escursione alle forre della Val de l'Art: torrente Ardo, Pont de la Mortiss, Ponte Mariano, Buss del Buson
Anello escursionistico dalle valenze naturalistiche molto interessanti nella parte alta del torrente Ardo, alle porte di Belluno, tra forre e luoghi molto selvaggi, per visitare la forra della Mortis e il Bus del Buson.
L'ambiente presenta tratti molto austeri, seguendo accuratamente il sentiero e le stradine non vi sono particolari difficoltà, tuttavia bisogna prestare la massima attenzione a
non avventurarsi su tracce sconosciute che potrebbero portare a situazioni pericolose tra spaventosi anfratti e forre rocciose.
Case Bortot, osteria e piccolo parcheggio, si trova in comune di Belluno al termine della strada che sale da Bolzano Bellunese.
L'ultimo tratto di strada, asfaltata, è molto ripido (sul 20%) e stretto.
Il posto è famoso perché da qui parte (o arriva) il sentiero Cai n.501 del rifugio VII Alpini, ultimo tratto dell'
Altavia n.1 delle Dolomiti.
Dal parcheggio ritornare per un centinaio di metri al
bar/ristorante Case Bortot, di fronte al quale parte un sentiero (tabella Pont dela Mortis) che scende verso la profonda valle dell'Ardo.
Superato un primo gruppetto di case si continua a scendere arrivando al piccolo caratteristico
borgo di Vial.
I gruppi di case che s'incontrano sono architettonicamente molto interessanti e, il primo (sendendo lungo la mulattiera), pur essendovi abitazioni stabili non è raggiunto da strada.
Una cosa incredibile nel Veneto del terzo millennio.
Dalle case di Vial si prosegue, radura prativa pianeggiante, seguendo il sentiero verso monte fino ad arrivare al
Pont de la Mortiss a quota m.520 circa.
Il ponticello attraversa la profonda e suggestiva forra dell'Ardo, con bellissime formazioni rocciose di scavo.
Risalire lungamente il ripido sentiero (è il tratto più faticoso dell'escursione) alla base del Col Roanza fino a trovare
un piccolo bivio a quota m.620 circa.
Attenzione, questo tratto presenta qualche dubbio di orientamento!
Se si vuole arrivare all'
osteria Col di Roanza, oppure in caso di maltempo o di dubbi di orientamento, si deve andare verso destra e compiere una deviazione di oltre 1 km. sbucando sulla strada asfalta che sale al Col Roanza.
Per proseguire l'escursione salire il sentiero di sinistra che poco dopo raggiunge una piccola stradella forestale con, nei pressi appena a sinistra di dove si esce, una
vecchia casa nel bosco a quota m.748.
Anche da questa stradina,
verso destra, si esce sulla strada asfaltata del Col Roanza.
Per proseguire con l'escursione
salire proprio di fianco alla casa (piccolo prato, tracce di passaggio) inoltrandosi nel bosco, poi il sentiero diviene più evidente.
L'imbocco di questo sentiero è il punto chiave per non sbagliare il percorso.
Un tempo vi era una piccola tabella segnaletica in legno, tuttavia potrebbe anche non esserci più e il passaggio è ben poco frequentato (si augura una definitiva e chiara sistemazione della segnaletica da parte degli addetti alla manutenzione sentieri).
Salendo per il sentiero nel bosco si arriva ad una stradina forestale molto più evidente e praticata, in località
Colturella a quota m.857, con una casetta e alcuni ruderi.
Verso destra si raggiunge l'osteria Col Roanza, il nostro percorso prosegue verso sinistra.
Proseguire lungamente per la stradina con leggeri saliscendi, sempre nel bosco tranne per un breve tratto con splendide vedute sull'alta parete sud della Schiara con l'inconfondibile Gusela, fino ad arrivare ad una
galleria.
La galleria è lunga diverse centinaia di metri e ha solamente qualche 'finestrone' in piena parete rocciosa, serve la pila.
Dopo la galleria inizia la discesa, ad un bivio prendere a sinistra dove si scende con numerosi tornantoni fino a raggiungere il torrentello con un primo ponticello di legno e subito dopo il famoso
'Pont de Mariano', dal nome dell'ultimo abitante di questo luogo inaccessibile.
Qui si raggiunge il sentiero 501 che sale al rifugio VII Alpini (Cai Belluno), una ripida salita di due ore.
Verso sinistra percorriamo il sentierone verso Case Bortot che si mantiene molto in alto sulla dirupata forra dell'Ardo.
Oramai non molto lontano dall'arrivo, dopo la salitella e lungo un tratto quasi pianeggiante, ad una curva verso destra si stacca verso valle (sinistra) un sentiero abbastanza ben marcato, ma senza alcuna indicazione (un tempo c'era un cartellino sull'albero, si asupica il ripristino della segnaletica), che scende con decisione nel bosco verso il
'Bus del Buson'.
Dal fondo della valletta boscosa verso destra (attenzione, piccolo cartello sull'albero) si raggiunge l'ingresso della grande forra.
Vedi la scheda
visita alla forra del Bus del Buson, nella valle dell'Ardo.
Dall'uscita a sud (vicino alla Madonnina) si può risalire al sentiero principale, dapprima una breve ripida discesa (tratti esposti sulla scarpata boscosa) e poi risalire molto faticosamente (ad un bivio tenere il sentiero di destra).
Più facilmente si può risalire per il sentiero dell'andata.
Dal sentiero 501 in breve tempo, pianeggiante, si giunge nuovamente al parcheggio di
Case Bortot.
nelle foto
- case Vial
- forra del Pont de la Mortiss
- veduta sulla parete sud della Schiara nei pressi dell'ingresso alla galleria
- ponticello vicino al Pont de Mariano
- la forra del Bus del Buson
informazioni
vedi anche
Per i fotografi: il sole riesce a fare capolino tra i meandri della forra tra le due e le tre del pomeriggio e solo per pochi minuti.
Per fare foto nella forra del Bus del Buson è necessario il cavalletto, l'interno è molto scuro e sono richiesti tempi anche di 1/10 o mezzo secondo, non sufficente il flash incorporato nelle fotocamere tascabili.