Oratorio Eremo di San Giorgio al Paveion a Cavaso del Tomba
Il tempietto con adiacente una casetta d'abitazione è caratterizzato dal bel campanile, con sulla punta una grande statua di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali domestici e da lavoro.
Non vi sono notizie certe sull'origine del tempietto sul colle di Paveion, un tempo 'Comun' autonomo, come non chiarissimo l'abbinamento tra San Giorgio di Lidda e Sant'Antonio Abate.
L'oratorio posto sul Colle della Bastia di San Giorgio confinava un tempo con i boschi appartenuti ai beni comunali.
A seguito del testamento del 6 maggio 1584, del nobiluomo Lorenzo Pasqualigo, il parroco di allora Don Giulio Carozzi organizza una consultazione al fine di sistemare un eremita quale custode della chiesetta, ma la cosa non fu approvata.
Il 14 maggio 1689 Bernardin Trento lascia in eredità all'oratorio un pezzo di terreno adiacente, con l'obbligo di celebrare almeno una messa nel giorno della festa di San Giorgio.
Terreno in seguito venduto dalla parrocchia di Caniezza, facendo cadere l'obbligo della prescrizione religiosa, sostituita da una decima a carico dei colmellanti.
Cent'anni dopo, nel 1789, vi sono notizie di un eremita che viveva e curava l'oratorio con le elemosine dei numerosi fedeli.