voragine Stonhaus, la casa dell'orco, al monte Erio di Roana
Ecco un altro dei luoghi magici dell'Altopiano di Asiago Sette Comuni.
E' la 'casa di pietra' dell'orco del bosco di Roana, come raccontano le leggende dei Cimbri.
Uno dei tanti 'Loch', voragini o buchi, createsi dal crollo della volta di enormi sale di grotte carsiche, presenti un po' ovunque negli altipiani calcarei.
Anche questo popolato di Elfi, Folletti, Gnomi, Anguane, Streghe, Orchi e di tutti quei personaggi che ravvivano le storie magiche, raccontate in altri tempi, nei lunghi filò invernali al caldo della stalla e che tanto impressionavano i bambini d'un tempo.
Il più noto di questi loch è il
Tanzerloch - il buco delle danze - nei pressi del ponte di Roana, nella val d'Assa, poco lontano dallo Stonhaus.
Più spaventosa e grandiosa ancora è la
caverna S-ciason al Campolongo di Rotzo.
Caratteristica unica dello Stonhaus è un esilissimo ponte di roccia, sul bordo di uno dei 'labbri' dell'enorme buco-inghiottitoio, più ampio sul fondo che sulla bocca superiore, come una specie di imbuto rovesciato.
Esprime tutta la magia dell'effimera e delicatissima vita di questi monumenti creati dalla natura.
La visita attorno alla profonda voragine richiede attenzione, il grande buco non è recintato o protetto con parapetti.
Non vi sono pericoli se non si commettono stupidaggini e non ci si avvicina troppo al bordo, che potrebbe riservare trabochetti scivolosi.
Dal centro di Roana saliamo alla località Spillech (o Spillek - 1,5 km.) dove nei pressi del bar/gelateria, 'Acropark' (parco avventura), piccolo laghetto, possiamo parcheggiare.
Dei cartelli indicatori ci segnalano il sentiero per il buso Stonhaus.
Saliamo la valletta, o anche per la stradina sterrata del Gruppach, fino a raggiungere il primo tornante.
Lasciamo la stradina del Gruppach e proseguiamo per la stradina forestale a sinistra (chiusa al traffico), che s'inoltra lungamente e in leggera salita nel fitto bosco.
Intersechiamo il sentiero Cai 803 che serve da scorciatoia, ma visto il piacevolissimo e tranquillo passeggiare preferiamo proseguire lungo la stradella sterrata.
Arriviamo ad un tornante, dove vi è il raccordo per l'istituto Elioterapico, continuiamo sulla nostra stradina che si svolge in una ampia serpentina, sempre nel fitto bosco.
Un po' dopo il secondo tornante si reincrocia il sentiero Cai, a questo punto dobbiamo prendere il sentiero in salita sulla sinistra, lasciando la stradina.
Attualmente in questo punto non vi sono cartelli che indicano il buso Stonhaus, ma seguiamo il sentiero Cai.
Dopo un po' di salita nel bosco, siamo nei pressi del Buso.
La profonda voragine non è immediatamente visibile, si materializza in mezzo agli alberi solo quando vi siamo praticamente sopra a pochi metri dai precipizi.
Prestando grande attenzione, specialmente se abbiamo dei bambini che vanno tenuti sotto strettissima sorveglianza, possiamo aggirare completamente la voragine e fermarci ad ammirare quell'esile arco di roccia, veramente meraviglioso.
Se si ha voglia di camminare si può continuare la salita, raggiungere malga Erio, Spiazzi dei Mercanti e scendere verso la valletta del Gruppach.
Superata malga Gruppach si ritrova la stradina sterrata che scende, da malga Quarti, a Spillech.
Purtroppo è impossibile rendere con le fotografie una simile meraviglia della natura, la sua grandiosità, il suo fascino.
Impossibile, e pericolosissimo, anche avvicinarsi troppo al labbro del grande buco per fare fotografie.
La zona dello Stonhaus è anche stata pesantemente devastata dalla bufera Vaia 2018, ci vorranno anni per il ripristino dell'ambiente naturale.