via di SchenèrM.Melchiorre2016 - Marsilio, Venezia
Sovramonte - guida al territorioautori vari2006 - Comune di Sovramonte
1631 - Sorriva e la pesteParrocchia San Giorgio Martire a Sorriva2005 - Tipografia Beato Bernardino, Feltre
Fonzaso ieri: il territorio, la comunità la storiaA.Vigna2004 - Circolo i Fondasin, Fonzaso
Guida al territorio feltrinoComunità Montana Feltrina2003 - Seren del Grappa
Faller: storia di una comunitàM.Giazzon1986 - Tipografia San Bernardino, Feltre
Tradizione e cultura nel SovramonteG. Dal Molin1983 - Comune di Sovramonte
Per uno spaccato storico veramente interessante e notevole della vita corrente nella Conca di Primiero e nel Feltrino, durante il periodo della dominazione veneziana e fino alla seconda metà dell'ottocento, si consiglia di leggere il libro 'La via di Schenèr' di Matteo Melchiorre edizioni Marsilio, Venezia (2016).
Un libro - tra il racconto romanzato e la ricerca storica minuziosa - che ci porta lungo l'antichissima strada di Schenèr, tra il Sovramontino e il Primiero, passaggio obbligato tra due mondi apparentemente di confine, tra i domini della Serenissima e Tirolesi, in realtà tra due comunità che, pur con i loro campanilismi, erano un organismo simbiotico, necessarie l'una all'altra. Comunità 'divise' tra due 'Stati' eppur accumunate in una 'unica' Diocesi.
Uno spaccato di secoli di storia vissuta dalla gente comune e raccontata dal basso, che ci porta in un mondo dall'insospettata vitalità e vivacità di paesi che nella grande storia appaiono 'sonnolenti' nella 'Pax Veneziana', che tuttavia ha permesso almeno quattro secoli di qualità della vita notevole in quel contesto storico europeo.
Un paradigma che ci fa capire come i territori di confine in realtà non sono mai stati delle 'frontiere', come spesso avviene nella storia contemporanea, ma luoghi osmotici che hanno permesso la 'piccola' grande vivacità della nostra storia.
E' come immergersi in una macchina del tempo per capire, ed anche gustare, quel mondo traumatizzato dalla costruzione della nuova, 'modernissima', strada della Val Cismon, avvenuta nella seconda metà dell'ottocento (e tutt'ora in ultimazione).
Anche questa una metafora che ci porta a discernere i problemi della modernità da quelle che sono le radici culturali, psicologiche e popolari delle popolazioni pedemontane e montane del nord-est della penisola italica.
Un libro che ci fa meditare sulla differenza tra il moderno 'spostarsi' da un luogo all'altro, percorrendo una strada che paradigmaticamente per buona parte scorre in gallerie, e i percorsi di conoscenza di contee, paesi, contrade, luoghi, gente, abitanti, persone, storie di vita.
- vedi anche la scheda Zorzoi di Sovramonte e la strada e il castello di Schenèr

avvenimenti e manifestazioni a Sovramonte, feltrino e Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Zorzoifesta di San Giuseppe19 marzofesta la domenica successiva
Sorrivafesta di San Giorgio (S.Dordi)fine aprilemanifestazione votiva per la peste del 1630
PedavenaGuarnieri International Trophymaggiogara internazionale di volo libero con partenza dal Monte Avena
Sorrivafesta dei CarminiIV domenica lugliofesta paesana
Aunefesta di San Lorenzo10 agosto
Fallerfesta di Santa FilomenaII domenica agosto
Zorzoifesta dell'ospite15 agostotradizionale sagra di ferragosto
Servofesta dell'Assunta15 agostofesta di ferragosto
PedavenaCroce d'Aunesettembregara internazionale automobilistica di velocità in salita
Lamona tavola nel feltrino: il fagioloIII domenica settembrefesta del fagiolo Lamon
Servofiera delle AnimeI domenica ottobrefiera di antica origine
Fallerfesta della mela prussianaquarta domenica di ottobremela prussiana, fagioli, castagne, prodotti artigianali - da non mancare
vedi anche
SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte Servo di Sovramonte
Chiesa di San Giorgio
SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte SanDordi San Giorgio, Sorriva di Sovramonte
Chiesa di Santa Maria Assunta a Servo
Servo di Sovramonte Servo di Sovramonte
Chiesa di San Rocco
San Rocco, Servo di Sovramonte San Rocco, Servo di Sovramonte
Chiesa parrocchiale di Sorriva ed edicola in una casa a Contrada Sentà
Sorriva di Sovramonte contrada Sentà, Sorriva di Sovramonte