passeggiata di primavera alla chiesa vecchia di Nanto, ai Covoli di Trene, Sermundi e Covolo Murato di Castegnero
La 'passeggiata di Primavera' (10 aprile 2016), ormai tradizionale appuntamento per gli amici di
TuttoBerici e MagicoVeneto,
con il contributo della Pro Loco di Castegnero e il Comune di Nanto, anche quest'anno ci ha permesso di vedere nella maniera giusta e corretta scorci molto interessanti e suggestivi della meravigliosa Riviera Berica e dei Colli Berici.
Sono luoghi poco conosciuti che, frequentati a piedi, si concedono in forme mai banali e aprono a squarci di approfondimento sulla nostra storia e vertiginose visioni sugli abissi della preistoria.
Una luce di speranza in quest'epoca frettolosa, esasperata di superficialità e populismo.
Un sollievo nel riuscire a vedere ancora tanta bellezza nel paesaggio e nella natura.
La partecipazione è stata molto animata, formando un serpentone di oltre 150 persone, a tratti sbuffanti tra le salite della boscaglia.
La giornata ventilata e non eccessivamente soleggiata ci ha permesso di camminare piacevolmente in allegra compagnia.
Le mete principali, davvero interessanti grazie al contributo e alla disponibilità della
sig.ra Loretta, Presidente della Pro Loco di Castegnero e della
sig.ra Silvia, Assessore alla Cultura del Comune di Nanto,
sono state la visita alla mostra di Toni Venzo allestita nella Pieve vecchia di Nanto, i suggestivi Covoli di Trene, l'assaggio 'caseario' all'agriturismo La Sorgente ai Sermondi, e la visita al Covolo Murato di Castegnero.
il percorso della passeggiata, in dettaglio
Siamo partiti dalla piazza Mercato di
Castegnero, ai piedi del colle sul quale sorge la bella chiesa parrocchiale.
Percorso un breve tratto di strada in direzione Nanto siamo giunti alla bella e affascinante
fontana Fozze attigua al bellissimo 'borgo rurale'
Costalunga.
Una grande villa agricola, villa Maffei, circondata da mura, ora azienda vinicola, uno spaccato di storia del XV secolo ancora intatto.
Siamo saliti tra i vigneti per raggiungere la
chiesa 'vecchia' di Nanto (Antica Pieve di Nanto), individuata dal bel campanile che svetta in alto tra la boscaglia.
La chiesa, del X secolo con rifacimenti e aggiunte del XV secolo, è stata oggetto, recentemente, di un importante progetto di recupero e restauro, dopo gli anni bui di abbandono che l'hanno vista utilizzata come magazzino edile.
Il luogo è meraviglioso, spazia sui sottostanti poderi vocati a vigneto e su di una vasta fetta di pianura della Riviera Berica tra Berici ed Euganei, con i tondeggianti profili dei Colli Euganei come scenario di sfondo.
Sicuramente, anche in questo sito, vi furono insediamenti religiosi o militari ben più antichi.
Sono stati recuperati preziosi affreschi che raccontano, pur frammentati, belle storie di santi e di miracoli.
Molto bello e interessante anche il portale laterale rinascimentale, fine XV secolo, finemente lavorato a bassorilievi sulla dolce, e delicata, pietra di Nanto, con stemmi nobiliari e allegorie esoteriche.
L'antica chiesa, uno dei monumenti più antichi e preziosi del vicentino, è ora utilizzata per mostre e manifestazioni artistiche.
Abbiamo potuto ammirare le sculture di legno di Toni Venzo, illustrate dall'autore, e la storia della chiesa raccontata dalla sig.ra Silvia.
Ripreso il cammino abbiamo affrontato una lunga salita per un sentierino molto rinselvatichito nel bosco, fino a raggiungere il gruppo di case Torretta, sulla strada asfaltata che sale da Nanto alla 'Valletta degli scultori', sulla dorsale orientale dei Berici.
Scesi lungo l'asfalto per qualche centinaio di metri, abbiamo svoltato sulla destra per una stradina sterrata dove in breve abbiamo raggiunto la grande
fontana di Trene.
Sempre grazie ai racconti della sig.ra Silvia, abbiamo saputo dell'importanza nell'economia del paese della fontana, ma soprattutto ci ha raccontato delle storie e delle leggende legate ai covoli di Trene, che poco dopo abbiamo raggiunto.
Il gruppo di covoli (covolo=grotta con ampia apertura) è oggetto di scavi archeologici nei quali sono state evidenziate tracce risalenti principalmente a 20.000 anni fa, poco prima e durante l'ultima glaciazione.
I colli erano delle isole dal clima nordico-siberiano, isolate tra le lagune e le vaste lingue glaciali.
Servivano da riparo per il letargo degli orsi delle caverne, imponenti ed aggressivi, alti anche 3 metri, cacciati dagli uomini preistorici che approffittavano del loro periodo più debole e delicato.
La
visita ai covoli di Trene è stata molto interessante.
Il luogo è suggestivo anche per motivi fotografici.
Vi è perfino la firma di qualche 'graffitaro' del 1500, rifugiatosi tra queste balze impervie per sfuggire alla furia dei Lanzichenecchi della Lega di Cambrai, durante l'assedio di Padova del 1509.
Risalito il colle siamo nuovamente usciti sulla strada asfaltata nei pressi delle case Rossato, proseguendo nuovamente nel bosco, dopo aver attraversato case Mason, abbiamo raggiunto il
capitello dei Basili.
Per una breve scorciatoia in ripida salita e per la stradella sterrata abbiamo raggiunto l'
agriturismo 'La Sorgente' ai Sermondi.
Nello spaccio aziendale abbiamo assaggiato ottimi formaggi biologici, di latte crudo non pastorizzato e caglio vegetale.
Visitata la grande stalla siamo scesi percorrende nuovamente mulattiere e sentierini nel bosco, aggirando completamente ad est l'ampio
monte Delle Rose, fino alla deviazione prima della fontana Fontecchio, dove abbiamo preso un sentierino più impervio per raggiungere il
covolo Murato di Castegnero.
Questo covolo è interessantissimo, 'murato' in quanto l'ampia apertura era chiusa da un muro con ricavate finestre e porta d'ingresso.
Come ci ha illustrato la sig.ra Loretta, oltre ad essere frequentato fin dalla più profonda preistoria, come molti altri covoli della zona, è stato per secoli utilizzato come magazzino 'comune' per gli abitanti di Castegnero.
Nel novecento, fino agli anni cinquanta, è stato 'abitato' da un eclettico e leggendario personaggio di Castegnero, con perfino il laboratorio di tessitura della moglie.
Tra l'umidità e la penombra del covolo vive anche qualche ciuffo della rarissima ed endemica
Saxifraga Berica.
In breve siamo ripidamente scesi alla
fontana di Fontecchio, anche questa nel passato importante risorsa per il paese.
Per finire la chiesa
parrocchiale di San Giorgio denominazione di evidente origine longobarda, sopra il dolcissimo colle di Castegnero raggiungibile anche con la caratteristica scalinata, sul luogo dove si ergeva il tempio romano dedicato alla Dea Fortuna e il castello medioevale.
approfondimenti
vedi anche