passeggiata di primavera nei colli di Sarego e Grancona
Quest'anno la passeggiata di primavera sui Berici, organizzata da Fabio di
www.tuttoberici.it, si è svolta il 2 aprile 2017.
La giornata è stata abbastanza soleggiata, soprattutto ventosa con la temperatura frizzante, contrariamente alle avverse previsioni meteo.
Un percorso ad anello piacevole e bello attraverso i colli, per gran parte coltivati a vigneto, tra Sarego, Meledo e Grancona.
La camminata è facile e molto tranquilla, unico problema l'orientamento non del tutto semplice, per questo per chi vuole ripeterla si consiglia seguire la traccia gps scaricabile sotto.
Ci siamo fermati a visitare l'oratorio di Sant'Eusebio del Pizzoccaro, uno dei più antichi della Diocesi di Vicenza, il Museo della Civiltà Contadina "Carlo Etenli" a Grancona ed infine la sosta all'agriturismo Fattoria Didattica "Il Rifugio dei Colori" dove siamo stati intrattenuti con una interessante lezione sul lavoro delle api e i loro prodotti, che alla fine abbiano assaggiato.
Lungo tutto il percorso abbiamo assistito al tripudio della fioritura dei ciliegi.
Sant'Eusebio è ancora il Patrono del paese e si festeggia con la sagra d'agosto.
l'escursione in dettaglio
Partiamo dagli impianti sportivi di Sarego (dietro la chiesa, ampi parcheggi) e seguiamo la strada (via Valle) che si raccorda sulla strada asfaltata che sale alla località Castelletto (via del Poggio, verso destra).
Al primo bivio svoltiamo a sinistra (via Massina) dove, in breve, scendiamo ad una piccola contrada dove troviamo la chiesetta di Sant'Eusebio, perfettamente restaurata all'esterno, ancora in restauro all'interno dove si trova (molto rovinata) la Pala Carpioni e l'Altare Borrella.
L'Oratorio è privato, durante l'anno si tengono saltuariamente solo alcune funzioni religiose.
Una delle Signore proprietarie ci ha illustrato l'interessante storia dell'edificio che risulta essere presente prima del mille, integrato in un monastero del quale non rimangono più tracce, venne ricostruito nel 1500 dopo un incendio.
Probabili sono insediamenti ancor più antichi, nelle vicinanze sono stati rinvenuti reperti pre-romani e tutta la zona è stata assoggettata ai Longobardi e invasa dagli Ungari.
Lasciamo questo splendido luogo ammirando vecchi ed imponenti gelsi e scendiamo per un tratturo tra i filiari di vigneti fino a raggiungere un altro tratturo sulla val Massina, dove svoltiamo a destra, oltrepassiamo la Ca' Cantona per sbucare sulla strada asfaltata del fondo val Massina (via Veneziana).
Svoltiamo a destra e saliamo lungo l'asfalto sulla 'Costa Benedetta', ad un bivio a sinistra dove raggiungiamo un gruppetto di case in bella posizione panoramica e dove termina l'asfalto.
Proseguiamo per la sterrata che diventa poi sentiero, con qualche tratto di ripida salita, tra radure e boscaglia.
Sbuchiamo sulla strada asfaltata tra Meledo e Grancona (via Meledo Alto), dove verso destra possiamo scorgere la chiesa di Grancona.
Attraversiamo la strada e seguiamo un sentiero che costeggia una grande e devastante cava, fino a raggiungere i ruderi di una torre.
Si tratta di un Roccolo, una complessa struttura composta da siepi di alberi e un 'casello' (torre a più piani) per la cattura di uccelli vivi, molto diffuso nell'alto vicentino e nei Berici.
Il casello, molto bello e probabilmente molto antico, è in gravissimo stato di conservazione, con pericolo di crollo, mentre non esiste più la siepe di alberi.
Il colle è stato 'mangiato' da una gigantesca cava che arriva a pochi metri dalla torre.
Una visione infernale e terrificante, un vero colpo al cuore vedere una così pazzesca devastazione.
Ci stiamo mangiando velocemente il nostro paesaggio, e con esso la nostra storia e la nostra ricca cultura figlia di questa storia anche (anzi soprattutto) in questi aspetti che possono sembrare marginali.
Ma sono proprio questi dettagli che impregnavano il modo di vivere e dai quali ereditiamo il nostro modo di essere e pensare e senza i quali siamo degli orfani.
Proseguiamo seguendo il sentiero nella boscaglia fino a giungere ad una stradina sterrata, bellissimi alberi di ciliegi in fiore, poco più avanti, sulla destra, prendiamo un viottolo che scende alla volta di Grancona.
Giunti alla strada di Grancona dirigiamo per la strada del "Museo Civiltà Contadina" (cartello), ma poco dopo sulla sinistra scendiamo un erboso sentierino per andare a vedere la fontana del "Pissolo", una sorgente e un antico bel lavatoio usato dalle donne di Grancona.
Per tratturi risaliamo alla strada e al Museo della Civiltà Contadina "Carlo Etenli".
Guidati dal pirotecnico (nonostante la ben matura età) Carlo Etenli visitiamo per l'ennesima volta il museo, nel suo genere uno dei più belli di tutto il Veneto, sempre interessantissimo e divertente.
Dopo la lunga sosta riprendiamo il cammino e per sentieri tra i vigneti e la boscaglia saliamo sulla dorsale alla strada Grancona-Lonigo (via Ca'Vecchia) che attraversiamo per scendere ad una contrada di vecchie case (contrada Giacomelli), parzialmente crollate.
Osserviamo un interessante pozzo per l'acqua, coperto in una piccola struttura, uno dei rarissimi esempi nei Berici.
Continuiamo per la stradina sterrata che scende leggermente a delle vaste doline coltivate per risalire nuovamente (alcuni bivi di sentieri) alla strada asfaltata (via Ca' Vecchia).
Attraversiamo la strada e scendiamo per la sterrata "via Fontanon" (cartello).
Ad una casa andiamo a destra, la stradina si riduce a sentiero in discesa che, a mezzacosta, raggiunge un'altra valletta con vasti vigneti e una vecchia cascina disabitata, oltre la quale troviamo la grande Fontana Coperta (Fontanon).
Proseguiamo per lo stretto sentiero boscoso che sale rapidamente fino a sbucare al Rifugio dei Colori, agriturismo fattoria didattica, in località Castelletto.
Dopo l'interessante sosta, con lezione dal vivo sul mondo delle api, ed esserci rifocillati con miele, bruschette e vino, riprendiamo la camminata del ritorno.
Seguendo la strada (senza traffico) in leggera discesa, piacevolmente ritorniamo a Sarego.