Santuario di Collagù - Farra di Soligo (colli del prosecco)
Il curioso nome deriva dalla forma aguzza (colle acu-to) del colle dove, poco sotto la cima, sorge il santuario.
Il nome è antichissimo, ed attesta insediamenti fin dall'età del bronzo.
Da epoca immemorabile, forse addirittura sui ruderi di un altare romano, qui esisteva un piccolo santuario molto frequentato da pellegrini della vallata che veneravano la "Madonna dei Dolori", culminante con la solenne processione della seconda domenica di novembre con i fedeli che partivano da Soligo o da Farra.
Si saliva anche per propiziare i raccolti ed una abbondante vendemmia.
Tra il settecento e l'ottocento l'abbandono e la rovina.
Negli anni '30, per un voto, la famiglia Bottari De Castello fece edificare la chiesetta accompagnata dal campanile, come ora li vediamo, su forme neo-romantiche molto dignitose e di buon gusto, con uno splendido affresco nel portico esterno.
Nel 1932 venne consacrato il sacro complesso e riposte le reliquie di Sant'Emilio.
Tutt'attorno un tripudio di vigneti.
Il luogo è bellissimo, isolato, solitario, silenzioso.
Si può gungere a Collagù anche a piedi da Soligo con una bella passeggiata che porta dapprima al santuario di San Gallo. Dalla selletta (ristorante) poco sotto San Gallo si prosegue verso destra a nord del Col del Fer e si seguono le tabelle che indicano Collagù.
Oltre a ritonrare per il medesimo itinerario, si può proseguire verso le Torri del Credazzo o scendere per varie stradine verso sud a Farra di Soligo.