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Treviso

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Treviso, città d'acque e d'ingegno

Ben prima dei romani, insediamenti paleoveneti interessarono il luogo posto alla confluenza dei due importanti fiumi, il Sile ed il Cagnan.
Sotto l'impero l'insediamento prende la cittadinanza romana e diviene un importante villaggio, centro commerciale tra le vie di trasporto quali erano i fiumi navigabili e la ricca pianura che pian piano veniva centuriata.
E' romana la definizione di 'Tarvisium' (forse dal termine gallico di 'Tarvos', toro).
Altre ipotesi riferiscono di 'tre colline' - Tervisus - dove ora si trovano piazza Duomo, piazza Signori e piazza Sant'Andrea, forse delle preistoriche 'motte'? Cosa non improbabile e comune nella pianura alluvionale, i primi insediamenti paleo-veneti documentati sono dell'età del bronzo (XVI sec. a.C.).
Come tutto il territorio fu alleata della Roma repubblicana, e divenne 'Municipium' in epoca imperiale (dal I secolo) ma non ebbe ruolo di primissimo piano, circondato da altre importanti città quali Oderzo, dove terminava la via Postumia (sfiora Treviso a nord), Altino e, soprattutto, Padova e Aquileja.

Treviso Alla caduta dell'impero romano segue l'oscuro periodo segnato delle invasioni dei Marcomanni, Visigoti, Unni, Ostrogoti e Longobardi, che sfruttarono le infrastrutture romane e le vie stradali, prima tra tutte la via Postumia, per inoltrarsi nelle fertili campagne lasciate all'incuria dal collasso culturale e demografico romano. Desiderio, re longobardo (VIII secolo), istituí il Ducato Longobardo di Treviso che si estendeva nella vasta area di pianura a destra del Piave.

Furioso fu l'accanimento barbaro sulle città di pianura, Padova venne rasa al suolo e divenne un insignificante villaggio di poche anime, Treviso venne parzialmente risparmiata, ma devastazione, abbandono, pestilenze e morte furono cosa comune in tutta la pianura veneta, segnata anche da devastanti eventi naturali. Le alluvioni del VI secolo, innescate da fenomeni naturali, ma favorite dall'abbandono del delicatissimo sistema fluviale al quale già i romani dedicavano un'attenta cura e manutenzione, trasformò la pianura in una immensa palude nella quale i più importanti fiumi cambiarono addirittura il loro corso.
Risparmiata dal saccheggio degli Unni, per merito del Vescovo, contesa dai Goti e Bizantini fu sede di uno dei ducati Longobardi (600-700). Successivamente s'insediarono i Franchi (800) che diedero forma alle istituzioni feudali ed ecclesiastiche.
Solo verso il mille si avviò un lento processo di bonifica ad opera principalmente delle comunità di Benedettini, riuniti in monasteri sparsi nelle campagne e dediti all'agricoltura.

Pesantemente saccheggiata dagli Ungari (911), nel 1100 divenne feudo dell'Imperatore Enrico V concesso a Matilde d'Este.
Un processo di trasformazione che porterà alle sanguinose signorie feudali e sfocerà nella breve e splendente stagione delle città comunali.
Sanzionata dal Barbarossa (1164) la cittadina s'impegnò con la Lega Veronese e Lombarda e dopo un turbolento periodo di violenze, divenne Comune florido e attivo dalla vita civile molto effervescente con il richiamo di poeti quali Dante Alighieri e artisti che la trasformarono nell'"Urbs Picta", la città dipinta.
I potentati di signorotti sgomitavano sanguinosamente tra loro per impossessarsene, dapprima gli Ezzelini (Bassano del Grappa)(1237-1260), quindi i Caminesi e i Collalto, i da Carrara (Padova) e la pesante occupazione (Cangrande della Scala morì di ritorno dalla campagna trevigiana) e degli Scaligeri (1329-1339).

Scacciati definitivamente gli Scaligeri la breve dominazione Carrarese e la prima 'donazione' (1389) di una città della terraferma alla Serenissima, dominazione che scorrerà in quattrocento anni di pace e relativo benessere.
La storia si fa comune a tutto lo Stato da Tera veneziano.

