autunno ad Erto e al lago del Vajont (750 m)
Dolomiti di Sinistra Piave, valle del Vajont, Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane (Pordenone)
La nebbia rende tutto più interessante, in pochi attimi il paesaggio muta
completamente, viene modellato, scompare e riappare.
La strada forestale che passa sulla frana del monte Toc e gira attorno a quel
che resta del lago del Vajont è completamente percorribile sia a piedi sia in
macchina (non nel periodo invernale con strada innevata).
Il dislivello è modestissimo.
Lasciando la macchina nell'ampio parcheggio in prossimità della
palestra di roccia (inizio dalla strada forestale - indicazioni per la casera
Ditta), è possibile effettuare un percorso circolare passando per le
piccolissime frazioni di Pineda e Liron.
All'inizio del percorso si ha un bel punto di vista sull'abitato di Casso e in seguito su quello di Erto.
Una volta raggiunto il ponte sul torrente Vajont si è giunti alla fine della strada forestale.
La normale continuazione prevede un lungo tratto sulla statale 251.
A questo punto è preferibile tornare sui propri passi.
Per chi, invece, fosse interessato a compiere il giro completo del lago in tutta sicurezza, verso la
fine di agosto in occasione della festa patronale di San Bartolomeo, si svolge
una gara non competitiva (con partenza da Erto) la quale prevede anche il
passaggio sul coronamento della diga.
Una variazione interessante da prendere in considerazione è il
sentiero che conduce alla casera Ditta (956 m) - rifugio di proprietà privata.
E' possibile lasciare la macchina in prossimità della frazione Pineda (774 m) e
proseguire seguendo le indicazioni del sentiero n.905. Il percorso risale la
stretta e ombrosa val Mesaz sul fondo della quale scorre il torrente omonimo.
Si inizia seguendo brevemente una strada forestale (chiusa al traffico), e si
continua su sentiero fino alla casera.
Lungo il sentiero, quando la folta vegetazione lo consente, si possono
scorgere le Cime di Pino, Cima Sora il Ciot e il Col Nudo, alle nostre spalle
la catena di montagne che sovrastano Erto e Casso: il monte Sterpezza, monte
Borgà e sullo sfondo il monte Duranno.
Sia per la modesta altitudine sia per la folta vegetazione (faggi e larici),
il periodo migliore è quello autunnale quando il bosco inizia la sua trasformazione.
foto di
Sergio Poletto