passo Brocon, Castel Tesino, Canal San Bovo - Lagorai Cima d'Asta
passeggiata naturalistica-fotografica 'colori d'autunno' in val Viosa
Solitamente, in una escursione, si cerca di raggiungere una meta, sia essa la cima di un monte o un luogo significativo.
Solo qualche volta, magari per motivi casuali, ci si imbatte nel camminare solitario e senza una precisa idea sul da farsi.
E se questo avviene nel tardo autunno tra luoghi che definire 'solitari' è pur sempre un eufemismo, allora il lasciar scorrere senza freni i pensieri e le emozioni diviene il mezzo per avvicinare altre vette.
In questo la 'prepotenza' della natura, intesa come forza travolgente di vita e non soppruso o tracotanza, è la materializzazione della nostra meta interiore.
L'autunno con il fuoco dei colori è l'apoteosi del mondo vegetale, non il canto del cigno, ma un passaggio ciclico che per ogni stagione riserva motivi mai superflui.
In questo mondo apparentemente cristallizzato, a far da contorno mille piccole o piccolissime storie.
Scoiattoli frenetici nelle ultime provviste prima del grande riposo, branchi di camosci che scorazzano indisturbati, uccelli che si stanno organizzando per affrontare l'inverno, praterie di funghi indissolubilmente legati alle vicende di folletti e gnomi, e tante altre tracce.
Anche la montagna più comoda, a poca distanza dalle strade asfaltate, è da poco solitaria allorché le mandrie al pascolo hanno lasciato gli alpeggi.
Solitaria e silenziosa perché il rombante e frenetico turismo motorizzato concede tregua prima dei 'caroselli' sciistici invernali.
In questo caso ci addentriamo nella recondita alta valle Viosa, sulle scarpate orientali del monte l'Orena e Tolvà e saliamo al Palon della Cavallara.
Per arrivarci bisogna transitare per la forcella della Cavallara, raggiunta direttamente dalla malga Cavallara o dal Col della Boia, punto culminante del Trodo dei Fiori.
E, in effetti, questa tratta si può considerare una estensione del famoso e molto frequentato Trodo dei Fiori, il sentiero botanico-naturalistico al passo Brocon.
La stagione è diversa, i fiori sono la magia della primavera, i colori della fascia di passaggio tra i larici e le praterie attorno alla quota dei 2000 metri sono i fuochi d'artificio dell'autunno.
E una volta lasciate le evidenti tracce dei luoghi più noti, ci troviamo a camminare su sentieri un tempo frequentati ed ora quasi immaginari dove le rassicuranti 'boe' dei segni bianco-rossi Cai sono sbiadite da tanti anni, e i sentieri secondari, anche quelli segnati sulle carte, sono irreperibili perché inghiottiti dalla vegetazione.
Un mondo di valli, valloni e vallette appartate e recondite, di piccolissimi laghetti e vaste torbiere residui delle grandi glaciazioni, di cascate e ruscelli, di contrasti estremi, soprattutto di grandi silenzi e tanta solitudine.
E' il mondo del Lagorai meno conosciuto.
Il Lagorai, paradiso dell'escursionista solitario.
E, a proposito di paradisi, tra i pensieri che emergono nel camminare solitario s'impone la strana --fortissima-- sensazione di non essere soli, percepiamo distintamente la compagnia di uomini che hanno calpestato queste tracce nel corso dei millenni.
Capita di guardarsi attorno nell'udire qualcosa muoversi, qualche voce sommessa.
Non solo malgari e mandrie degli ultimi secoli, soprattutto cacciatori del grande nulla della preistoria.
E, in effetti, tracce di questi uomini preistorici, anche antecedenti all'ultima glaciazione, da queste parti ne sono state trovate molte.
Questi luoghi, davvero ancora incontaminati, in fin dei conti non sono molto diversi da come li hanno vissuti quegli antichi uomini.
E questo ci porta a pensare al giardino dell'Eden, il Paradiso perduto.
E ci dona la certezza che questo è un assaggio di quello che ci aspetta, dopo.
passo del Brocon, catena del Lagorai Cima d'Asta
Per raggiungere forcella Viosa o Sternozzena (almeno 2:30 ore dal Brocon), si può partire dal passo del Brocon e percorrere tutto il Trodo dei Fiori, sentiero Cai-Sat n.396, superando il Col della Boia, quindi seguire il sentiero Cai-Sat n.387 dalla forcella della Cavallara.
In alternativa si può partire dalle case nei pressi della malga Cavallara che si trova a poche centinaia di metri dagli impianti sciistici del monte Agaro, prima del passo Brocon provenendo da Castello Tesino, svoltando a sinistra per la strada che scende verso la Val Malene (indicazioni) e subito alla prima stradina sterrata sulla destra passando tra alcune casette.
Dalla malga Cavallara si sale alla forcella della Cavallara seguendo il sentiero Cai-Sat n.387 (ore 1:30).
Dalla forcella Cavallara si può salire per tracce all'ampia e panoramicamente bellissima spalla orientale del Palon della Cavallara e raggiungere (misere tracce che si indovinano tra i rododendri) la forcella Viosa.
Oltre la forcella Viosa il sentiero Cai-Sat n.387 scende nell'alta Val Viosa e prosegue verso il monte Conte Moro o la forcella di Val Regana.
Una buona mulattiera in discesa fino al primo laghetto-torbiera poi le tracce si fanno molto meno frequentate e i segni del sentiero molto sbiaditi.
Altre tracce di sentieri segnati sulle carte escursionistiche sono praticamente inesistenti.