Giro delle malghe del Cesen - Posa Puner/malga Mariech/Forconetta/I Pian
Posa Puner (m.1330), monte Grave (m.1440), agriturismo Malga Mariech (m.1505), monte Cesen (m.1576), malga Forconetta (m.1395), valico Forconetta (m.1410), malga Federa (m.1345), valico Federa (m.1395), tornante Ai Pian (m.1240), Posa Puner (m.1330)
Un facile anello escursionistico, abbastanza vario e interessante, che unisce alla camminata tranquilla e meditativa la scoperta di scorci reconditi e particolari.
Dalle praterie in quota con orizzonti sconfinati ed assolati al buio profondo del bosco misterioso.
Percorreremo una stradina che aggira a sud il monte Cimon, quindi la dorsale a gobbe erbose del Grave-Forconetta, dove potremo inebriarci di luce e panorami sconfinati come solo queste dorsali prealpine sanno offrire, spesso frustate dal vento, col sole bruciante o con indecifrabili nebbie, per giungere facilmente al noto agriturismo Malga Mariech.
Per restare in tema di orizzonti sconfinati è anche raccomandabile la facile salita al monte Cesen, punto culminante della dorsale.
Al ritorno è la volta di addentrarci nel bosco, a tratti fittissimo.
In particolare è interessante lo scollinamento a nord del monte Cimon, tra malga Federa e malga Ai Pian.
Vi sono solo tracce di passaggio, spesso cancellate dalla rigogliosissima vegetazione, bisogna anche prestare un minimo di attenzione nella ripida discesa dopo lo scollinamento.
In caso di tempo incerto o dubbi è preferibile optare per la stradina che aggira a sud il monte Cimon, giĆ parzialmente percorsa all'andata.
Si può percorrere l'anello anche partendo dall'agriturismo Malga Mariech, tuttavia preferiamo partire dal rifugio Posa Puner.
- la passeggiata nel dettaglio
Dall'ampio parcheggio di Posa Puner, prendiamo la stradina sterrata verso ovest, ai piedi del Cimon, all'opposto dell'accesso al rifugio.
La stradina che scende verso nord per la valletta, invece, è quella dalla quale torneremo.
Con passo tranquillo e un primo tornante, viste sulla pianura e il dirimpettaio rifugio Posa Puner, in leggera salita aggiriamo tutto il monte Cimon a sud, verso la pianura.
Quando la stradina dirige nella valletta tra il Cimon e il dosso erboso del monte Grave, lasciamo la placida stradina e saliamo la ripida rampa erbosa del monte Grave (verso ovest).
Prestare un minimo di attenzione, non vi sono cartelli indicatori (forse divelto o precario) e/o segnavia, all'inizio la traccia con l'erba alta non è evidentissima e si confonde anche con tracce di pascolo.
Tuttavia non vi sono particolari dubbi, si deve in sostanza risalire direttamente il ripido dosso erboso mirando al colmo più alto, dove troviamo una 'posa' di abbeveraggio.
Ad attenderci, probabilmente (in stagione), un nutrito gruppo di mucche interessate al pascolo, ma anche un po' curiose.
Ora, seguendo la tenue traccia erbosa, percorriamo la dorsale del monte, sempre in direzione ovest, con alcuni leggeri saliscendi.
Il panorama è straordinario, specie se siamo fortunati in una giornata tersa (come quelle autunnali o invernali), da una parte l'infinita pianura, fino alla laguna di Venezia e fino all'appennino bolognese, dall'altra praticamente tutta la regione dolomitica.
Letteralmente una vera 'boccata d'ossigeno', che spazza via d'un colpo tutte le nostre ansie clustrofobiche.
Straordinario veramente.
Uno dei tasselli del
sentiero panoramico dal Grappa al Cansiglio, e da qui si capisce davvero il significato di quel 'panoramico'.
Superato, verso la pianura, il dosso del Forconetta, si scende leggermente ad una 'posa' (abbeveraggio), dove (segnalazioni e segnavia) si continua verso valle ad aggirare i dossi erbosi di Col dei Osei e Col Posanova.
Poi un sentiero molto più marcato, dapprima in falsopiano e poi in leggera salita.
Sempre in leggera salita, siamo ormai prossimi a Malga Mariech, aggiriamo i fili di recinzione e raggiungiamo l'ormai evidente agriturismo, punto più alto della nostra camminata.
