Belluno
La celtica 'città luminosa' (o 'altura luminosa')
Belodonum, un millennio prima che arrivassero i romani fu importante città paleoveneta lungo il preistorico percorso che univa importanti santuari come Lagole, in Cadore, al Noal di Sedico e all'insediamento di Mel.
La felicissima posizione ne fece importante 'municipium' in epoca romana e vi transitavano importanti vie di comunicazione per il feltrino, collegandosi alla Claudia Augusta Altinate, e per il Cadore.
Con il dominio Carolingio (VIII sec.) e per tutto il medioevo si afferma il principato dei Vescovi-Conti che nel X secolo, con il Vescovo Giovanni II, si estende su tutto il bacino del Piave e oltre, dal Cadore, a Feltre, a Bassano e parte della Valsugana, al Pordenonese e fino a Jesolo.
Quindi l'epopea Ezzeliniana (XIII sec., Ezzelino III il tiranno) che stravolge gli equilibri feudali e apre la stagione delle Signorie e dei Comuni.
E' la volta dei trevigiani Da Camino, degli veronesi Scaligeri, dei padovani Carraresi e perfino dei milanesi Visconti.
Ma l'impronta urbanistica più caratterizzante è data dall'epopea veneziana di terraferma, con la 'dedizione alla Serenissima' del 1404.
Belluno divenne la strategica 'capitale montana' e centro di smistamento delle fondamentali attività minerarie del cadorino, zoldano ed agordino, nonché transito dei commerci che usavano il fiume Piave per la navigazione ed il trasporto ('menada') del legname cadorino.