Gli ultimi due secoli vedono la corsa a depredare queste terre 'ricche' con le campagne napoleoniche, il regno Lombardo-Veneto, le disastrose guerre d'Indipendenza, o meglio di conquista, dei Savoia sfociate nel regno d'Italia.
Una specie di sfruttamento coloniale che restituisce miseria, pellagra ed il grande dramma dell'emigrazione ottocentesca sul quale si abbatte un dramma ancor più terribile. La Grande Guerra, vissuta principalmente sulla pelle e sulle terre Venete, Trentine, Friulane e Giuliane.
Treviso e la Marca trevigiana furono il cardine del conflitto: il monte Grappa, il Montello, il Piave, l'Isola dei Morti e Vittorio Veneto.

Ma da questi drammi riemerge ancora una volta la vera ricchezza, la cultura del lavoro e l'ingegno.

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cronologia storica generale città di Treviso dal medioevo all'ottocento
Alla caduta dell'impero romano segue l'oscuro periodo segnato delle invasioni dei Visigoti, Unni, Ostrogoti e Longobardi, che sfruttarono le infrastrutture romane e le vie stradali, prima tra tutte la via Postumia, per inoltrarsi nelle fertili campagne lasciate all'incuria dal collasso culturale e demografico romano.
Solo verso il mille si avviò un lento processo di bonifica ad opera principalmente delle comunità di Benedettini, riuniti in monasteri sparsi nelle campagne e dediti all'agricoltura.

Un processo di trasformazione che porterà alle sanguinose signorie feudali e sfocerà nella breve e splendente stagione delle città comunali, prima di 'donarsi' al dominio della Serenissima che scorrerà in quattrocento anni di pace e relativo benessere.

