al Corno d'Aquilio da contrada Tommasi - Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo
Una bellissima escursione al pilastro nord orientale dei Lessini, il Corno d'Aquilio (o d'Aquiglio), m. 1545, per ammirare la grandiosa visione sulla val d'Adige e sul dirimpettaio monte Baldo.
Straordinariamente bello il piccolo, dolcissimo, altopiano di malga Fanta, dove si trova la celebre Spluga della Preta, una delle grotte più profonde al mondo con pozzi di centinaia di metri che raggiungono la profondità di quasi mille metri finora esplorati.
Poco lontano dalla dolina, completamente recintata, della Spluga della Preta si trova la chiesetta degli speleologi e a qualche centinaio di metri si apre la
Grotta del Ciabattino, facilmente visitabile da tutti.
Per salire alla cima del Corno d'Aquilio vi sono alcune possibilità, sia partendo da contrada Tommasi di Sant'Anna d'Alfaedo, come pure dal passo di Fittanze della Sega.
Per chi si avvicina per la prima volta a queste balze rocciose, a mio avviso conviene seguire integralmente la stradina sterrata che da Tommasi (m.1130) conduce al dosso di malga Pealda di Sopra (m.1470) (poco sotto la gobba del Cornetto, m.1543, con relativo brutto edificio in cemento armato del ripetitore).
Dalla selletta tralasciare le stradine per il passo Fittanze e proseguire diritti, in leggera salita, ad aggirare malga Pretta (m.1527) dalla quale si apre lo stupefacente scenario della Val d'Adige e del monte Baldo, mentre a sud degrada leggermente il fantastico altopiano di malga Fanta che arriva alle balze erbose del Corno d'Aquilio, che da qui si presenta come una dolcissima gobba erbosa.
E' consigliabile la stradina perché molto più panoramica della mulattiera diretta e consente di capire geograficamente questi luoghi.
Inoltre è impareggiabile il colpo d'occhio quando ci si affaccia all'altopiano.
Fin qui un paio d'ore di passeggiata molto tranquilla e rilassante tutta su stradina sterrata.
A fianco della ex Casermetta della Finanza, ora stalla di malga Fanta allietata da una pozza d'acqua, si trova la Spluga della Preta e la chiesetta degli speleologi.
Tutt'attorno un bucolico paesaggio popolato esclusivamente da mucche al pascolo.
Oltrepassati i recinti e la chiesetta si prosegue in direzione sud passando accanto alla grotta del Ciabattino, mirando alla croce della cima che si raggiunge in una ventina di minuti con salitella tra prati e balze erbose.
La cima è davvero stupefacente.
All'improvviso, ai piedi della grande croce di ferro, si spalanca il baratro sulla val d'Adige e sull'altopiano e le contrade di Sant'Anna d'Alfaedo che da qui appare piatto e basso.
Tutt'attorno lo sguardo spazia senza intralci su tutta la Lessinia, le Piccole Dolomiti, i contrafforti della Valle dell'Adige, il Baldo ed anche il lago di Garda.
Per la discesa si raggiunge la Spluga della Preta e la vicina malga da dove, nella valletta sottostante, un sentiero (all'inizio poco marcato e non molto evidente) scende ripido verso est nel bosco della val Liana e poi per la mulattiera più marcata, in direzione sud, sbocca nella strada sterrata non lontano da contrada Tommasi. La discesa si può compiere in meno di un'ora.
Un'altra discesa, ripidissima ed esposta e riservata solamente agli esperti, scende direttamente dalla cima in direzione sud-est.
Altra interessante escursione, decisamente più impegnativa per raggiungere il Corno d'Aquilio da contrada Tommasi, è il sentiero per il passo di Rocca Pia (m.1248)(postazioni della prima guerra mondiale e fantastiche vedute).
Poi si continua in leggera discesa fino al bivio Via Nuova (m.1050) da dove si sale ripidamente la serpentina del sentiero dei contrabbandieri, lo Scalon o Scajon, che sbocca sull'altopiano nei pressi di malga Pretta da dove si prosegue come per l'itinerario precedente.
Circa 2-3 ore con tratti impegnativi.
Gianni - Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo, 24 giugno 2007
Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo
Corno d'Aquilio (o d'Aquiglio) - Parco Naturale Regionale della Lessinia
Sant'Anna d'Alfaedo dista circa 30 chilometri da Verona ad un'altitudine di circa 1000 metri.
Dall'uscita di Verona Est dell'Autostrada A4 (Milano-Venezia) si prosegue per la tangenziale Est di Verona seguendo le indicazioni per Lessini, Valpantena ed Erbezzo.
Poco oltre Stallavena ad un grande bivio si svolta a sinistra: indicazioni Erbezzo.
Si attraversa Lugo e ad un grandissimo caratteristico tornante si abbandona la strada per Erbezzo e si prosegue (sinistra) verso il fondo del Vajo della Marciora.
La strada diventa subito stretta e molto tortuosa (prudenza) e prosegue lungamente per sbucare in località Le Barozze sulla strada tra Erbezzo e Fosse di Sant'Anna d'Alfaedo.
Svoltare a sinistra e raggiungere in breve Fosse.
A fianco della chiesa di Fosse, in direzione nord, si dirama una stradina asfaltata che in pochi chilometri sale alla più alta contrada di Tommasi (m.1130) dove vi sono alcuni slarghi dove parcheggiare e dove inizia la stradina sterrata che sale la Val Liana.
A Sant'Anna d'Alfaedo, e successivamente a Fosse, si può salire anche da Stallavena (come prima dall'uscita autostradale) svoltando a sinistra per Fane.
Da Pescantina (circonvallazione di Verona Ovest) si può salire per San Pietro Incariano, Fumane, Molina e Sant'Anna.
Tutte queste salite sono complicate e tortuose, ma non presentano particolari problemi di viabilità.