escursione sul 'Sentiero della Piovega' da Piovega di Sotto a Velte, Enego, Fosse di Sopra, Fosse di Sotto
E' una ampia mulattiera probabilmente selciata nel XIV o XV secolo secolo (come buona parte dei sentieri storici del Canal di Brenta), e tutt'ora ben tenuta, simile alla più nota Calà del Sasso a Valstagna e al sentiero della Val Cesilla a Cismon.
Ma la storia di questo percorso è ben più antica.
Sicuramente era una delle principali vie di comunicazione verso l'altopiano già in epoca romana, una specie di importante strada 'provinciale' con le Viae, quali la Claudia Augusta Altinate, a ricoprire il ruolo di autostrade.
Nei pressi anche il grandioso
Covolo del Butistone, fortificato già in epoca romana per il controllo dello strettissimo e paludoso passo sul canyon del Canal di Brenta.
Tuttavia è facile ipotizzare transiti di gran lunga più antichi, viste le frequentazioni preistoriche della montagna di Enego, conca di Marcesina e Grotta di Ernesto in particolare.
Quello che stupisce chi passa velocemente sulla superstrada di fondovalle, incassata nello stretto canyon, è immaginare che possano esservi sentieri che affrontano quelle colossali pareti verticali a tratti strapiombanti, alte anche 500/600 metri.
Come sorprende che un luogo così apparentemente inacessibile (si pensi ai secoli scorsi quando non esistevano le attuali strade asfaltate) quale la montagna di Enego, in realtà sia facilmente raggiungibile in un paio d'ore di cammino dalla conca di Cismon.
La passeggiata è sempre molto piacevole, solo all'inizio il rumore del traffico della superstrada della Valsugana è un po' fastidioso.
Superate le strutture rocciose del Canal di Brenta, svolgeremo un ampio anello nella campagna bassa di Enego ritornando per le caratteristiche borgate di Fosse.
Tutto il percorso è punteggiato da capitelli, testimonianza della fede popolare.
Comunque siano le nostre convinzioni religiose, questi segni, specie se si cammina in silenziosa solitudine frullando pesanti pensieri, ci donano grande conforto e la compagnia dei tanti uomini con le loro umili storie che hanno calpestato questi luoghi.
in dettaglio
Dal capitello dedicato a Nostra Signora di Pedancino, proprio a fianco della pizzeria/birreria Cornale, parte il sentiero Cai n.791 noto come 'Sentiero della Piovega'.
La salita si svolge sulla caratteristica ampia mulattiera selciata, quasi sempre ben tenuta, con pendenza abbastanza costante e moderatamente sostenuta.
Con numerosi tornanti si affrontano ampie scarpate di depositi ghiaiosi, terrazzate tra le varie pareti rocciose a picco sulla parte più stretta del Canal di Brenta, completamente ricoperte di magra boscaglia.
Nonostante il percorso, vedendolo dalla strada della Valsugana, possa sembrare impossibile o, quantomeno, incredibile, il sentiero sale agevolmente senza tratti esposti, pur accarezzando paretoni rocciosi in parte utilizzati quale palestra d'arrampicata sportiva.
Dalla parte opposta del canyon possiamo apprezzare l'ardita
'Strada del Genio', che dalla Tagliata Tombion sale al Col del Gallo.
Lungo la salita numerosi segni della lunga frequentazione.
Il primo capitello dedicato alla Madonna è alla partenza, accanto una lapide Ebraica, dopo un tratto di salita un'altra lapide commemorativa.
Quindi un pregevolissimo capitello molto malmesso datato 1728 (storpiato dal filo del telefono che vi passa davanti), poi una grande Croce di legno che domina la vista sulla conca di Cismon e una statua del Cristo.
E' la volta di una capitello seicentesco con una bella Madonna 'mora', noto come Capitello dei Meneghini, che ci dà il benvenuto sull'altopiano dopo le austere strutture rocciose sul canyon del Canal di Brenta.
A breve distanza, nei pressi di un bivio, troviamo un capitello moderno dedicato a Sant'Antonio.
Lasciamo la mulattiera principale, che in breve raggiunge le prime case di Fosse di Sotto (da dove ritorneremo), e svoltiamo per il sentiero di sinistra che sveltamente sale ad una ampia radura prativa.
Seguiamo il sentiero che s'inoltra erboso e non troppo frequentato, ma ben segnato con i bolli bianco-rossi Cai, tra i campi e il bosco della località Velte di Enego.
Poco più in alto si vede il grande campanile di Enego.
Anche qui possiamo apprezzare numerosi terrazzamenti in parte rinselvatichiti, fino ad uscire nei pressi di una casa e di una stradina che conduce a Enego.
Proseguiamo sul sentiero verso sinistra, accanto ad un cancello, salendo rapidamente a zig-zag nel bosco fino ad incontrare un bivio.
Verso sinistra si risale al Col Bartase per scendere al borgo di Valdifabbro (eventuale variante), svoltiamo invece a destra e, dopo una ripida rampa rettilinea e nel bosco, sbuchiamo al Cimitero di Enego.
In breve siamo alla piazza Municipale.
Vale la pena affacciasi dalla terrazza panoramica accanto alla Torre Scaligera, l'unica rimasta del Castello Scaligero trecentesco, possiamo osservare le borgate di Fosse, che raggiungeremo nella discesa, e la profonda spaccatura del Canal di Brenta, oltre la quale la tondeggiante altura del Col del Gallo e sullo sfondo le Vette Feltrine con la piramidale mole del Pavione.
Iniziamo la discesa proprio dall'incrocio principale di Enego ai piedi della grande scalinata della chiesa.
Prendiamo la stradina-rampa cementata dove subito troviamo il rassicurante cartello Cai che ci indica la discesa per Fosse e Piovega di Sotto, sentiero n.791 ore 1:30 (che mediamente ci impegnerà per un'ora o poco più).
Il primo tratto, tra il retro di altissimi caseggiati, sulla ripida cementata, è poco gratificante, poi la vista si fa ampia e interessante sui caratteristici caseggiati di Fosse di Sopra.
Alla svolta del sentiero un bellissimo capitello del 1757 (Capitello Francescato), poi il sentiero procede rettilineo sul fondo della valletta per giungere a Fosse di Sotto.
Anche quà un bellissimo affresco in una falsa-finestra.
Attraversiamo la strada principale che sale a Enego e ancora sotto il ponte stradale, dove inizia la mulattiera della Piovega.
Con un tratto in leggera discesa tra il bosco giungiamo in breve ad un Crocefisso ligneo di pregevole fattura.
Poche decine di metri dopo ritroviamo il capitello di Sant'Antonio.
Non ci resta che percorrere in discesa la mulattiera per ritornare alla Piovega di Sotto, per un eventuale ristoro al frequentatissimo (soprattutto da cicloturisti che percorrono la pista ciclabile) bar/pizzeria/birreria Cornale.