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In riva al duecentesco 'Canale di Battaglia', la principesca dimora cinquecentesca di Beatrice degli Obizzi.
Leggenda vuole che il nome derivi dai disegni di Marco Polo portati dal lontano Kataj, fatto certamente smentito da documenti che comprovano che il luogo era già chiamato così da tempi ben più antichi.
Si articola su oltre 350 stanze, alcune delle quali affrescate da Giovan Battista Zelotti, allievo del Veronese.
E' circondato da un vastissimo parco di 26 ettari, non tutto aperto al pubblico, ed il giardino delle delizie antistante il castello, di impianto romantico esteso su 3 ettari, con una grande peschiera e numerose piante esotiche.
La famiglia Obizzi, originaria della Borgogna (Francia), giunse in Toscana quale vassalla dell'imperatore Arrigo II attorno all'anno mille.
Nei secoli i rampolli più intraprendenti si distinsero quali 'Capitani di Ventura' al servizio di Signorie, in particolare, verso il cinquecento, al servizio della Veneta Serenisima Republica.
Della metà cinquecento l'acquisto del terreno, con probabile vecchio edificio, in località Catajo di Battaglia Terme (forse non ininfluente la combinazione di nomi suggestivi), un luogo meraviglioso ai piedi dei Colli Euganei, facilmente raggiungibile per vie d'acqua, come usava la nobiltà veneziana.
Da ricordare, tuttavia, che Battaglia deriva dal latino 'Baptalea' (luogo dei bagni), probabilmente riferito alla ricchezza di acque e di terme.
La sfarzosa dimora fu completata in soli tre anni nel 1570 da Pio Enea I degli Obizzi, figlio di Beatrice e famoso capitano di ventura (suo l'uso del cannone d'assedio detto 'Obice'), come residenza eclettica della ricca famiglia veneziana, un po' castello militare e un po' villa sontuosa.
Nel 1805 alla morte dell'ultimo erede Tommaso degli Obizzi passa agli Estensi, signori di Modena.
Quindi ereditato dall'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo che ne fece una residenza di campagna per la caccia, portando via ricche collezioni di armi, strumenti musicali e quadri, fino al termine della prima guerra mondiale quando venne confiscato dal Regno d'Italia a compenso dei danni di guerra.
Nel 1929 venne venduto alla famiglia Dalla Francesca.
Castello del Catajo a Battaglia Terme (Padova)
Lungo la statale "battaglia", provenendo da Padova è chiaramente visibile sulla destra, sotto le propaggini del monte Ceva, poco prima di arrivare a Battaglia Terme, lungo il canale navigabile 'di battaglia'.
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