attorno a Rocca Pendice: cascata Calto Contea (o cascata Schivanoia), Forche del Diavolo, Castelnuovo, Corbeggiare
Una tranquilla e facile escursione indicata in inverno o all'inizio di primavera per scoprire alcuni tra gli scenari più suggestivi dei Colli Euganei.
La passeggiata è anche molto adatta per riprendere l'allenamento alla camminata, sebbene vi siano alcuni tratti di strada asfaltata.
Partiamo alla volta della parete ovest di Rocca Pendice, ma la lasciamo per aggirare il suggestivo articolato Sasso delle Grotte.
Scendiamo al Castagneto di Schivanoia e raggiungiamo la cascata di Calto Contea (o cascata di Schivanoia o cascata Teolo), una cascatella alla fin fine, ma è l'unica dei Colli Euganei. Interessante anche per l'ambiente geologico circostante.
Proseguiamo per il Passo del Vento e risaliamo alle Forche del Diavolo quindi, senza salire ai Denti dea Vecia, arriviamo al valico di Castelnuovo per scendere verso Teolo seguendo la stradina delle Corbeggiare.
Pertanto al ritorno non percorriamo la
dorsale di Rocca Pendice, leggermente più impegnativa, riservandola per un'altra escursione e percorrendola in salita.
I nomi sono suggestivi, certi scorci, amplificati da condizioni di luce particolare, possono sorprendere ed affascinare.
E' anche l'occasione per ammirare le prime fioriture primaverili, i filari di vigneti, nonché il lavoro dei contadini.
A volte le nebbie invernali (o perfino di primavera come in queste foto con i fiori dei frutteti già sbocciati), che insistono fino a qualche centinaio di metri di quota lasciando scoperti solamente i cucuzzoli più elevati, offrono suggestioni indimenticabili.
L'intero anello si può fare in circa 3 ore di cammino. Nessuna difficoltà, tranne qualche dubbio di orientamento. Segnalazioni scarsissime e comunque insufficenti. Sconsigliabile in estate.
l'escursione più in dettaglio (che descrivo accuratamente non essendoci indicazioni particolari sul posto)
Parcheggiare al Cimitero di Teolo (o al sottostante Campo Sportivo), di domenica spesso sovraffollato di arrampicatori che frequentano la palestra di Rocca Pendice.
Abbiamo due possibilità per raggiungere il
terzo tornante della strada per Castelnuovo.
- Salire lungo la strada asfaltata per poco più di 500 metri, più facile e poco faticoso, ma auto e ciclisti lungo la strada.
- Fare il sentiero che raggiunge le prime roccie della palestra di arrampicata e aggira il Sasso delle Grotte per scendere alla strada.
Soluzione più faticosa, ma anche di gran lunga molto più interessante.
In questo secondo caso seguiamo il sentierone verso la parete rocciosa, ad un primo incrocio di sentiero andiamo verso destra dove ci aspetta una ripida salita abbastanza faticosa, con traversi di legno e corrimano, fino ad arrivare a ridosso della parete rocciosa, dove anziché salire ancora alla volta della Rocca Pendice, prendiamo il sentiero verso destra.
E' il tratto più faticoso di tutta la passeggiata, ma si risolve in poche centinaia di metri, giusto per scaldare adeguatamente i muscoli.
Ora andiamo per il sentiero di destra e aggiriamo e raggiungiamo il
Sasso delle Grotte piccola ma bella e interessante struttura adatta alle arrampicate, tutta bucherellata.
Per il sentiero più evidente usciamo dal bosco e scendiamo al campo sottostante e in breve raggiungiamo la strada di Castelnuovo.
Scendiamo per la strada un paio di tornanti per portarci al tornante n.3, da dove si dirama il sentiero per la cascata.
Un grande cartello didattico dell'Ente Parco illustra il (un tempo) rigoglioso bosco di
castagni di Schivanoia.
Seguiamo il sentiero principale, tralasciando una prima diramazione verso sinistra che sale a Schivanoia, e raggiungiamo un bivio di sentieri sopra la cascata (indicazioni
Cascata Teolo), che raggiungiamo in discesa.
