Riserva Naturale Orientata Bes-CornaPiana a Brentonico nel Monte Baldo
Il percorso "San Valentino, Corna Piana" permette di conoscere uno dei settori paesaggisticamente più belli e naturalisticamente più interessanti del Baldo trentino.
Il tracciato, ad anello, attraversa un'area protetta di grande importanza ambientale: la Riserva naturale provinciale e Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT3120173 "Monte Baldo di Brentonico".
Istituita nel 1972 per tutelare un'area di elevato pregio ambientale, la "Riserva Naturale Guidata di Corna Piana" ospita una grande varietà di specie floreali tra cui diversi endemismi e qualche rarità.
La Riserva è inserita nel più vasto "Parco Naturale Locale del Monte Baldo", creato nel 2014 dai Comuni del Baldo sul versante Trentino e che ha riunito in un'unica gestione le aree protette della zona.
L'ambiente naturale è splendido, in parte rinaturalizzato dopo l'uso a pascolo e le ferite della Grande Guerra.
Il panorama veramente stupendo abbraccia il monte Altissimo di Nago, e da qui si comprende perfettamente il significato del nome, e la lunga catena con le cime principali del Baldo.
Si possono anche osservare il piccolo altopiano di San Valentino, l'altopiano di Brentonico e squarci verso la Val d'Adige e il lago di Garda.
Anche il nome Corna Piana rispecchia perfettamente la situazione ambientale, si tratta di una vasta piattaforma calcarea, quasi un piccolo altopiano, sostenuta da una variegata barriera rocciosa che, specie verso sud (Crone de Bes), fa apparire inespugnabile la piatta cima.
L'ambiente calcareo si caratterizza per tutte le strutture di degrado, qui presenti, come le doline, le stratificazioni 'a libro' e le rocce carreggiate.
L'habitat naturalistico di alta montagna è davvero straordinario, un giardino con una grandissima varietà di specie vegetali ed endemismi sopravvissuti alle grandi glaciazioni, caratterizzato da cespugli subalpini, pascoli pingui e specie rupestri.
Semplicemente l'apoteosi delle praterie d'alta montagna.
L'area è interessata da infrastrutture realizzate per la Grande Guerra, come la fondamentale 'strada generale Graziani' conosciuta come Strada Panoramica del Baldo, la diramazione (sterrata chiusa al traffico) per il monte Altissimo e da numerose postazioni, piazzole per cannoni, trincee, buchi e tracce di baraccamenti.
La Corna Piana e l'Altissimo, oltre ad altre posizioni panoramiche, vennero occupate dagli italiani all'inizio del conflitto allo scopo di controllare l'alto Garda e le vie d'accesso in Val d'Adige.
Non ebbero, comunque, ruoli determinanti nello svolgimente di un conflitto che divampò altrove, verso il Friuli, gli Altipiani e il Grappa-Montello-Piave.
l'escursione più in dettaglio
Per raggiungere la piatta cima molto panoramica della Corna Piana (m.1730), dove troviamo alcune trincee e le traccie di postazioni per cannoni, possiamo praticare due percorsi, preferibilmente ad anello.
Uno facile, senza difficoltà e con un dislivello contenuto, partendo dalla Bocca del Creer (m.1.610)(rifugio Graziani), ed un altro leggermente più impegnativo che parte da San Valentino (m.1330).
L'escursione da San Valentino percorre il sentiero denominato "Sentiero delle Vipere" e nell'affrontare l'apparentemente inespugnabile castello roccioso delle Crone de Bes presenta alcuni brevi passaggi un po' esposti e ripidi, agevolati da qualche cordino metallico.
Niente di particolarmente difficile, affrontabile dal normale escursionista con un minimo di attenzione, non servono attrezzature da ferrata.
Come per tutte le escursioni serve invece un po' di prudenza, la testa sulle spalle e calzature adeguate.
Raggiunto il vasto prato di malga Bes (m.1540), una mulattiera verso sinistra permette di guadagnare i prati superiori ed infine la larga cresta rocciosa della cima.
Dalla cima, volendo percorrere un più ampio anello, possiamo raggiungere la Bocca del Creer e il rifugio Graziani per poi scendere per il sentiero e la stradina che riconduce a malga Bes.
Da qui possiamo scendere a San Valentino per il percorso dell'andata, oppure percorrere la stradina d'accesso alla malga fino a raggiungere la strada provinciale, asfaltata, nei pressi della baita Fos-ce.
Tranquillo l'anello con partenza dalla Bocca del Creer, più adatto a naturalisti e botanici che possono dilungarsi nell'ammirare le fioriture e l'ambiente.
Dal valico della Bocca Creer, interessanti pannelli didattici che illustrano l'ambiente e il percorso naturalistico, prendiamo verso sud un sentierino che sale rapidamente alcune balze rocciose per guadagnare un primo terrazzo prativo.
Poco sopra un risalto roccioso con una tavola segnaletica delle cime e dei luoghi che ci attorniano, possiamo anche raggiungerlo con una breve diramazione.
Proseguiamo seguendo sempre il sentiero tra le vaste praterie d'alta quota con numerosi ambienti arbustivi.
Superato un leggero valico siamo sul versante di malga Bes e troviamo un bivio del sentiero.
Verso sinistra una breve rampa permette di raggiungere la dorsale rocciosa al termine della quale, tra i resti delle trincee, siamo al colmo principale della Corna Piana.
Dopo aver ammirato con estrema calma il grandioso paesaggio tutt'attorno, scendiamo al bivio trovato all'andata e, svoltando a sinistra, sendiamo per una mulattiera che s'infila tra le strutture rocciose alla vasta prateria di malga Bes, malga tutt'ora monticata.
Prendiamo verso sinistra (nord, cartelli indicatori) la stradina che aggira ad est la Corna Piana ed infine porta sul versante nord, dove la stradina termina.
Vi è un bellissimo catino prativo, proseguiamo per il largo sentierone erboso chi ci permette di risalire alla Bocca del Creer, già ben visibile.