sentiero di salita al rifugio Casera Bosconero dal lago di Pontesei
La salita diretta al rifugio Casera Bosconero, partendo dal lago di Pontesiei (o Pontesèi - la esse va pronunciata come una zeta dolce, alla veneta, non come 'sei' il numero) in Val di Zoldo, è il sentiero più frequentato, e più facile, di tutto il gruppo dolomitico del Bosconero.
La casera, insediamento un tempo per malgari e pastori poi per lunghi anni adibito a bivacco, è ora ridente rifugietto, simpatico ed accogliente, praticamente l'unica struttura gestita di tutto il gruppo montuoso.
Il Bosconero un tempo era luogo 'oscuro' ed anche misterioso, grazie alle sue caratteristiche di montagna molto impervia, frequentata solo da cacciatori e boscaioli, con relativamente poche malghe ed aree di pascolo, tutte abbandonate da molto tempo, difficilmente accessibile e frequentabile da sempre.
Come per altri gruppi dolomitici bellunesi 'marginali' richiede una frequentazione non banale ed attenta, lontanissima (pur vicina) dalla ressa turistica Cortinese o dal via-vai di mezzi-navetta per il museo sul monte Rite (Museo Messner).
Se si sale la mattina presto a Casera Bosconero si capisce perfettamente il significato del nome attribuito.
Un nome affascinante, fiabesco e misterioso.
Si cammina sempre nel fittissimo bosco, umido e generoso di funghi, molto scuro (il sole fa capolino solo verso mezzogiorno), l'andamento del sentiero è abbastanza incomprensibile, sempre molto ripido.
La fresca radura della Casera appare, inaspettata, d'improvviso quando ormai ci si rassegna a non trovarla.
Con deviazioni lungo il percorso possiamo raggiungere anche la "Fonte dell'Eterna Giovinezza" e il "lago delle Streghe" e questo rafforza la sensazione di luogo misterioso e magico.
L'escursionista, il naturalista, il fotografo paesaggista, potranno ricavarne grandi soddisfazioni.
Altri sentieri conducono a posti meravigliosi, pochissimo conosciuti, però sono tutti impegnativi e con grandi dislivelli.
Il rifugio Casera Bosconero è anche tappa lungo l'
Altavia n.3 delle Dolomiti, un percorso non facile che nella traversata da forcella Toanella a Longarone presenta i tratti più difficili, con passaggi molto scabrosi.
Tutti i sentieri interessati sono tabellati e segnati in maniera ottimale, senza indicazioni eccessive fastidiose, pertanto non vi sono mai dubbi di orientamento.
I sentieri stessi sono sempre molto evidenti, anche se s'inoltrano nel bosco fitto e indecifrabile, tuttavia non vi sono altre tracce con possibilità di sbagliare.
Per salire al rifugio Casera Bosconero (m.1450), da Pontesei lungo il lago dove vi è un grande spiazzo adibito a parcheggio (m.825), abbiamo due possibilità, e una interessante variante.
Alla partenza dal parcheggio vi sono dei pannelli didattici e le segnalazioni del sentiero.
- Il
sentiero Cai n.490 è il più diretto e facile.
Sale verso malga Mugon, in buono stato ma abbandonata ed invasa dal bosco.
Già questo primo tratto ha rampe ridipe, poi prosegue lungamente nel fittissimo bosco.
La salita è sempre molto ripida, con tratti pieni di radici che con l'umido o il bagnato diventano scivolosi.
La direzione del sentiero è un po' incomprensibile, non vedendo punti di riferimento, vi sono infatti pochi squarci paesaggistici.
Solo quando, ormai verso la nostra meta, si attraversa tra enormi massi il fondo del vasto vallone ghiaioso del "Fos de BoscNegre" (vallone di Bosconero), la montagna scopre le sue carte e ci fa vedere la catena degli Sfornioi e la Rocchetta di Toanella.
Una visione 'accecante' di bellezza, in controluce se prima di mezzogiorno, che ci fa assaggiare l'asprezza di questi luoghi.
Segue un altro tratto di salita molto ripida, su terreno spesso scivoloso, con un ponticello che attraversa una variegata cascatella, ed infine sbuchiamo d'improvviso e inaspettatamente alla meravigliosa radura di Casera Bosconero.
- Il
sentiero Cai n.485, si dirama dal n.490 (indicazioni) dopo poche centinaia di metri di salita, è leggermente più impegnativo e più lungo del n.490.
Dopo la bella traversata nel bosco, troviamo la forra rocciosa del "Fos de BoscNegre", dove un ponte di legno, anche scivoloso, Pont dela Capòtola (m.870), ci permette di attraversare i salti d'acqua della cascatella.
Qualche passo malagevole e ripido, agevolato da una catena, e riprendiamo la via del bosco per la radura di Pian delle Manze (m.1000), dove con una descisa svolta a sinistra il sentiero riprende a salire.