Dopo la breve sosta 'naturalistica', attraversiamo il torrentello e saliamo verso sinistra.
Troviamo un vigneto con un sentiero evidente, andiamo in salita verso sinistra.
Saliamo lungo il vigneto (alla nostra destra) e poi ancora lungo un campo attualmente incolto (sempre alla nostra destra), fino ad arrivare ad un
bivio a 'T' del sentiero, sopra il campo.
Qui abbiamo due possibilità.
Verso sinistra alla volta di Castelnuovo, s'intravvede in alto il campanile, soluzione più facile e rapida, dopo un tratto di sentiero si sbuca sull'asfalto, dove si segue a sinistra per Castelnuovo.
Verso destra con un anello più lungo e complesso, con anche tratti di strada asfaltata, tuttavia più interessante e molto panoramico sia verso Teolo che verso il versante ovest degli Euganei.
Descrivo dettagliatamente questo tratto, poi verso Castelnuovo le due varianti si riuniscono.
Verso destra seguiamo il tratturo pianeggiante tra un vigneto e il colle boscoso, fino nei pressi di una vecchia casa colonica.
Entriamo nel bosco, in leggera salita tralasciamo tratturi verso destra e verso sinistra e proseguiamo diritti per la stradina sterrata.
Alcune centinaia di metri e usciamo dal bosco e arriviamo ad un incrocio della strada del Passo del Vento che porta a Teolo, proseguiamo verso sinistra.
Saliamo per l'asfalto fino ad un colmo, zona
Passo del Vento, dove troviamo un incrocio (sulla destra un agriturismo).
Svoltiamo a sinistra (via Rovarolla Alta) in salita per l'asfalto, ora troviamo anche le indicazioni dell'
Altavia dei Colli Euganei che seguiamo.
La stradina aggira pianeggiante tutto il colle, splendide panoramiche, un altro noto agriturismo (Eremo) in posizione spettacolare, diviene sterrata e giunge ad alcune case isolate.
Saliamo tra le case (sempre indicazioni e segni dell'AV Colli Euganei) e proseguiamo per la stradina forestale, poi un breve valico e leggera discesa per ritrovarci sul versante verso Castelnuovo, che vediamo alto in lontananza.
La stradina diviene asfaltata e in discesa e riagganciamo il sentiero tralasciato al bivio a 'T'.
Proseguiamo e raggiungiamo una delle strade (via Costanzo, poco trafficata) che sale da Boccon di Vo' a Castelnuvo, proseguiamo a sinistra in leggera salita.
Siamo nella zona delle
Forche del Diavolo, una crestina rocciosa molto caratteristica di guglie e massi (non percorribile, in terreno privato).
Raggiungiamo una stretta tra le Forche e i Denti dea Vecia, dove la crestina rocciosa s'interrompe, qualche casa e ristoranti, luogo suggestivo, ancora salita lungo la strada per sbucare sulla strada principale da Boccon a Castelnuovo, questa più trafficata.
Verso sinistra in salita, attenzione alle auto, per qualche centinaio di metri e raggiugiamo la piazzetta e l'incrocio di Castelnuovo (non la chiesa).
Ancora cento metri di salita sull'asfalto per raggiungere il valico dove sulla sinistra vi è un parcheggio e una piccola palestra di roccia (
Sasso del Prete).
Volendo possiamo raggiungere anche la chiesa di Castelnuovo, interessante.
Prendiamo la stradina che scende subito ripida, croce e delizia dei bikers (frequentatissima in quanto tratto della nota Transeuganea), sul versante est della dorsale del Pendice.
E' la stradina
delle 'Corbeggiare', sterrata con qualche tratto cementato.
Seguiamo sempre in discesa la stradina principale, ammirando la grande parete est del Pendice, fino a raggiungere lo sperone nord del monte Pendice.
Proseguendo in leggera salita arriviamo al campo sportivo e al Cimitero.
Possiamo, in alternativa, prendere il sentiero che sale ripido nel bosco e raggiunge la struttura rocciosa dello sperone nord per proseguire verso destra e raggiungere nuovamente il parcheggio del Cimitero.