Ai piedi del Cimon della Pala
San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Baita Segantini, Passo Valles, Falcade, Passo San Pellegrino, Moena, Passo Lusia, Paneveggio, Passo Rolle, San Martino di Castrozza.
Il Cimon della Pala, Cervino delle Dolomiti e vero signore di posters e cartoline, domina impassibile il percorso.
Itinerario particolare questo, contrappone vedute dolomitiche tra le più magnifiche ad ambienti porfirici profondamente diversi il tutto immerso in un mare di boschi. Particolare anche perché, oltre a molto asfalto, si percorrono delle stradine sterrate dal fondo buono, serve quindi una bicicletta attrezzata a questo scopo, eccessiva la mountain bike specialistica per via della lunga distanza.
Una emozione unica è ammirare il Cimon al tramonto arrivando dalla strada che sale da Predazzo, ma ad ogni ora del giorno riserva sorprese con i giochi di nebbie che spesso lo avvolgono.
Da San Martino di Castrozza al passo Rolle nello stupendo scenario delle Pale di San Martino avvolti in un bosco di larici meraviglioso.
Poche decine di metri prima del passo (Dx) si prende la bella stradina che sale a Baita Segantini per ampie distese di pascoli. Lo scenario ora, specie in giorni con condizioni di luce particolari, è di quelli da mozzare il fiato, uno dei posti in assoluto più 'magicì' delle 'magiche' Dolomiti.
Si scende dapprima per tortuosi tornanti nell'idillico fondovalle fino a portarsi sulla strada (Dx) per il passo Valles che si raggiunge attraversando il più bel bosco di larici che io conosca (passare in autunno per credere!).
Altra planata fino al bivio (Sx) per il passo San Pellegrino che si sale dal versante più ripido con secchi tornanti e qualche consistente strappo, ma non spaventatevi perché è nulla rispetto a quello che vi aspetta dopo.
Strano passo il San Pellegrino, non so se sia bello o brutto ma obbrobriosi sono sicuramente quegli alberghi.
Discesa verso Moena e (attenzione perché non è molto evidente) passato l'impianto funiviario del Lusia, che si trova qualche chilometro prima di arrivare in fondovalle a Moena, prendere la stradina (Sx) che sale ripidissima verso il passo Lusia.
Pane per i denti degli scalatori incalliti questa salita mette alla prova le vostre gambe oltre che le vostre teorie.
Dal passo andare verso est per la pianeggiante stradina, ad un certo punto (Dx-attenzione) una stradina scende verso Paneveggio, se si prosegue diritti la stradina termina in un bel gruppo di malghe.
Lunga discesa in un fitto bosco e si sbuca all'improvviso sulla statale che sale da Predazzo al passo Rolle che si raggiunge con pedalabile salita.
Verso sud bella visione sull'infilata di cime della Catena del Lagorai.
Un nuovo omaggio all'imponente Cimon della Pala e giù per l'ultima discesa verso San Martino di Castrozza.
Per chi non volesse salire al Passo Lusia il giro rimane comunque magnifico.
In questo caso scendere a Moena poi per la Val di Fiemme, arrivare a Predazzo e affrontare tutta la tranquilla salita del Passo Rolle.
La pendenza massima è pertanto il 18% sul passo San Pellegrino. Si allunga il giro di una ventina di chilometri.
al passo Rolle e San Pellegrino e attorno alle Pale di San Martino |
partenza/arrivo | San Martino di Castrozza, Primiero (Trento) oppure Moena in Val di Fiemme (Trento) |
posti di appoggio | rifugio Baita Segantini, bar Valles, bar San Pellegrino, rifugio Lusia |
km. totali | 90 (110) |
km. di salita | 45 |
dislivello | 3.100 metri |
km. sterrati | 20 |
quota massima | 2.290 - Baita Segantini |
pendenza max. | 20 % |
quando | da luglio a ottobre, il primo autunno è il momento migliore |
difficoltà | giro molto impegnativo, serve una bicicletta stradale con possibilità di affrontare sterrate dal fondo buono |
note | volendo evitare le strade sterrate si scende dal Rolle e si sale al Valles, dal San Pellegrino si scende a Moena e si risale tutta la valle di Paneveggio e il passo Rolle |
cartografia | Dolomiti 1:200.000 Touring Club Italiano |