Bibione, spiaggia dalla sabbia dorata
Bibione, la 'seconda spiaggia italiana' con 'sei milioni di presenze'..., bandiera blu, campings e hotels, divertimenti, movide, termae, sport e vasche tra i vicoli dello shopping...
Eppure, se anche si soffre di grave allergia vacanziera e si rifugge il voyerismo di corpi a rosolare al sole balneare, Bibione può offrire qualche spunto interessante se si cerca una passeggiata solitaria in aree naturalistiche.
Certo, bisogna andar controcorrente evitando il periodo estivo.
D'inverno si può cercare l'irreale suggestivo di una città semi-abbandonata.
Quasi tutto chiuso, solo qualche vecchietto tedesco che ci sverna e che ispira perfino tenerezza.
Le suggestioni della nebbia.
Tra palazzi, spiaggia, mare, campagna e pinete si può immaginare quello che sarebbe l'effetto di una devastante catastrofe demografica.
L'Adriatico è mare docile, ma pur sempre forza della natura che d'inverno si sfoga spinto dalla bora, il vento che arriva dalla dirimpettaia 'porta della bora' (Trieste).
E ci lascia spiagge rinselvatichite, ricche di spunti per il fotografo.
Atmosfere crepuscolari, silenzi, forse anche tristezza meditativa.
Rifiuti sminuzzati della civiltà portati e abbandonati dalle onde.
E per riscaldare l'animo abbiamo a facile portata di gamba una bella passeggiata nell'area naturalistica sulla riva destra della foce del fiume Tagliamento.
Bibione, passeggiata naturalistica al faro e alla foce del fiume Tagliamento
Raggiunto piazzale Zenit, a pochi metri dal mare al termine della lunga strada che porta a Bibione, si inizia a camminare in direzione est lungo il percorso pedonale che costeggia la spiaggia.
Al suo termine si trova una piccola laguna e le ultime palazzine del paese.
Si prosegue lungo la strada asfatata verso l'interno, a fianco delle palazzine, per qualche centinaio di metri fino ad un cancello con passaggio pedonale che permette di accedere ad un lungo viale attorniato da pini marittimi.
Siamo già nell'area naturalistica e si prosegue percorrendo tutto il viale, superando alcune baracche abbandonate e proseguendo poi nella pineta.
Il tratturo diventa via via più sabbioso e può essere impraticabile per le carrozzine.
Diversi sono gli scorci sul mare e la spiaggia selvatica, fino ad arrivare al faro sulla punta dove il fiume Tagliamento si getta nel mare.
Continuiamo per la stradina di accesso al faro, attraversando tutta l'interessante pineta che si estende sul largo lato destro del fiume.
Usciti dalla pineta si continua per la stradina che costeggia l'argine e campagne coltivate fino a raggiungere una idrovora.
Per strada asfaltata si prosegue verso sinistra. Dopo cento metri una curva ad angolo retto per immettersi in un lunghissimo rettilineo.
Lo si percorre tutto, tralasciando tutte le diramazioni, in parte è asfaltato, poi sterrato per congiungersi al vialetto percorso all'andata, già in prossimità del cancelletto pedonale.