Ferrara di Monte Baldo: Brentino Belluno in Val d'Adige
Da Brentino Belluno al Santuario della Madonna della Corona a Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo
Lo storico "Sentiero dei Pellegrini" (o sentiero della Speranza) che dal fondo della Val d'Adige, in località Brentino, sale al Santuario della Madonna della Corona è uno degli itinerari più belli e frequentati del veronese, sia per gli aspetti paesaggistici e le valenze culturali e sia quale vera e propria Via Crucis di fede.
Il Venerdì Santo viene percorso in processione recitando il Rosario e trasportando una statua della Madonna Addolorata.
Se il Santuario è indubbiamente uno dei più suggestivi ed il più ardito d'Italia, il sentiero storico non è da meno e permette di raggiungere la Basilica nel modo migliore.
Da Brentino si sale la caratteristica scala selciata, poco dopo il sentiero s'inoltra nella boscaglia e più oltre si trova la croce di cemento che domina la valle e la prima stazione della Via Crucis.
In questo primo tratto la vista sulla grande arteria dell'autostrada del Brennero e soprattutto i rumori delle auto e dei treni in transito sono leggermente fastidiosi.
Dopo alcuni tornanti il sentiero dirige decisamente verso l'interno del grande vajo e diventa via via più aereo e panoramico, con affascinanti visioni sui grandiosi paretoni rocciosi e l'orrido fondo della gola.
A metà percorso, quando uno scorcio permette di vedere alto il Santuario, la traccia aggredisce decisamente il verticale e repulsivo paretone del monte Cimo.
Sembra non vi siano passaggi praticabili.
Ed invece un'arditissima scalinata, completamente scavata sulla roccia, incide il verticale paretone e sale a zig zag, cambiando direzione in una suggestiva grotta, e guadagna il ripidissimo terrazzo pensile dirimpettaio alla nicchia del Santuario.
Un ponte a due campate di pietra getta un passaggio sul burrone e si appoggia alla verticale parete sotto il Santuario che si raggiunge tramite una incredibile scalinata completamente scavata nella roccia.
Il seicentesco ponte è chiamato 'Ponte del Tiglio' per il fatto che fino ad allora il passaggio si affrontava cavalcando un albero di tiglio cresciuto di traverso causa un grosso masso.
Quest'ultimo tratto, dove la scala nei pressi del ponte è sbarrata da un cancello ed un muro, è l'esposto percorso originario anche per i pellegrini provenienti dal soprastante paese di Spiazzi prima della costruzione, del 1922, della galleria che permette un facile accesso dal piazzale dove arrivano i bus-navetta.
il sentiero
Difficoltà: facile e percorribile da tutti, tuttavia si tenga presente che è una vera escursione alpina e come tale va affrontata in maniera adeguata.
Sconsigliabile in inverno, per neve e tratti ghiacciati che potrebbero essere pericolosissimi.
Quasi tutto l'itinerario è sul versante nord. Tempo di percorrenza: almeno due ore (o di più per chi non è allenato alle escursioni) per la salita ed un'ora e trenta per la discesa. Dislivello: circa 600 metri, superati anche grazie ad oltre 1500 gradini. Caratteristiche: continua alternanza tra gradinate, gradini scolpiti nella roccia, gradini selciati e tratti di sentiero.
A tratti la salita è abbastanza ripida.
Tratti più suggestivi a metà percorso con le scale scolpite sul verticale fianco del monte Cimo e la lunga scalinata finale tra il Ponte del Tiglio ed il Santuario, con i caratteristici sette capitelli che richiamano i Sette Dolori di Maria.