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Caorle

Caorle, Veneto Orientale, Venezia litorale Adriatico

CaorleCaorle, tra terra e mare

Chiesa Madonna dell'Angelo, Duomo, Scogliera viva, diga

La Chiesa della Madonna dell'Angelo, eretta intorno al 1000, conserva la statua lignea della Vergine Maria e la pietra su cui sedeva, quando dei pescatori la videro galleggiare sulle onde dell'Adriatico e la raccolsero.

La croce apposta fuori alla chiesa ricorda un prodigio avvenuto nel 1727, una spaventosa inondazione marina fece salire notevolmente il livello del mare senza che nessuna goccia penetrasse nel santuario.

L'identità storica e culturale di Caorle è senza dubbio rappresentata dal millenario duomo e dal maestoso campanile cilindrico che da sempre simboleggia l'immagine della città.
La Cattedrale è datata 1038 e la facciata ospita due bassorilievi di scuola bizantina, con il caratteristico campanile cilindrico distaccato dall'edifico.
L'interno è a tre navate divise da colonne; alle pareti numerosi affreschi del sec. XIV, e soprattutto la Pala d'Oro, bellissima opera di argenteria bizantina.
Scogliera Viva
E' il risultato del lavoro di decine di artisti di tutto il mondo che in questo luogo sospeso tra terra, acqua e cielo hanno lasciato un segno indelebile.
Una passeggiata nell'arte che dal 1993 accompagna il visitatore in un itinerario suggestivo, lungo il quale si possono ammirare insolite sculture.
Grazie a questo simposio internazionale di scultura, promosso dalla Città di Caorle, l'artista regala la vita ad un masso, il lavoro dello scultore si svolge proprio sul lungomare, a giugno di ogni anno, sotto gli occhi dei passanti che possono così conoscere da vicino questa antica arte.

Caorle Caorle, il campanile bizantino

E' il campanile il protagonista assoluto di questo antico e splendido borgo sospeso tra l'infinito orizzonte marino e la laguna.
La torre è una tipica struttura bizantina, cilindrica, del X o XI secolo, uno tra i pochi esempi rimasti in tutta l'area bizantina adriatica e l'unico aggettivo che emerge prepontente è bellissima.

La storia di questo borgo marinaro, che fu un'isola, risale al I secolo a.C. quando era chiamato Caprulae o Insula Capritana.
In epoca romana fu porto commerciale e militare di Concordia (Sagittaria) ed Oderzo.

Durante l'oscuro periodo medioevale fu teatro di avvenimenti simili a quelli che portarono alla fondazione di Venezia, quando la popolazione di terraferma si rifugiava nelle impenetrabili isole lagunari per sfuggire alle devastanti incursioni barbare.
Successivamente entra a far parte dell'orbita e della dominazione veneziana, tuttavia mantiene una sua forte identità ed autonomia.
Fu sede vescovile dal X secolo e fino alla caduta di Venezia.

Il campanile svetta al centro della piazza cuore della cittadina, attorniato dalla bella basilica dalla facciata romanica e dal cortile del palazzo vescovile dove sono raccolti numerosi fregi romani e alto-medioevali.
Interessante la visita al piccolo Museo Liturgico Diocesano, che conserva pregevoli reliquie, suppellettili, arredi e paramenti sacri. (aperto solo la domenica)
passeggata per disabili in carrozzina
Inizia dalla chiesa della Madonna dell'Angelo per proseguire fino alla diga.
Lungo il percorso si possono ammirare le sculture fatte sui massi.
Al piazzale del Vescovado si può scendere per gli appositi scivoli, quindi visitare il centro storico ed il Duomo.
Continuando la passeggiata si può ammirare il lungomare dove si trovano anche diversi chioschi dove poter mangiare qualcosa, al termine della camminata si arriva alla diga dove si possono vedere le tipiche case di colore sgargiante.

Percorso molto bello e senza nessuno ostacolo.


CaorleCaorle, tra terra e mare: i casoni

Il "cason", posto in un luogo sicuro leggermente sopraelevato per via delle maree, costruito con canna di falasco, è rifugio, casa e castello del signore di questo regno incantevole: il pescatore.

I casoni, ancora valido rifugio dopo 15 secoli dall'invasione di Attila, si erano affollati nell'ultimo periodo della guerra per le famiglie allontanatesi dal paese per paura dei bombardamenti.
Qualche decennio fa furono frequentati dallo scrittore americano Ernest Hemingway, ospite del barone Franchetti.
In quest'angolo di natura selvaggia trovò ispirazione per il suo racconto "Al di là del fiume".
Costruito in canna palustre, in genere il cason sorge in prossimità della riva su isolotti già esistenti, barene, spesso all'imboccatura di un piccolo canale che immette nella palude (ara) in uno spiazzo che, se non è sufficientemente alto, viene sopraelevato mediante apporto di materiale scavato all'intorno e rinforzato lungo il perimetro con palafitte, col risultato di ottenere delle cavane più riparate per la sosta delle barche.

Dopo l'ultima guerra il cason ha modificato la propria architettura.
Ha una intelaiatura di tronchi di legno infissi verticalmente nel terreno che sostengono altri pali un po' più sottili a formare l'armatura di spiovente.
I pali di armatura si congiungono alla sommità in modo da chiudersi a forma di capanna.
Il tutto viene coperto da strati di canna raccolta in fasci, appositamente sovrapposti partendo dal basso e legati fra loro alla intelaiatura con vinchi.
Tale sistema permette di ottenere un riparo solido e sicuro relativamente valido contro i rigori del freddo, ideale nel caldo estivo, protegge efficacemente da vento e pioggia.

Si ricorda nel passato il cason di Secondo Anareta che venne colpito e distrutto da un fulmine, ma la più grande preoccupazione è il pericolo d'incendio dato che la canna è materiale facilmente infiammabile.
Se ne vedono ancora nelle varie zone della laguna di Caorle, anche raggruppati come all'isola dei pescatori, alla confluenza tra Palangon e Nicesolo, detto anche Canalon.
Più originali sono alcuni gruppi di casoni nell'oasi naturalistica di Valle Vecchia.
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Caorle Caorle, tra terra e mare

Caorle si raggiunge facilmente percorrendo l'autostrada Venezia-Trieste (A4) uscendo a San Stino di Livenza.
Evidenti indicazioni conducono con sicurezza in direzione Caorle. Incrociata la statale 'Triestina' (Venezia-Trieste) tra San Donà di Piave e Portogruaro. Si percorre il lunghissimo rettilineo che, attraverso campagne aperte con grandi coltivazioni estensive, conduce direttamente a Caorle.
Circa 15 chilometri dall'uscita dell'autostrada.