Gli ultimi due secoli vedono la corsa a depredare queste terre 'ricche' con le campagne napoleoniche, il regno Lombardo-Veneto, le disastrose guerre d'Indipendenza, o meglio di conquista, dei Savoia sfociate nel regno d'Italia.
Una specie di sfruttamento coloniale che restituisce miseria, pellagra ed il grande dramma dell'emigrazione ottocentesca sul quale si abbatte un dramma ancor più terribile.
La Grande Guerra, vissuta principalmente sulla pelle e sulle terre trevigiane e vicentine e Venete, Trentine, Friulane e Giuliane.
dataavvenimento
1214Il 19 maggio, a Treviso, si tiene la festa del 'Castello d'Amore' alla quale partecipano i rampolli delle potenti famiglie feudali delle città di pianura e gli Ezzelini. Finirà in una memorabile rissa che verrà ricomposta a Venezia. Ma gli odi e le vendette coveranno a lungo e saranno pretesto per massacri, rapimenti di spose e fanciulle e relative controvendette per decenni tra le famiglie degli Ezzelini, i Camposampiero (quasi sterminati dai cugini Ezzelini), gli Estensi, i Carraresi, i Caminesi, i Collalto. Un torneo goliardico di baldanzosi giovanotti che influirà in maniera decisiva le scelte e gli equilibri politici dei secoli successivi.
1216Trevigiani e Padovani, alleati, tentano l'assalto a Chioggia, ma subiscono la disfatta nei pressi della Torre di Bebbe, con i veneziani capitanati da Marco Caco. Da qui il famoso detto veneto 'Ai tempi de Marco Caco'.
1259Muore, nei pressi di Milano, Ezzelino III da Romano, il Tiranno, colui che più di tutti influenzò i destini dei Comuni veneti e l'impostazione storica che ancor oggi viviamo. Pochi mesi dopo, con uno stratagemma e l'assedio del castello di San Zenone, viene orrendamente massacrato Alberico, fratello dapprima in contrasto e poi alleato di Ezzelino, e con esso tutta la famiglia, infanti compresi.
> vedi storia degli Ezzelini dal 1000 al 1260
1306Muore Gherardo da Camino che resse la città per 22 anni.
1313Nuovi statuti Comunali.
1327Guecello Tempesta, signore di Noale e Avogaro del Vescovo, dopo un turbolento periodo s'impossessa della città con una sanguinosa azione.
1329Cangrande della Scala conquista trionfalmente Treviso (18 luglio) accordandosi con Gueccello Tempesta al quale, in cambio, riconosce la signoria di Noale.
1329Il 22 luglio, quattro giorni dopo la conquista di Treviso, muore per complicanze febbrili Cangrande, la più grande e discussa figura di quello scorcio storico. Ufficialmente per una violenta colica dovuta per congestione di acqua fredda al convento dei Santi Quaranta, ma non mancano le voci di avvelenamento. La salma viene solennemente portata a Verona. Gli subentra Mastino della Scala.
1344Il Consiglio cittadino delibera di stringere una 'solida' alleanza con la potente Venezia. E' la premessa alla 'donazione' a San Marco, che si attuerà cinquant'anni dopo, e ai quattrocento anni di pace e benessere.
1384Francesco da Carrara, signore di Padova, prende possesso di Treviso (4 febbraio).
> vedi la Padova del trecento e le cronache dei Carraresi
1388La signoria carrarese è agli sgoccioli e Francesco da Carrara è costretto a riconsegnare la città di Treviso ai veneziani.
1402E' l'anno della definitiva 'donazione' alla Serenissima. Due anni dopo anche le altre principali città venete verranno riunite sotto la 'Dominante'.
1450Grande alluvione del Piave che si estende con danni immensi fino in città a Treviso.
1496Istituzione del Monte di Pietà ad opera del Vescovo Nicolò.
1508
1513
E' il turbolento periodo della guerra difensiva contro la Lega di Cambrai.
A Treviso vengono costruite le Mura Veneziane che, assieme a quelle di Padova, sono il cardine decisivo della vittoria veneziana.
> vedi 1508/17 - Lega di Cambrai e guerra anti-veneziana
1511E' il disastroso anno del breve assedio alle imprendibili mura veneziane di Treviso, e dell'alluvione del Piave.
1591Anno di carestia e pestilenza.
1607Consacrazione della nuova chiesa di Santi Quaranta.
1608Costruzione del ponte di Santa Margherita.
1609Istituzione dell'Accademia letteraria dei Perseveranti.
1631Anno di carestia e pestilenza.
1695Terremoto nella pedemontana trevigiana con danni anche in città a Treviso.
1709Sistemazione di Piazza dei Signori, del Palazzo Comunale e della Torre Civica.
1721Inaugurazione del teatro Dolfin.
1797Le truppe napoleoniche entrano in città. L'insegna di San Marco viene proibita e segna la fine di quattrocento anni di pace. I francesi depredano la città e s'insediano in Chiese e luoghi sacri trasformati in caserme.
1788Inaugurazione del teatro Onigo, ora Teatro Comunale.
1798Gli austriaci s'insediano a Treviso e in tutta la terraferma veneta.
1801I francesi sono nuovamente a Treviso.
1810Istituzione dell'Ateneo trevigiano.
1814Dopo un turbolento periodo di passaggi di mano tra francesi e austriaci, con trattato di Parigi il Lombardo Veneto diviene austrico e viene istituita la Provincia di Treviso.
1816Nel Duomo di Treviso si tengono le esequie dell'imperatrice Maria Lodovica Beatrice, moglie di Francesco I d'Austria, morta a Verona il 7 aprile.
1817Anno di carestia e pestilenza. Viene aperto il lazzareto di San Martino.
1832Costruzione del nuovo ponte di Santa Margherita, ancora in servizio.
1846Realizzazione dell'illuminazione a gas pubblica.
1848Le truppe austriache lasciano la città. Successivamente ritornano in forze assediando e riconquistando la città. Sono le brevi giornate della Repubblica del '48.
1851Inaugurazione della ferrovia per Venezia.
vedi anche

mappa città di Treviso - Sile e Cagnan
avvenimenti e manifestazioni ricorrenti a Treviso e nella marca trevigiana
  • fiera mercato del collezionista - ultima domenica del mese, escluso luglio
  • fiera del radicchio - seconda domenica dicembre
indirizzi e numeri utili a Treviso
Comune di Treviso www.comune.treviso.it
bibliografia Treviso e marca trevigiana
titoloautoreedizione
Ri... scoprire TrevisoRaffaele Folliero2019 - Editoriale Programma Treviso
Il Cagnan. Satira, società e costume a TrevisoSante Rossetto2009 - Cierre Edizioni
Controstoria dell'unità d'ItaliaGigi Di Fiore2007 - Rizzoli
Tra macerie e miserie di una regione sacrificata - Veneto 1916-1924Bruno Pederoda1999 - Piazza Editore Silea
Ezzelino III da Romano signore venetoGiusto Geremia1994 - Sugarco Edizioni
Storia di TrevisoA. Michieli1981 - ristampa Lint Treviso
Treviso e provinciaCollana Guide d'ItaliaTouring Club Italiano
Guida di TrevisoGiovanni NettoLint Editoriale Treviso
La protostoria tra Sile e TagliamentoAutori VariEsedra Editrice
canale Buranelli a Treviso
panoramica sul canale Buranelli a Treviso