Passeggiata sul Pizzo di Levico e vista della Valsugana
Siamo arrivati a Lavarone la sera prima dell'escursione e abbiamo deciso di soggiornare all'
Hotel Bertoldi a Lavarone Chiesa.
In questo modo abbiamo potuto rilassarci prima di partire la mattina seguente per salire verso
Cima Vezzena o Pizzo di Levico (1.908 metri).
Siamo stati fortunati poiché il gestore, nonostante la levataccia alle 5:00, ci ha fatto trovare la colazione.
Ci siamo avviati con la macchina sulla piana di Vezzena, era ancora molto scuro, eravamo lì alle 6:00.
Abbiamo parcheggiato di fronte all'Hotel Vezzena pronti per affrontare il percorso.
Abbiamo un appuntamento con un gruppo di amici di Lavarone per salire assieme.
Il primo tratto è semplice: si procede su una strada asfaltata, si passa a fianco al
forte Busa Verle, forte austrungarico della prima guerra mondiale, il forte è in rovina non è stato ristrutturato, ma è molto suggestivo vederlo fagocitato dalla natura.
Il tratto prosegue semplice e sgombero da neve per altri 350 metri circa.
Da lì in poi ci sono due possibilità o si prosegue sulla strada, che arriva a circa 1 km dalla vetta, sale più dolcemente, oppure si prende la direttisima, un percorso a zig zag che sale più ripido verso la cima.
Abbiamo deciso di salire per la direttisima, era molto freddo e quindi abbiamo pensato di scaldarci mettendo i nostri fisici sotto pressione, non siamo molto allenati.
Salendo è bello girasi nei tornanti e vedere come di volta in volta l'orizzonte si sposta: prima la buca del forte, poi tutte le vezzene, infine si passa l'orizzone del Monte Cucco e si vede Lavarone e il Monte Rust, vicino all'hotel dove torneremo per pranzo.
Appena si arriva sulla strada militare, ci sembra di poter riposare vista la minor pendenza,la strada è in sterrato ed apia essendo stata realizzata per poter accedere con mezzi militari verso il forte.
Poco dopo ci ricrediamo, l'ultimo tratto è bello ripido ma offre splendidi scorci verso la Valsugana.
Un pò per la velocità con cui siamo saliti un pò per la poca forma, ci giriamo poco a guardare l'orizzonte verso Asiago e Vezzena, perché vogliamo quanto prima arrivare sulla cima e vedere la Valsugana.
Siamo quasi in cima e si può apprezzare, anche se personalmente discutibile la forma e i paraetti attorno, la terrazza a strapiombo sotto il forte Cima Vezzena, un restauro conservativo che Provincia ha inserito nel progetto di intervento del centenario.
Ci si ferma a guardare il panorama stupendo, assaporando i panini preparati da Andrea Slaghenaufi il proprietario del Hotel Bertoldi.
Due selfie per dimosrare agli amici, anche se la vetta è facile, che ci siamo riusciti.
Poi si torna a valle, con le gambe stanche e la voglia di tornare in Hotel per rilassarci, magari nella spa, sauna e idromasaggio.
L'idea ci piace e il ritorno anche se permetterebbe molte soste per ammirare il panorama, è più veloce vista la grande tentazione.
Consigliamo a tutti questa bella e semplice escursione tra Veneto e Trentino per ammirare le nostre montagne magari anche al tramonto.