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Castelfranco Veneto

Castelfranco Veneto: città murata medioevale

Castelfranco VenetoCastelfranco Veneto - cenni storici

Castelfranco Veneto è città murata edificata nell'ultimo decennio del XII secolo dal Comune di Treviso sopra un preesistente terrapieno (probabilmente una 'Motta' preistorica) lungo il torrente Muson poco lontano dal villaggio di Pieve Nuova (attuale Borgo Pieve), non lontano dall'incrocio tra le vie romane Aurelia e Postumia, luogo di confine naturale con i turbolenti territori padovani e vicentini. Per incentivare l'insediamento e la fedeltà alla Marca venne concesso agli abitanti l'esenzione da qualsiasi tributo, da cui il nome di Castelo Franco. Fin dal trecento un nucleo abitato civile si sviluppa fuori le mura nel lato orientale, anche questo borgo è protetto da opere di difesa (Bastiva Vecchia).

La struttura della città-castello è essenzialmente impostata a fini militari, senza concessioni a sfronzoli, secondo le più avanzate concezioni di difesa medioevali. Un quadrilatero perfetto con cortine murarie di 230 metri alte circa 17 metri, innestate su quattro possenti torrioni angolari. Tutta la possente fortificazione è in mattoni ed è circondata da un largo fossato. Una torre più elegante sormonta la porta trevigiana ad oriente. La torre che poi diverrà campanile del Duomo è stata aggiunta nel 1246, anno in cui s'impossessa della città Ezzelino III (il Tiranno) da Romano allorché riunisce i possedimenti trevigiani, in mano al fratello Alberico, alla marca veronese.
Di questo periodo la contrapposizione con l'altra città fortificata, la padovana Cittadella (1220), voluta dal libero Comune di Padova per sottrarre spazi agli Ezzelini attestati nell'importante cittadina di Onara (ora piccolo paesino in comune di Tombolo, tra Cittadella e Castelfranco). Anche la stessa Padova viene conquistata ed assoggettata, ma mai domata, dal Tiranno.

Caduto l'Ezzelino vasta parte del territorio trevigiano, compreso Castelfranco, viene conquistato dagli scaligeri per mano di Cangrande della Scala che muore il 22 luglio 1329 di ritorno a Verona, quattro giorni dopo la grande impresa della conquista di Treviso.

E' la volta della prima dominazione veneziana, tra il 1339 e il 1380, allorché un nuovo conquistatore si affaccia prepotentemente sulla scena del Veneto centrale, infastidendo non poco i veneziani che miravano a costruire uno 'Stato da Tera'. Si trattava di Francesco I (il grande) da Carrara.
Sono gli anni turbolenti della Guerra di Chioggia, un tutti contro tutti: Veneziani, Genovesi, Chioggiotti, Carraresi, Scaligeri, Visconti, ed anche gli Austriaci.
E' l'epopea gloriosa delle città fortificate, ma anche di Francesco Petrarca e del suo mecenate Francesco da Carrara.
Lo Stemma del Carro, dal rosso color sangue, si mostra (ancor oggi) sul volto della porta di Castelfranco, ma anche sulle torri Malta e Bassanese a Cittadella, sulla porta della Rocca di Asolo, a Feltre e a Castel Ivano in Valsugana.

Finita in malo modo l'avventura carrarese, dal 1388 il trevigiano diviene il primo nucleo dello 'Stato da Tera' veneziano che si attuerà completamente nel 1404 con le vastissime 'donazioni' di quasi tutto il territorio Veneto.
Dal 1499 sulla Torre Civica troneggia il grande Leone di San Marco, memoria alla fedeltà veneziana.

Come per le altre città murate, Bassano del Grappa, Cittadella, anche Castelfranco è investito dalla furia degli eserciti della Lega di Cambrai che minaccia la sopravvivenza di Venezia nei primi due decenni del cinquecento. Le strutture militari medioevali evidenziano tutta l'inadeguatezza e vengono abbandonate per concetrare la difesa all'interno delle nuove mura di Padova e di Treviso, opere straordinarie mai viste prima di allora in grado di resistere alle nuove tecnologie belliche e alle armi da sparo.

Dopo la bufera, la 'Pax' veneziana ininterrotta fino alla caduta della Serenissima, nel 1797, ad opera di Napoleone.

E' un periodo di prosperità durante il quale, perduta l'importanza militare, le città murate divengono i poli commerciali ed amministrativi delle contee di pianura.

E' il periodo che vide fiorire le arti il cui rappresentate più illustre è Zorzo (Giorgio) da Vedelago (Giorgio Barbarella, 1477?/1510?) detto il Zorzon (Giorgione) per via dell'imponente statura sia fisica che morale, una delle figure più enigmatiche e sfuggenti della storia della pittura, maestro del Tiziano.

Le ultime opere di questo splendido periodo sono il nuovo Duomo (1724-1746) dedicato a San Liberale, dove è custodita l'indecifrabile "Madonna in trono col Bambino, san Nicasio e san Francesco" del Giorgione detta la Pala di Castelfranco (1504), una delle più straordinarie immagini di tutti i tempi, e lo splendido gioiello del Teatro Accademico (1754), entrambe opere dell'architetto Francesco Preti.
Giorgione, pala Madonna in trono con Bambino
Castelfranco Veneto - posizione geografica generale Mappa di Castelfranco Veneto
avvenimenti ricorrenti a Castelfranco Veneto e dintorni
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luoghi a Castelfranco Veneto e dintorni
  • Villa Tiepolo-Corner-Chiminelli (XVI sec.) a Sant'Andrea oltre il Muson (frazione di Castelfranco Veneto)
  • Villa Emo (XVI sec.) di Andrea Palladio a Fanzolo di Vedelago
  • Museo Pio X a Riese Pio X
  • Tomba monumentale Brion (XX sec.), architettura di Carlo Scarpa a San Vito di Altivole
  • Barco della Regina Cornaro (XV sec.) ad Altivole
bibliografia Castelfranco Veneto e intorni
titoloautoreedizione
Città murate del VenetoG.Perbellini, F.Rodeghiero2011 - Cierre Edizioni
Una storia castellana al femminile. Il monastero domenicano di S.Chiara e del Redentore a Castelfranco Veneto (1602-1808).Paolo Miotto2010
Giorgione
Il genio misterioso della luce e del colore
autori vari2001 - ArtBook
Marca Trevigiana - Le ville veneteSonia Montagner1999 - Libreria di Demetra
Ai piedi del Grappa. Guida storica-turistica di Bassano del Grappa, Marostica, Nove, Cittadella, Castelfranco Veneto, Asolo, Cittadella.1981 - Padova
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