Città di roccia sul monte Fior (m.1824)
Un luogo naturalistico che ha dell'incredibile. Linee di gobbe erbose perfette, pietraie residuo della disgregazione della roccia calcarea, lavoro portentoso delle glaciazioni e, non secondari, segni e lacerazioni lasciati dagli avvenimenti della Grande Guerra in questa che venne definita "La chiave degli Altipiani".
Si può effettuare una tranquilla ed appagante passeggiata partendo da malga Slapeur, raggiungibile per una stadina sterrata da Campomulo (da Gallio per la strada dell'Ortigara).
Valida alternativa per la partenza è da malga Lora, raggiungibile dalla strada Foza-Lazzaretti-Marcesina.
Generalmente si abbina l'anello dell'escursione alla salita alle erbose cime del monte Spil-Fior (m. 1.820) e Castelgomberto, teatro tra le più di aspre battaglie sull'Altopiano.
Evidenti i motivi storici, ben visibili le trincee. Per approfondimenti vedi la scheda:
il percorso per la Città di Roccia in dettaglio
Da malga Slapeur (m.1600) seguiremo integralmente il sentiero Cai n.861.
Possiamo scegliere di svolgere l'anello attorno al Fior sia in senso antiorario che orario.
Per apprezzare meglio la Città di Roccia preferiamo l'escursione in senso antiorario, mentre se siamo più interessati agli aspetti storici della Grande Guerra, con la visita alle ben visibili trincee del Castelgomberto e del Fior, è più consigliabile svolgere l'anello in senso orario.
In ogni caso le difficoltà e la fatica si equivalgono.
Da malga Slapeur saliamo il sentiero verso sinistra, dopo poche centinaia di metri troviamo il bivio dell'anello (cartelli Cai).
Per la selletta Stringa e il Castelgomberto proseguiamo diritti leggermente a sinistra, mentre per la Città di Roccia (che qui descriviamo) svoltiamo a destra, verso sud.
Camminiamo su buona traccia, dopo un leggero colmo tra il rado bosco ci affacciamo sull'ampia terrazza carsica ai piedi del regolarissimo e geometrico profilo del Fior, alti sopra la profonda val Miela che divide le Melette di Gallio dalle Melette di Foza, alle quali il Fior appartiene.
Il paesaggio ha dell'incredibile, "campi carreggiati", scientificamente denominati Karren, e manciate di enormi sassi sbilenchi, formati da strati di calcare rosso, denominati anche "libri" per l'evidente somiglianza.
Tutto l'ampio e lungo terrazzo è uno dei più importanti esempi di questo genere di degrado dovuto ai fenomeni carsici.
Un luogo davvero affascinante, misterioso, magico, una 'location' imperdibile per il fotografo paesaggista.
La meraviglia si estende per qualche chilometro.
Il sovrastante Fior ci appare come un ripida e regolarissima duna erbosa-sassosa.
Ora una breve salitella e raggiungiamo l'ampio slargo prativo di casera Montagna Nuova, molto panoramico, d'estate affollato di mucche, cavalli, asini, pecore al pascolo (e mosche...).
Da qui si apprezza molto bene la grande piana di Asiago e Gallio. Ed anche la profonda valle Frenzela che scende verso il Canal di Brenta.
Sullo sfondo il monte Grappa.
Riprendiamo la salita lungo la stradina e poi per tracce di passaggio e pascolo miriamo al retrostante colmo prativo del monte Spil.
Ancora tra tracce di pascolo, reticolati che suddividono le aree di pascolo, buche di granate, scavi di trincee raggiungiamo il prativo monte Fior (m.1824).
Il panorama è splendido, si domina la Marcesina, l'altopiano, il monte Grappa e un ampio angolo dell'alta Pianura centrale veneta fino alla laguna.
Nelle giornate molto terse si arriva a distinguere l'Apennino bolognese.
Sulla sinistra possiamo apprezzare dall'alto il percorso che abbiamo già fatto.
Ci meraviglia il regolare ripido pendio sassoso, è il ricordo delle grandi glaciazioni.
Sulla destra abbiamo la stradina e l'ampio vallone di malga Lora.
Proseguiamo lungo la dorsale dove possiamo vedere il particolare scavo di trincee, fino a scendere alla sella "Stringa" che separa il Fior dal Castelgomberto.
Ora una breve salita attraverso ampie trincee e risalti rocciosi e raggiungiamo cima Castelgomberto, con il suo grande monumento.
Riscendiamo alla sella e proseguiamo per il sentiero n.861 in una zona boscosa suggestiva e misteriosa per guadagnare un colmo, da dove velocemente scendiamo a malga Slapeur.
E' da citare che l'anello al monte Fior si può anche intraprendere partendo dalla strada tra Gallio e Foza in località Baruf (bacheca informativa lungo la strada ad un ampio curvone).
In questo caso si deve risalire tutta la val Miela, per un dislivello di circa 600 metri e 4 km di lunghezza, il sentiero è abbastanza impegnativo.
A questo si deve aggiungere l'anello descritto da malga Slapeur.
Una escursione, quindi, per camminatori allenati, ben più impegnativa del semplice anello da malga Slapeur o malga Lora.