passeggiata in mountain bike sull'altopiano della Podesteria (Bosco Chiesanuova)
percorsi in mountain bike nel Parco Naturale Regionale dei Lessini e nella Montagna Veronese
Parparo Vecchio, Malera, San Giorgio, Branchetto, Podestaria, Castelberto, malga Lessinia, Podestaria, Pozza Morta, San Giorgio
Possiamo definirla una passeggiata in bicicletta, non tanto e non solo perché relativamente facile e molto tranquilla, soprattutto perché va affrontata e goduta con calma, ammirando gli straordinari orizzonti sconfinati,
gli incredibili 'ricami' dei massi di degrado del calcare rosso, i ricchi pascoli d'alpeggio con tutte le sfumature del verde, le vastissime fioriture, gli azzurri del cielo macchiati di chiazze bianche di nuvole.
E' una delle più belle escursioni immaginabili in bicicletta.
Ossigeno per lo spirito, medicina per i malati di claustrofobia da città.
I più allenati e corsaioli possono compiere il
gran tour dell'alta Lessinia,
del quale questa passeggiata è un po' la versione ridotta, i meno preparati possono partire dal piazzale di San Giorgio saltando (peccato!) il primo tratto dai Parpari.
Comunque sia, chi non conosce questi luoghi fantastici resterà affascinato dalle vaste gobbe degli alpeggi, soprannominate le 'highlands' della Lessinia, dal languido sapore nordico e scozzese.
l'itinerario in dettaglio
L'orientamento è facile, si tratta sostanzialmente di percorrere integralmente la 'strada dei Cordoni',
la stradella a ridosso del confine (cordone) con il trentino, un tempo utilizzata dai finanzieri e ora di servizio agli alpeggi dell'alta Lessinia.
Partiamo da Parparo Vecchio (Roverè V. e Camposilvano di Velo), dove lasciamo la strada asfaltata di San Giorgio, e dove all'inizio della stradina sterrata (destra) si trova un bel parcheggio.
Una prima breve rampa, una bella malga, e ci troviamo a percorrere
l'aereo bordo che si affaccia sulla profondissima valle di Illasi verso la Giazza.
Le vedute sono veramente spettacolari.
Ci inoltriamo verso l'altopiano lessino raggiungendo malga Malera di Sotto, dove dirigiamo a sinistra alla volta di San Giorgio.
In leggera discesa arriviamo a San Giorgio, lo spettacolo dopo tanto splendore della natura è un po' traumatizzante, l'insediamento turistico-sciistico è un pugno nell'occhio, tuttavia,
e per fortuna, è circoscritto solamente al 'moderno' villaggio.
Eventualmente, per abbreviare e rendere più facile il percorso, possiamo partire da qui, dove vi sono enormi parcheggi.
Da San Giorgio, all'andata, invece di proseguire per la sterrata strada dei cordoni (che faremo al ritorno), saliamo un paio di chilometri della strada asfaltata alla volta del passo del Branchetto.
Poco prima di scollinare, sulla destra, prendiamo la stradina sterrata che sale ad aggirare la parte meridionale del monte Tomba, caratterizzato dal rifugio Primaneve e dalle enormi antenne.
Raggiunto il bivio Folignano, svoltiamo a destra, saliamo un paio di facili tornanti, superiamo la rampa d'accesso al rifugio Primaneve
e arriviamo al bivio della Pozza Morta, dove proseguiamo a sinistra in leggera discesa alla volta del già ben visibile grande edificio della Podestaria.
Continuiamo, sempre a leggerissimi saliscendi, oltre la Podestaria, sempre lungo la bella sterrata.
Raggiunto il bivio di CastelBerto, svoltiamo a destra e con una breve salitella arriviamo al termine della stradina, dove si trova il rifugio Castelberto e la panoramicissima cima.
Dal pulpito sopra lo sperone roccioso, attorniato da trincee e postazioni di osservazione della grande guerra, possiamo ammirare lo stupendo, grandioso, sconfinato panorama che spazia dal monte Baldo, alla valle dell'Adige,
a una vasta fetta del Trentino, alla valle dei Ronchi, alle Piccole Dolomiti con cima Carega, a tutto l'altopiano lessino ed infine (nei giorni più tersi) alla sconfinata pianura veronese.
Ritorniamo al bivio e scendiamo a malga Lessinia (agriturismo).
Ora prendiamo la strada del ritorno, risaliamo al bivio di Castelberto, proseguiamo per il rifugio Podestaria e raggiungiamo il bivio di Pozza Morta.
Svoltiamo a sinistra e arriviamo alla Pozza Morta, ai piedi del monte Sparavieri.
Ora una lunga discesa, un po' più ripida e dal fondo leggermente più sconnesso, ci riporta senza indecisioni al grande piazzale di San Giorgio.
Se siamo partiti da Parparo Vecchio, riprendiamo la stradina fatta all'andata, ma possiamo anche scendere per la strada asfaltata di Camposilvano e Velo.