Inevitabile una sosta, tuttavia se abbiamo voglia di camminare (ricordandoci che non siamo comunque ancora a metà del nostro anello) possiamo anche salire al
monte Cesen (m.1576), massima elevazione della dorsale prealpina Cesen-SanBoldo.
Da Malga Mariech alla cima del Cesen sono circa 3 km (1,5+1,5 a+r) e ci vuole sicuramente almeno un'ora.
Il panorama è straordinario e la cima merita.
Da Malga Mariech prendiamo la via del ritorno, percorriamo la stradina verso est in direzione di malga Forconetta, cartelli vari.
La stradina sterrata, un po' monotona (rispetto agli ampi paesaggi visti prima), scende leggermente e svolge un ampio tornante, infine risale verso l'evidente malga Forconetta (ristrutturata ma apparentemente non monticata attualmente), posta su di una bella terrazza prativa.
Seguendo la segnaletica (anche per Mtb) aggiriamo il recinto della malga e raggiungiamo, in leggera salita su sentiero erboso, il vicino passo Forconetta, ormai a ridosso dell'area boscosa.
Proseguiamo seguendo l'evidente sentiero verso sud (segnaletica per il Posa Puner), tralasciando tutte le altre tracce, inoltrandoci nel bosco ora in leggera discesa.
Dopo circa 300 metri troviamo un tornate e il sentiero che con decisione, largo e rovinato (dalle mtb e moto), scende molto ripidamente nel bosco verso est.
Superato un cancello (da richiudere) del recinto di pascolo, il sentiero si allarga a stradina e risale leggermente, per poi uscire ad una radura dove verso destra troviamo malga Federa.
La malga, in buono stato, non sembra attualmente monticata.
In breve raggiungiamo la stradina principale del versante ovest del Cimon, che incrocia altre tracce e sentieri e dove troviamo alcune tabelle segnaletiche.
Qui possiamo decidere se ritornare al Posa Puner seguendo la stradina principale verso sud, in leggera salita sul fondo della valletta, fino a ritrovare il tratto percorso all'andata, dove eravamo saliti verso l'erboso monte Grave, quindi tranquilla leggera discesa al Posa Puner.
Oppure varcare la dorsale nord del Cimon-Federa per scendere alla malga Ai Pian.
La lunghezza dei due percorsi è simile, le difficoltà decisamente diverse.
Conviene optare per la stradina in caso di tempo incerto, oppure per la stanchezza oppure anche se abbiamo dei dubbi di orientamento.
Volendo raggiungere malga Ai Pian seguire attentamente queste indicazioni, vi sono infatti dei dubbi di orientamento e nessuna segnaletica che ce li risolve.
Prendiamo il sentiero, largo (quasi una stradina) ma subito erboso, in leggerissima salita verso nord, sul versante del Cimon-Federa, non il largo sentiero sassoso che scende verso la valletta.
La camminata è entusiasmante, in un bellissimo bosco di faggi e betulle.
Ora attenzione, dopo circa 300 metri dobbiamo lasciare l'invitante sentierone e prendere una traccia (sulla destra), poco evidente e senza nessuna indicazione, che sale decisamente nel fittissimo bosco.
La salita è ripidissima e su tracce varie incerte, tuttavia si tratta di poche centinaia di metri.
Raggiungiamo una specie di valico (Federa-Castelet), sempre nel bosco fittissimo, caratterizzato da una Croce di legno (vedi foto sotto).
Se non troviamo questo capitello (con anche tabelle indicative precarie) è preferibile ritornare sui propri passi (assolutamente non azzardare altre tracce), raggiungere la stradina del Cimon e ritornare per quel percorso.
Dal valico con la Croce di legno scendiamo sul ripidissimo versante opposto.
Cercare di seguire la traccia principale, ve ne sono diverse, la discesa è molto ripida, diretta e a tratti scivolosa per la forte umidità del bosco.
Anche la discesa, tuttavia, si risolve in poche centinaia di metri per sbucare al tornante della stradina forestale nei pressi di malga Ai Pian.
Raggiunto il tornante della stradina sterrata, dirigiamo verso sud in leggera salita e con poco più di un chilometro di tranquillo camminare ritroviamo il parcheggio e il rifugio Posa Puner.