escursione naturalistica nella valle dei Ronchi e Valfonda e al canyon del Buso in alta Val Frenzela tra Gallio e Stoccareddo
Facile escursione dalle notevoli valenze naturalistiche lungo tutta la Valfonda Val Ghiaia partendo dal santuario della Madonna del Buso per arrivare al sito degli Opifici della Covola.
Si può partire anche da Gallio e scendere lungo il sentiero della Covola.
Il Santuario della Madonna del Caravaggio si trova lungo l'antica strada di collegamento tra Gallio e Stoccareddo, sul fondo della spaccatura della val Frenzela, che da qui scende precipitosamente verso Valstagna.
Per superare la spaccatura della roccia, larga appena pochi metri, venne costruito, da tempi immemorabili, un ponticello.
Nell'ottocento, proprio sul ponte, si trovava un capitello, poi ampilato a chiesetta tra il 1834 e il 1839, dedicato alla Madonna del Caravaggio.
Apparizione Mariana commemorata il 26 maggio e il 26 luglio con la festa a Sant'Anna.
Assieme alla vicina "Calà del Sasso" (di Asiago), la gola della val Frenzela costituiva uno dei principali collegamenti dell'altopiano con la profonda valle del Canal di Brenta e, a sua volta, con Bassano e Venezia.
Per queste impervie vie si faceva scendere il pregiato legname dell'altopiano e risalivano i carichi di farina e grano, i contrabbandieri e le transumanze di mandrie che miravano ai ricchi pascoli estivi d'alta quota.
Il luogo fu interessato dai tragici avvenimenti della Grande Guerra.
Per l'ardita stradina del fondo della val Frenzela, truppe imperiali riuscirono a calarsi alla volta di Valstagna, costituendo un gravissimo pericolo per il fronte tra il monte Grappa e l'Altopiano.
L'avamposto minacciava lo sbocco in pianura verso Bassano e attorno a questa via vennero combattute le terribili battaglie dei "Tre Monti" e del Monte Fior, la "chiave" degli altipiani.
La chiesetta venne distrutta e fu poi ricostruita nel primo dopoguerra, in quel luogo angusto e tenebroso, ma di primaria importanza nei collegamenti stradali.
Sul ricostruito campanile venne posta una terza campana, ottenuta dalla fusione di un cannone.
Solo sul finire del '900 il passaggio venne reso più agevole con la costruzione dell'imponente ponte sospeso che incombe altissimo sopra il Santuario.
L'angusto canyon del "Buso Vecio" si trova proprio sotto il Santuario, che è infatti conosciuto anche come "Madonna del Buso".
E' largo in alcuni punti meno di due metri, profondo una trentina di metri e lungo qualche centinaio di metri.
La visita è molto interessante e suggestiva, non vi sono particolari difficoltà, il fondo dell'orrido è pianeggiante e ghiaioso, normalmente senza acqua in superficie, tuttavia per raggiungerlo bisogna scendere per un ripido sentierino scivoloso, agevolato da alcuni scalini e un corrimano metallico.
Il fondo del canyon è particolarmente freddo e umidissimo, con sbuffi nebbiosi anche in estate.
Il punto finale, oltre il quale non si può procedere, è costituito da una grande briglia artificiale che preclude lo sbocco all'aperto, verso la Valle della Covola o Valle dei Mulini, che risale fino in centro Gallio.
Naturalmente bisogna prendere la precauzione di non avventurarsi tra questi orridi anfratti nei periodi piovosi e, ovviamente, nell'incombenza di temporali.
Il luogo, raggiungibile anche in auto, si trova lungo la strada che porta da Gallio alla frazione di Stoccareddo, deviando dalla strada principale, che attraversa il grande viadotto, per una ripidissima e stretta stradina asfaltata.
Per apprezzare meglio il contesto è opportuno percorrere a piedi almeno l'ultimo chilometro o fare una lunga passeggiata partendo da Gallio, seguendo il sentiero e le stradine della valle della Covola.
Gallio: Val Frenzela
dove
Gallio, loc. Madonna del Buso - strada da Gallio a Stoccareddo