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castello di Feltre

Feltre, castello di Alboino

Feltre e il Castello di Alboino

Feltre è una delle città più affascinanti del Veneto, dalla lunga e travagliata storia che inizia ben prima della romanizzazione.
La conoscenza della città, dei suoi edifici e della sua storia è affare davvero molto interessante.
Converrebbe visitare il centro storico in giorni solitari e dalla luce particolare, come il pieno inverno (Feltre d'inverno...) quando nebbie, neve e freddo creano atmosfere suggestive o irreali quasi sospese nel tempo. Altri giorni interessanti, se non si teme la ressa di gente, possono essere i momenti delle grandi manifestazioni quali il Palio e, soprattutto, la mostra regionale dell'artigianato artistico quando vengono aperti al pubblico gli interni di numerosi palazzi nobiliari.

E l'articolato, disomogeneo castello fatto di giunte, sovrapposizioni, adattamenti improvvisati, sovrastrutture e sedimentazioni che ci raccontano di tempi secolari è il punto di partenza per scoprire la città.
Consiglio di parcheggiare al Pra del Palio (Palazzetto del Ghiaccio, tangenziale nord, zona ospedale), salire il sentierino nel boschetto a nord del Colle delle Capre che sbuca proprio dietro l'abside della chiesa di San Rocco e, con pochi passi, mirare alla Torre Comunale, e da qui scendere alla Piazza Maggiore e via via tutto il centro storico.

Il castello, denominato 'di Alboino', probabilmente per l'impresa del re longobardo, è il fulcro della città dominando dall'alto del Colle delle Capre tutta la conca feltrina.
Edificato dai longobardi nel VI secolo su precedenti strutture romane (e probabilmente preistoriche, come da scavi e reperti) e più volte distrutto, l'articolato complesso è stato riedificato nell'XI secolo con modifiche nel XII e XIII secolo.
Delle numerose torri e della cerchia muraria più interna rimangono la Torre dell'Orologio, piuttosto malmessa e con problemi statici, affascinante per la mezzaluna sul tetto e l'imponente torre comunale, il 'faro' della città visibile da tutte le contrade feltrine.
Comprendeva strutture varie ora incorporate in successivi rimaneggiamenti e cambi d'uso, adibiti sia a vani abitativi che a depositi militari.
Un groviglio architettonicamente incomprensibile, proprio per questo estremamente affascinante.

Proprio sotto la torre dell'Orologio la cinquecentesca chiesa di San Rocco.
Ai suoi piedi, con la quinta delle Fontane Lombardesche, la scenografica Piazza Maggiore già area del Foro Romano e centro amministrativo del dominio veneziano. Come in tutte le giurisdizioni veneziane svetta la colonna con il Leone di San Marco.
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