Villa Sandi-Zasso - XVIII secolo
Moldoi di Sospirolo (Belluno) - in Valbelluna destra Piave tra Maràs e Moldoi
Il Pizzòch è la montagna che domina la parte centrale della Val Belluna, al centro del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Da Santa Giustina Bellunese si presenta come un imponente corno bicuspide svettante sopra un grande zoccolo boscoso.
Ai suoi piedi belle contrade caratteristiche e numerose ville del periodo della dominazione veneziana, la più conosciuta ed in posizione panoramica stupenda, tanto da essere visibile da una gran fetta della valle, è villa Sandi ora Zasso.
Nella foto, seminascosto dal pilastro, il
corno del Pizzòch che qui mostra il profilo più nobile assomigliante al Corno Dogale.
Nella vicina località di Paderno, la ricchissima famiglia mercantile dei Sandi aveva vasti possedimenti terrieri fin dal 1500.
I Sandi risiedevano a Feltre e, all'inizio del '700, si trasferiscono a Venezia ed entrano a far parte della nobilità 'acquisita' (...per, e con, meriti economici) veneziana e partecipano, nelle alte sfere, alla vita amministrativa e politica della Serenissima.
E' di questo periodo la costruzione del vasto complesso a Moldoi, coerente con le ambizioni delle famiglie più in vista, allo scopo di dar lustro al desiderio di grandiosità e mettere in evidenza la potenza economica, ed anche la raffinata cultura artistica nel costruire dimore da utilizzare per la villeggiatura e per sontuose feste di rappresentanza.
Il luogo prescelto è di grandissimo fascino ed il fatto che il Pizzoc si mostri come una scenografica quinta rocciosa a forma di Corno Dogale non è stato di secondaria importanza, ma quasi un segno delle ambizioni della famiglia.
Quasi certamente la villa è un progetto di Domenico Rossi che già svolgeva delle commissioni per i Sandi a Venezia.
Rispetto alle principesche dimore di pianura, dove vengono valorizzate le linee orizzontali e le fughe ottiche, qui il progettista si è confrontato con la forte pendenza del terreno ed ha valorizzato l'importanza e l'elevazione maestosa della dimora pur con grande sobrietà architettonica e decorativa, sfruttando il vasto parco-giardino e l'effetto del grande scalone d'accesso.
La mano è di un architetto di grande esperienza e valore che ha risolto brillantemente le aspirazioni della famiglia, pur senza lasciarsi andare a soluzioni che facilmente sarebbero scadute nel cattivo gusto, anzi esaltando il valore formale dei volumi e l'unitarietà del complesso.
Con la caduta della Serenissima il rapido declino della casata e la decadenza delle immense proprità.
La villa a Sospirolo venne venduta e, dopo alterne vicende, acquistata a metà '800 da Bortolo Zasso, medico di Agordo, alla cui famiglia tuttora appartiene.
La villa è visibile, in lontanza, da tutta la Val Belluna tra Santa Giustina Bellunese e Cesiomaggiore.
L'ingresso, una bella esedra, si raggiunge sulla provinciale pedemontana tra Maras e San Zenon, tra i comuni di Sospirolo e San Gregorio nelle Alpi.