E' la volta delle tracce di una
calchera (forno per la produzione di calce viva) e giungiamo alla misera casera Dei Zott (m.1150) che può fungere da precario ricovero.
Riprendiamo la salita che si fa molto ripida, districandosi nel labirinto di radici affioranti, sempre molto umide e particolarmente scivolose.
E' necessaria pertanto molta prudenza e attenzione, cercando sempre il passo sicuro.
Infine, inaspettatamente e con sollievo ci ricongiungiamo con il sentiero n.490, a pochi passi dalla radura di Casera Bosconero.
-
Variante che scende sul fondo del vallone di Bosconero (non segnata Cai e nemmeno nelle carte topografiche) per visitare la
Cascata dei Zot, il
lago delle Streghe e la
Fonte dell'Eterna Giovinezza.
Sono i luoghi più 'magici' e misteriosi del già misterioso Bosconero, e sono raggiungibili, senza particolari difficoltà, tramite un misero sentierino di collegamento.
Questo sentierino si può percorrere sia in salita, per un tratto in alternativa ai sentieri principali, come pure in discesa, ed è forse la maniera più consigliabile.
Può anche servire da collegamento tra i due sentieri n.490 e n.485 ed è segnalato con delle apposite tabelline.
In discesa dal sentiero n.490, dopo aver attraversato il fondo del vallone di Bosconero e un tratto un po' ripido nel bosco, una tabellina azzurra (attenzione, non troppo visibile in questo senso) ci indizizza per la traccia sulla sinistra per casera Dei Zot.
La traccia è un po' incerta e poco frequentata e, dopo un po', scende rapidamente sull'impluvio della valle e ancora sull'alveo ghiaioso fino ad un bivio.
Prendiamo a sinistra e in poche decine di metri raggiungiamo una vallecola dove ci aspetta una
bella e copiosa cascata.
Da qui, guadando il torrente e risalendo per pochi minuti nel versante opposto si può raggiungere la casera Dei Zot (eventualmente raccordo della variante).
Ritornati al bivio precedente, procediamo diritti e continuiamo a discendere l'alveo ghiaioso.
Dopo poche centiania di metri, in mezzo a fitta vegetazione, troviamo il sorprendente e, ovviamente, misterioso
lago delle Streghe, non è infatti segnato nelle carte topografiche.
L'acqua è cristallina di un profondo color smeraldo. Bellissimo!
Continuando la discesa, troviamo una breve risalita sopra uno scoglio roccioso, un bellissimo pulpito panoramico che ci permette di ammirare la distesa d'alberi del grandioso vallone di Bosconero con sopra le meravigliose strutture rocciose dolomitiche degli Sfornioi, del Sass de Bosconero e della Rocheta Alta de Toanela.
Prendiamo la traccia di sentiero verso destra, in discesa, e dopo un po' raggiungiamo la copiosa
Fonte dell'Eterna Giovinezza.
Il sentierino prosegue in falsopiano a raggiungere il Pian di Mugon, dove incrocia il sentiero n.490.
Da quest'incrocio di sentieri potevamo anche percorrere questa variante in salita.
A questo punto conviene, anziché scendere direttamente verso Pontesei, proseguire in falsopiano per casera Mugon (indicazioni).
La casera è in buono stato, ma sembra non utilizzata da tempo.
La radura è ormai riconquistata dal fitto bosco.
Troviamo un bellissimo abbeveratoio, molto lungo, alimentato da un lungo tubo che preleva l'acqua dalla Fonte dell'Eterna Giovinezza, se può servire nel caso non si sia raggiunta la fonte.
Anche nel dubbio che la magica acqua non abbia effetti è, comunque, sempre meglio provare.
Dalla casera caliamo al sottostante, vicino, sentiero n.490 e in qualche decina di minuti scendiamo la ripida scarpata per sbucare sulla strada regionale della Valzoldana accanto al parcheggio.
Camminatori un po' più esperti ed allenati possono compiere delle grandiose escursioni.
- Traversata da forcella Cibiana (valico stradale) al rifugio Casera Bosconero, attraverso la forcella Ciavazoles, è il collegamento diretto.
- Salita alla cima del Sass de Bosconero, 1000 metri di dislivello dal rifugio. Canalone ghiaioso faticoso per la forcella Toanella, poi un vasto ghiaione ripidissimo che aggredisce la parete verso la cresta sommitale del Sass Bosconero, quindi grandi roccioni rotti e sfasciumi per la vasta cima.
- Anello Zoldano e l'Altavia n.3 delle Dolomiti, interessano anche questo gruppo montuoso con tappa al rifugio Casera Bosconero. Solo per escursionisti esperti (Cai=EE), anzi per 'molto' esperti per il tratto tra forcella Toanella e la discesa verso Ospitale di Cadore.
vedi anche