escursione passo Rolle, Tognazza, Cavallazza Piccola, Cavallazza, laghetti al Colbricon
Una escursione facile e piacevole, per il camminatore dolomitico un minimo preparato.
Con poca fatica si raggiunge uno splendido balcone panoramico a cavallo tra la catena del Lagorai e le Dolomiti, da dove si può ammirare in tutta la sua maestosità il gruppo delle Pale di San Martino, con protagonista il Cimon della Pala, il 'Cervino delle Dolomiti'.
Non è comunque una passeggiata turistica come la sottostante piacevolissima traversata ai laghetti al Colbricon, sempre partendo dal passo Rolle o da malga Rolle, che riserveremo per il ritorno.
Le valenze di questa escursione sono innanzitutto paesaggistiche: la modesta cima Cavallaza offre una emozionante panoramica a 360 gradi.
Ed anche naturalistiche/fotografiche sui meravigliosi specchi d'acqua, le sassose e allo stesso tempo verdeggianti vallette di porfido, le imponenti piramidi rocciose del Lagorai e le effervescenti strutture dolomitiche.
Non mancano i richiami storici della grande guerra, con resti di trincee, scavi e gallerie specie alla Cavallazza Piccola, postazione che dominava la strada del Rolle.
Interessanti gli avvenimenti militari con l'ardita azione di conquista della cima da parte di un battaglione italiano, lo stesso che con altrettanto coraggio conquistò il vicino
Castellaz, mantenendo però la posizione per brevissimo tempo.
Azioni e postazioni, come per tutto il Lagorai, di poco rilievo nell'economia generale della grande guerra, ma non per gli uomini (meglio sarebbe dire ragazzi) che qui vi hanno combattuto e sofferto, che meritano sempre rispetto, conoscenza, ammirazione.
Infine, quale curiosità intellettuale, gli aspetti archeologici, specie i ritrovamenti più noti nei laghetti al Colbricon, legati all'attività di caccia dell'uomo mesolitico, con documentazione e pannelli presso il rifugio.
Ben poco noti invece gli 'strani' ritrovamenti nell'alto ed isolato laghetto della Cavallazza, a tutt'oggi indecifrati ed inspiegabili.
in dettaglio
Dal grande parcheggio al passo Rolle (m.2.000), salire la stradina sterrata verso sud, che con alcuni zig-zag in breve raggiunge l'Albergo Sass Maor (della Finanza) e un impianto sciistico.
Un primo dosso roccioso permette una panoramicissima veduta verso il settore nord delle Pale di San Martino, con il Cimon della Pala primattore in primissimo piano.
Proseguire risalendo l'evidente pista da sci.
Quasi in alto, cartelli indicatori, possiamo lasciare la salita e continuare traversando sul versante ovest della Tognazza, passando sotto la seggiovia.
Si può anche salire al colmo della Tognazza (m.2.200), stazione d'arrivo seggiovia, e percorrere integralmente il facile crinale roccioso.
Si giunge con poche fatiche alla depressione della Cavallazza Piccola, caratterizzata da tre bellissime pozze d'acqua (la più alta a volte in secca).
Subito dopo possiamo decidere se risalire la spalla erbosa, sentiero sulla sinistra, mirando alle tre caratteristiche e ben visibili strutture rocciose che coronano la Cavallazza Piccola (m.2.310), oppure continuare, con leggeri saliscendi, direttamente verso il bellissimo laghetto della Cavallazza e la forcella Cavallazza (m.2.225).
La traversata dei tre roccioni di cresta della Cavallazza Piccola comporta alcuni passaggi un po' esposti e attrezzati con cordino metallico.
La cima è molto interessante, e non solo per l'aspetto panoramico.
Vi sono evidenti tracce delle postazioni della grande guerra, con numerose trincee, gallerie alcune delle quali forano parte-parte la cima.
Raggiunta forcella Cavallazza seguire l'evidente sentierino, con numerosi zig-zag, che aggredisce la piramide erbosa-rocciosa della Cavallazza.
Pur ripida la salita si risolve brevemente in 100 metri di dislivello, mirando alla croce di vetta.
Dalla Cavallazza (m.2.324) il panorama è straordinario, emozionante.
A 360 gradi possiamo ammirare buona parte delle Pale di San Martino, San Martino di Castrozza e la valle del Cismon stanno ai nostri piedi quasi mille metri più in basso, le ultime cime della lunga catena del Lagorai con il caratteristico Colbricon e Piccolo Colbricon, il passo Rolle con dietro il Castelaz e le cime Juribello-Juribrutto-Bocche, e in lontananza alcune cime dolomitiche, in particolare la grandiosa parete sud della Marmolada.
Dalla cima, scavalcati i resti di una grande trincea, scendere (ovest) alla volta di una piccola croce di legno, in direzione dei sottostanti laghetti al Colbricon.
La discesa si fa subito ripida e a tratti sassosa, con ampie tracce di passaggio lungo il costo che si affaccia su alti dirupi (attenzione a non avvicinarsi troppo) e permette la calata dei 400 metri di dislivello in breve tempo e con poca fatica.
Bellissime le viste sui sottostanti laghetti, l'imponente mole del Colbricon e la particolare bancata rocciosa del Piccolo Colbricon.
Giunti ai laghetti, rifugio (m.1.925), la sosta è inevitabile.
Con calma, quasi controvoglia, prendere il sentierone che riporta a malga Rolle o al passo Rolle.
note e varianti
L'escursione si può compiere anche in senso antiorario, raggiungendo dapprima i laghetti al Colbricon quindi salendo alla Cavallazza per tornare verso il passo Rolle.
Questa soluzione a mio avviso è meno interessante, in quanto dopo l'inevitabile rilassante sosta ai laghetti di Colbricon affrontare la ripida e faticosa scarpata della Cavallazza, quasi 400 metri di dislivello senza tregua e un po' monotoni, è poco invitante.
Sebbene l'escursione si comunque facile, breve e tranquilla, meglio salire dapprima alla Cavallazza Piccola e alla Cavallazza, ed è raccomandabile la mattina abbastanza presto evitando le ore meridiane facilmente guastabili dal tempo, e poi scendere ai laghi Colbricon dove è piacevole bighellonare in tranquillità prima di ritornare al Rolle.