in bicicletta nelle valli di Fimon, al Lago di Fimon e in Valle dei Mulini
Primo approccio con i Monti Berici con un itinerario tecnicamente facilissimo, adatto proprio a tutti, ma tutt'altro che banale dal punto di vista paesaggistico e dalle notevoli valenze antropologiche.
E' un ampio giro di boa sulla vasta valle alluvionale di Fimon, aggirando anche l'omonimo lago.
La valle è un anfiteatro a vocazione prettamente agricola e gli insediamenti umani sono tutti ai margini della depressione, in particolare verso Torri, ormai periferia della città.
Il lago di Fimon è un 'residuo glaciale' quaternario racchiuso nella 'Valle di Fimon' il cui unico sbocco sulla pianura è solamente nel breve tratto di congiunzione tra Santa Croce Bigolina e Lòngara, dove i depositi alluvionali hanno livellato il fondo della valletta alla grande pianura padana.
La valle è sempre stata paludosa, ma già dall'età del bronzo iniziò ad essere frequentata ed abitata.
L'opera dell'uomo in epoca storica ha determinato un progressivo consolidamento degli strati torbosi ed il drastico ridimensionamento degli specchi lacustri, di cui il lago di Fimon è l'ultimo rimasto.
Tutto attorno la teoria gobbosa dei Monti Berici, molto rigogliosi in questo versante, dona tratti di grande dolcezza ad un paesaggio con molti insediamenti umani e grandi distese di campi coltivati nel centro della valle, ancora di terreno molto torboso.
Il lago è davvero affascinante e merita la visita in qualsiasi stagione dell'anno, anche in pieno inverno.
In estate vi sono diversi tratti alberati e comunque l'acqua è sempre un fattore di equilibrio termico. L'unico appunto può essere l'affollamento di persone a passeggio le domeniche (specie al pomeriggio) primaverili ed estive.
Se si ama la solitudine già il sabato o, ancor meglio, nei giorni feriali si rischia di non trovare nessuno.
Dal lago sono possibili diverse belle passeggiate particolarmente adatte alla pratica del nordic walking, vedi:
L'itinerario in dettaglio - giro cicloturistico della Valle di Fimon
Al complicato e trafficato incrocio di Lòngara si può arrivare da Vicenza percorrendo la bella pista ciclabile della Riviera Berica.
Abbandonata la trafficatissima statale della Riviera Berica ed oltrepassato il piccolo piazzale della chiesa di Lòngara (non salire verso la dorsale a sx), si apre un mondo completamente diverso, fatto di grandi campagne e silenzi.
Incredibile viene subito da dire !
La stradina costegga puntigliosamente il margine della collina offrendo bellissime panoramiche su alcune settecentesche ville di campagna e vecchie case coloniche alcune abbandonate, nonché sui caratteristici Monte Bisortele e Monticello della Coga.
All'incrocio principale, dopo località Grancare Alta, si tira dritto, tralasciando sia la salita al paese di Pianezze (verso sinistra) che la strada principale per Torri (destra).
Ancora un breve tratto di strada in leggera salita fino ad una specie di passo tra due colline, dove sulla sinistra si stacca una strada sterrata (tranquilla) che costegga un po' in alto e poco lontano il lago fino ad una curva secca verso sinistra dove svolta decisamente verso il boscoso monte.
La si segue in leggera salita e dopo un centinaio di metri un tornante dove si svolta a destra (andando dritti una bella mulattiera sale ripida a Pianezze).
Ancora leggera salita su sterrato dal fondo leggermente più brutto (ma sempre senza grossi problemi) fino ad una casa colonica da dove, sulla destra, una discesa conduce direttamente al lago e lo si costeggia arrivando all'asfalto.
Questo tratto sulla stradina sterrata 'alta' si può evitare scendendo subito direttamente ai margini del lago.
Superati i parcheggi presso l'imbarcadero del lago, si continua in direzione Vicenza (strada principale) percorrendo la pista ciclabile sottostante (che poi prosegue fino a Torri), fino all'incrocio con la strada proveniente da Cenge-Torri e quella dirige alla salita di Lapio.
Andare sinistra (appena sotto l'inizio della salita di Lapio), proprio ai piedi del colle che si costeggia lungamente fino ad un gruppo di case e la strada che svolta decisamente a destra.
Proprio nella curva si stacca (dritto) una stradina sterrata di campagna che si segue completamente fino al paesino di Fimon, giungendo al ponte sulla strada per la Valle dei Mulini.
A sinistra una bella strada in leggera salita s'infila nella profonda Valle dei Molini, si può arrivare fino al termine, dove si trova una bella grotta con la Madonna di Lourdes.
Ritornati di nuovo a Fimon si prosegue per la strada principale, sul versante nord della valle, dove oltre le belle ville antiche e le case coloniche iniziano gradualmente ad aumentare gli insediamenti residenziali della città.
Torri è un esempio di paesotto inglobato dalla periferia cittadina, dall'incrocio si segue (destra) la strada per Pianezze-Grancare che, attorniando il Monte Bisortele, porta all'incrocio sotto Grancare, dove si era passati all'andata.
Stavolta verso sinistra a riprendere la bella strada dell'andata fino a Lòngara.
Si può percorrere una variante nella valletta più a nord, appena passate le rotonde di Torri dirigendo verso Vicenza sulla sinistra si stacca una strada che conduce agli impianti sportivi. Continuare e percorrerla tutta e dopo un ampio giro si perviene al semaforo di Tormeno.