salita al rifugio Papa dal Pian delle Fugazze per strada degli Eroi, discesa strada Scarubbi
salita al rifugio Papa da PonteVerde per passo Xomo strada Scarubbi, discesa strada degli Eroi
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Itinerario godibilissimo e non estremamente faticoso (se allenati) che raggiunge l'apice della bellezza nel tardo autunno, con un'esplosione di colori e di luce ineguagliati, ed anche ottima prova per i neofiti delle strade a fondo naturale di lunga percorrenza.
La parte sterrata si svolge su stradine costruite durante le varie fasi della Grande Guerra sul Pasubio.
La sosta all'affollato, ma sempre ospitale, rifugio Papa ci farà conoscere com'era 'allora' (durante i momenti cruciali della grande guerra) attraverso le numerose fotografie esposte.
Consigliabile la salita, a piedi, a
cima Palon, vetta del Pasubio, per il sentiero storico zona monumentale (in parte per stradina).
Nel salire alla cima troviamo la zona monumentale con l'Arco Romano, il punto massimo di avanzata austro-ungarica,
la chiesetta di Santa Maria del Pasubio in memoria dei soldati morti, un vastissimo impressionante campo trincerato sovrastato dal Dente Austriaco e dal Dente Italiano, il tutto è un museo all'aperto della Grande Guerra.
Il rifugio gen. Achille Papa (m.1930, Cai Schio) è stato ricavato nel primo dopoguerra sui ruderi e sul luogo di un vasto baraccamento italiano,
protetto dai tiri d'artiglieria, snodo delle teleferiche della Val Canale e delle stradine d'arroccamento, una vera e propria cittadina detta
el Milanin.
La strada degli Scarubbi (val Sorapache), dal nome dei dirupi che si attraversano, era una camionabile costruita nel corso delle prime azioni belliche ma si trovava sotto tiro d'artiglieria e in alternativa, non percorribile con mezzi motorizzati, venne scavata la strada delle 52 Gallerie.
La strada degli Eroi si riferisce agli avvenimenti di recupero delle salme dei soldati nel primo dopoguerra.
giro lungo con partenza da Schio, salita al Pian Fugazze, strada Eroi, rif.Papa, strada Scarubbi, bocchetta Campiglia, passo Xomo e discesa per Tretti di Schio
Da Schio attraversando numerosi paesetti e con vedute su belle contrade si sale dapprima tranquillamente poi sempre più ripidamente
al Pian delle Fugazze passando per Valli del Pasubio, Sant'Antonio, Ponte Verde, sotto l'articolato versante sud del monte Pasubio.
Al Pian delle Fugazze si prende a Dx la strada "degli Eroi" che sale, con pendenza "militare" (non troppo faticosa, 10% pendenza media), verso il monte Pasubio immersi in una faggeta arrivando ad una galleria che taglia il filo di cresta della montagna (galleria d'Havet).
Al di là è tutto un altro mondo, la strada è scolpita su aeree cenge a mezzacosta di impressionati crode, prestare attenzione perché pericoloso, arrivando infine al rifugio Papa che già si vedeva dall'uscita della galleria, "porta" del Pasubio, punto d'arrivo di numerosi sentieri e della "Strada delle 52 Gallerie".
Si varca il passo e si scende dapprima in un ampio e gelido vallone poi, con larghi zig zag in forte discesa, ad un'amena conca prativa con malghe dove poco oltre si passa per l'imbocco della "
Strada delle Gallerie" arrivando al passo Xomo.
Verso Dx si va a Ponteverde ad innestarsi nella statale e per la statale già percorsa in salita, si scende a Schio.
Dal passo Xomo è possibile ritornare a Schio proseguendo per Enna e Tretti di Schio.
anello con partenza da Ponte Verde, salita per passo Xomo, bocchetta Campiglia, strada Scarubbi, rifugio Papa e discesa per la strada degli Eroi
E' l'anello che abbiamo percorso l'ultima volta, settembre 2013, in buona compagnia e al quale si riferiscono le fotografie.
Molto appagante e di grande soddisfazione.
Una bella pedalata non eccessivamente dura, una lunga salita sempre sostenuta con la pendenza media sul 10%.
Partenza da Ponte Verde, la salita per il passo Xomo inizia subito con dure rampe asfaltate, ma poi s'ammorbidisce e si arriva comodamente al passo Xomo, bar "Rifugio Col del Xomo" dove ci si affaccia sul versante di Posina.
Inizia lo sterrato, con rampe abbastanza dure per guadagnare bocchetta Campiglia (ampio parcheggio a pagamento), dove inizia la "strada delle 52 gallerie", caratterizzata da un grande muro monumentale di dubbissima fattura.
A mio avviso era molto meglio l'aspetto "più naturale..." d'un tempo.
Naturalmente, per impraticabilità ciclistica e per alcuni incidenti mortali di ciclisti scriteriati, le gallerie sono vietatissime alle biciclette.
Proseguiamo con una breve discesa verso malga Campiglia, alla sbarra riprende la salita che si preannuncia fin da subito impegnativa.
Dopo numerosi tornanti, via via più ampi, sul ripido vallone che scende dalla dorsale dei Forni Alti, arriviamo agli "Scarubi" la costa rocciosa che caratterizza l'ardita strada militare realizzata durante il grande conflitto.
La stradina è a picco su profondi canalini e passiamo alcune brevi gallerie, la pendenza in questo tratto è appena accennata, quasi pianeggiante.
D'improvviso si apre il vasto vallone che scende dal Palon del Pasubio, la strada lo incide obliquamente sui ghiaioni del Forni Alti e aumenta via via di pendenza fino a trovare i tratti più duri di tutta la salita.
Tuttavia siamo ormai a poche centinaia di metri dall'agognato valico delle Porte del Pasubio, dove si dirama la stradina verso la zona monumentale e dove valicata la forcella a sinistra ci ritroviamo, con effetto scenografico che ha dell'incredibile, direttamente sul terrazzo del rifugio gen. Achille Papa, del Cai di Schio (aperto secondo calendario Cai e le domeniche autunnali).
Dopo l'inevitabile sosta, ristoratrice..., è la volta della discesa per la strada degli Eroi.
I primi chilometri in ripida discesa sono impressionanti.
E' questo primo tratto la vera e propria strada degli Eroi.
Buona parte della stradina è scavato sulle bancate rocciose e attraversa alcune brevi gallerie.
Si giunge alla galleria "Generale D'Havet" e, anche qui con spettacolare effetto scenografico, sbuchiamo sul versante di Vallarsa del Pasubio, l'alta Val di Fieno, dove seguono numerosi tornanti.
La discesa è facile ed estremamente piacevole e bruciamo gli ottocento metri di dislivello e la decina di chilometri d'un fiato e con molta soddisfazione.
Giunti al Pian delle Fugazze, prima di scendere alla volta di Ponte Verde (verso Schio...), vale la pena di fare una breve puntatina all'interessante
Ossario monumentale del Pasubio al Pian delle Fugazze.