escursione Orsera, Val Fraina, Val Lunga, f.lla di San Mauro, casera Al Pos, Montagne, Orsera
Un anello escursionistico marginale rispetto ai grandi, e giustamente famosi, itinerari della val Canzoi, ed anche un po' più monotono e meno interessante.
La fatica comunque rimane, anzi è perfino esaltata dalla bassa quota.
Tuttavia vale la pena di provare anche questo giro e non solo per camminare in un luogo ai più del tutto sconosciuto, comunque tassello importante per conoscere il 'mondo' particolarissimo delle dolomiti feltrine e della Val Canzoi.
Queste erano montagne un tempo molto frequentate da pastori e malgari, lavoratori delle infernali fornaci per la calce viva, carbonai e boscaioli.
Ora sono luoghi rinselvatichiti, selvaggi, estremamente solitari, perfino dimenticati dagli escursionisti più incalliti e dal palato fine, come lo sono quelli che frequentano la val Canzoi.
Anche per il fatto che oltre al sentiero per forcella di San Mauro non vi sono altre opportunità escursionistiche.
Possiamo suddividere l'escursione in tre parti nettamente distinte e differenti.
Per prima ci aspetta la lunga e faticosa salita alla forcella di San Mauro per la val Fraina e la val Lunga, evidentemente il nome ne esprime bene le caratteristiche.
E' una salita monotona e molto solitaria, si è completamente immersi nella fitta boscaglia di bosco misto con prevalenza faggio.
Non manca qualche grandiosa visione sulle selvagge balze rocciose dell'alta val Fraina.
Poi la discesa sul versante feltrino da forcella di San Mauro e la traversata dei ripidi prati sotto il monte Grave, fino alla casera 'Al Pos', offre grandiose visioni panoramiche verso una lunga fetta della Val Belluna e le prealpi Venete.
Da Al Pos la discesa a Montagne è nuovamente nel bosco, con tanti tornanti e il sentiero ben poco frequentato.
Il ritorno a Orsera da Montagne è piacevole, nonostante la fatica alle spalle, e si svolge per una bella e ombrosa stradina forestale, con diversi saliscendi, allietata da diverse panchine con tavolo di legno.
l'anello del monte Grave in dettaglio
Partiamo dai parcheggi nei pressi dell'agriturismo
Orsera, lungo la strada di fondovalle della Val Canzoi.
Dirigiamo verso monte per un centinaio di metri e subito prendiamo, sinistra, una stradella asfaltata che sale verso la
val Fraina.
Cartello indicante il sentiero Cai n.819 per forcella di San Mauro.
La bassa val Fraina si apre in un bellissimo anfiteatro, vi sono alcune case ancora stabilmente abitate.
La stradina si fa via via più ripida fino all'ultima casa dove prosegue sterrata.
Poi diventa un tratturo forestale e continuiamo sul fondo della valle tralasciando le diramazioni che portano alle case di Fraina Alta, e termina ad una piazzola dove arrivano le teleferiche per la calata della legna.
In tutta la stradina non vi sono possibilità di parcheggio, quindi non tentare di guadagnare qualche decina di metri di dislivello salendo in auto.
Inizia il sentiero per forcella di San Mauro, l'unico praticabile e segnato di tutta la val Fraina, estremamente selvaggia e racchiusa tra imponenti e opprimenti balze rocciose.
La forcella si trova sulla sinistra, ma è nascosta dalle pieghe della montagna.
Poco dopo passiamo un precario ponticello di legno e il sentiero svolta decisamente in quella direzione, con la salita che diviene fin da subito ripida.
Una salita lunga, come evidenziato dal nome
val Lunga, abbastanza faticosa e monotona.
Attraversiamo diverse volte il fondo del torrente, generalmente in secca ma che potrebbe diventare problematico dopo forti piogge.
In compenso ai camminatori solitari è concesso molto spazio mentale per la meditazione.
Quasi inaspettatamente giungiamo alla
forcella di San Mauro, annunciata da alcuni denti di roccia che emergono alti sopra il fitto bosco.
Non vi è un minimo di piano, un canalone precipita subito sul versante opposto, verso Lasen e Feltre, con un aspetto decisamente brullo, ripugnante e impressionante.
Lasciata la misera forcella con quattro salti caliamo in fretta, tra impressionanti balze erbose/rocciose, al sottostante anfiteatro dove poco lontano, verso destra, vediamo la bianca
chiesetta di San Mauro di Arson e dove troviamo il sentiero, ben più frequentato, tra San Mauro e casera Al Pos.
In caso di necessità, o se non si è mai stati, vale la pena di scendere brevemente alla chiesetta.
Poi ci vorranno una decina di minuti per risalire a questo bivio.
Senza scendere, proseguiamo invece verso sinistra, seguendo le indicazioni del sentiero tematico 'Chiesette Pedemontane', segnalato dall'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Una breve risalita e siamo a scavalcare la fascia rocciosa che scende dal
monte Grave.
Il panorama verso il feltrino diviene fantastico, amplissimo, bellissimo.
Attraversiamo lungamente, sempre in leggera e piacevolissima discesa, le grandiose balze erbose del monte Grave, per giungere all'ampia, e straordinariamente bella, radura dell'ex
casera 'Al Pos', ora precario ricovero di emergenza.
Tralasciamo la stradina verso destra, che scende verso Case al Zot e Arson (
vedi anello da Arson), e scendiamo per il pendio erboso seguendo le indicazioni del sentiero 'Chiesette Pedemontane'.
La discesa s'immerge fin da subito nel fitto bosco, è abbastanza ripida, il sentiero è largo e ben tracciato, ma denota inevitabilmente la scarsissima (o nulla) frequentazione.
Dopo la scorpacciata di tornanti raggiungiamo alcune case diroccate da molti anni che preannunciano l'avvicinarsi al caratteristico
borgo di Montagne, con alcune case ancora stabilmente abitate.
Dalla stradina principale del piccolo nucleo di case proseguiamo verso sinistra (verso la val Canzoi), andando invece a destra si esce sulla strada asfaltata tra Le Ave e Arson.
Dopo poche centinaia di metri di stradina sterrata, dopo una casa sulla destra e un rudere sulla sinistra, si dirama (attenzione attualmente non vi sono cartelli) una piccola stradina forestale verso sinistra e lasciamo la stradella principale ben più evidente e in discesa e che finisce poco dopo ad una casa.
Dai pressi di quella casa parte anche il sentiero 'Chiesette Pedemontane' che scende direttamente a Le Ave nel fondo della val Canzoi.
Noi proseguiamo per la misera stradina forestale di sinistra.
Troviamo alcune rampe di salita, che ci pare dura a causa della fatica già alle spalle.
In breve però la stradella diviene più tranquilla e molto più piacevole e ci riserva diverse panchine con tavolo, per un eventuale momento di riposo.
Troviamo delle edicole religiose su di una paretina rocciosa, passiamo poi il rudere di località
Pradel, un capitello su di un albero e la fresca discesa è ancora più piacevole.
Sbuchiamo alla radura
Fagarol dove troviamo una stradina, poi cementata, che scendiamo per raggiungere il fondo della val Canzoi proprio
'Alla Santina' (ex maneggio, punto informazioni dell'Ente Parco Dolomiti Bellunesi).
Ci aspettano alcune centinaia di metri di risalita lungo la strada della val Canzoi per guadagnare nuovamente il parcheggio di
Orsera.