sulla spiaggia di Boccasette alla bocca della foce del Po di Maistra
E' la parte più estrema del grande delta del Po, si affaccia sull'Adriatico con lunghe lingue di sabbia dette 'scanni' ('scano' in lingua veneta).
Sono delle barriere naturali create dal riflusso delle maree e dal materiale sabbioso trasportato dal grande fiume, spesso vengono completamente scavalcate dalle mareggiate che si riversano sui primi canali o sacche retrostanti.
Frenano la violenza delle ondate che altrimenti si infrangerebbero sulle dighe delle valli da pesca o creerebbero scompensi nelle lagune interne.
Sono formate da sabbia molto instabile, pertanto soggette a continue variazioni ed evoluzioni, vi crescono solamente canne palustri e radi cespugli pionieri, gli unici in grado di resistere alle condizioni estreme di vento e salsedine.
Queste lingue di sabbia sono difficilmente raggiungibili, fa eccezione la spiaggia di Boccasette.
La si raggiunge con una stretta stradina asfaltata, dalla località Boccasette di Porto Tolle (circa 30 km. dallo svincolo sulla statale Romea), tra suggestive valli da pesca e arginature, al termine della quale vi è un piccolo parcheggio (a pagamento nella stagione estiva).
Dal parcheggio si attraversa un ponte pedonale di legno sul canale più esterno delle valli da pesca.
Lunga diversi chilometri, la spiaggia di Scanno del Palo è una delle pochissime spiagge 'libere' rimaste, soprattutto lasciata completamente allo stato naturale, pur con qualche intervento di 'palatura' e, saltuariamente, di pulitura.
L'abbandono al naturale, alla forza del vento, alla violenza delle mareggiate, all'impercettibile ma implacabile lavoro di trasporto di materiali dal fiume, è evidente nell'imponente mole di materiali di risulta.
Alberi e materiali vari, soprattutto immondizie.
Il luogo è estremamente interessante anche per scopi fotografici non strettamente indirizzati al ritrarre uccelli e luci lagunari suggestive, soprattutto nel periodo invernale.
Può essere una bella ricerca fotografica il ritrarre quegli ammassi straziati e strazianti di tronchi.
Fanno riflettere, e sono ancora più strazianti, tutti quei resti gettati all'incuria dalla nostra moderna civiltà che con termine più secco e pregnante definiamo immondizie.
Ci costringono a considerazioni filosofiche.
Quei rottami naturali o artificiali spesso hanno forme umane o di animali mostruosi, contorti in urli convulsi di dolore.
Con luce radente e atmosfere cangianti possono esaltare atmosfere decadenti e languide, da fine impero.
Alle quali fa da contraltare, in lontananza, la lugubre sagoma dell'enorme ciminiera (250 metri di altezza) della centrale di Polesine Camerini.
Spiaggia di Boccasette a Porto Tolle - dicembre 2012