Civetta: val Corpassa
tra la Capanna Trieste, il rifugio Mario Vazzoler, i villini Favretti e malga Pelsa
La val Corpassa è lo sbocco dei contrafforti del versante sud della Civetta (m.3220) e ne segna i limiti con il gruppo delle Moiazze.
Si sale da Listolade (Taibon Agordino - Agordo) per una ripida e stretta carrozzabile fino al grande parcheggio di Capanna Trieste (m.1135).
Poi per la ripida stradina si può raggiungere il rifugio Vazzoler (m.1714 - ore 1.30).
Il primo incontro è con la torre Trieste.
Ed è un incontro che resterà indimenticabile.
L'eleganza di quei settecentocinquanta metri di verticalità, racchiusi tra le immense strutture della Busazza, ci accompagnerà lungo la ripida stradina del Vazzoler.
Non la fatica del camminare, ma quelle visioni che crescono man mano e l'infilata di guglie terminanti nella torre Venezia, un masso alto cinquecento metri, ci doneranno una sensazione di stordimento.
Immancabile la sosta al rifugio Vazzoler, importante 'tempio' dell'alpinismo mondiale.
Quindi i pascoli attorno al pian di Pelsa, classico ed idilliaco ambiente dolomitico.
Che dire di questo luogo?
Che probabilmente si tratta di uno dei posti più belli al mondo?
La bellezza ci lascia senza parole, e ci scorre sulla pelle con una carezza di stordimento e commozione.
nelle foto
- la torre Trieste (m.2458)
- la torre Trieste e il Castello della Busazza (m.2894)
- la torre Venezia (m.2337)
- torre Venezia e i Cantoni di Pelsa lungo la stradina di accesso al Vazzoler
- torre Venezia, la grande dama
- il rifugio Mario Vazzoler del Cai Conegliano (m.1715)
- la cima dell'Elefante
- la torre Venezia dal rifugio Vazzoler
- gendarmi dei Cantoni di Pelsa
- la torre Venezia dai pressi dei villini Favretti (Col del Camp)
- la torre Venezia, la val dei Cantoni, la torre Trieste con la Busazza e le Moiazze dai pressi di malga Pelsa
- il Trident del Camp (m.2158 - Moiazze)
Queste foto sono espressamente dedicate a coloro che si trovano in un momento di difficoltà nel letto di un ospedale.
Anche quando tutto sembra perduto, andare col pensiero in questi luoghi straordinari dona una forza simile ad un miracolo.
E' la volontà di rinascere e rivivere, di ritornare o di andare tra la luce di queste montagne di poco, ma solo di poco, meno luminosa di quella luce infinita.
Non è difficile scorgere il volto della Bianca Signora avvolta nel suo grande mantello, materializzata nei cinquecento metri d'altezza della torre Venezia.
Gianni, 17 luglio 2010