Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova)
Passeggiata Antichi Sentieri Sopra Luvigliano
Una tranquilla e bella passeggiata la possiamo compiere a Luvigliano, possibilmente in abbinamento con visita alla notissima Villa dei Vescovi.
Ci permette, in questo caso, di apprezzare ancor di più lo splendido contesto paesaggistico del piccolo colle dove sorge la prestigiosa villa.
A piedi muoviamo dal parcheggio per i visitatori della villa, presso il vicino Cimitero (cartelli indicatori), e percorriamo il viale che conduce alla chiesa parrocchiale, che affianca la mura del brolo della villa.
A fianco della chiesa, sulla sinistra, si dirama un viottolo tra il monte e una mura e che porta alla vicina villa Pollini.
Proseguiamo e in breve raggiungiamo l'ingresso di una casa dove la stradina sterrata svolta a destra.
Ora saliamo tutta la stradina, che con tratti anche abbastanza ripidi s'inerpica nella boscaglia.
Non mancano ampi squarci aperti verso l'ampia valle di Luvigliano con meravigliose visioni dove è protagonista la nota villa.
Al termine della faticosa salita raggiungiamo una stradina sterrata pianeggiante, sempre frequentata di ciclisti, presso le Case Milanta (m. 220).
Qui, verso destra, possiamo in breve raggiungere la Chiesetta degli Alpini, un bel capitello in splendida posizione panoramica.
Verso sinistra, invece, possiamo eventualmente raggiungere, strada asfaltata, il vicino Ristorante Monte Pirio.
Volendo faticare un po' di più, è interessante anche la salita al monte Pirio (m.328).
E' una cima rocciosa, tutta immersa nel bosco, con alcune pareti utilizzate quale piccola palestra naturale di arrampicata.
Dopo la contemplativa sosta alla Chiesetta degli Alpini, con opportune panchine, possiamo proseguire in leggera discesa lungo la stradina sterrata, direzione nord.
Tralasciamo l'ingresso di una grande casa, sulla destra, e risaliamo leggermente il colmo seguendo la strada che svolta poco dopo sempre verso destra.
Dal colmo si apre una vastissima vista paesaggistica, sia verso il versante ovest con in evidenza la rocciosa Rocca Pendice, che verso nord con le propaggini collinari e la grande pianura, che verso est con i colli che circondano Abano Terme.
Tutt'attorno estesi vigneti.
La zona è denominata "Terre Bianche" per l'evidente formazione di rocce calcaree biancastre.
In leggera discesa troviamo una diramazione, verso destra, che possiamo prendere quale scorciatoia più diretta.
Più avanti diviene una stradina un po' più ripida e conduce alla sella del monte Solone, caratteristica per una vecchia Croce di legno.
In alternativa possiamo allungare leggermente la passeggiata seguendo la stradina in leggera discesa verso nord, seguendo la ex TransEuganea per mtb (ristorante Da Iseo).
Senza raggiungere la base del colle, verso destra si dirama un sentierone che, quasi pianeggiante, conduce alla Croce della sella del monte Solone (è il percorso indicato nella mappa delle bacheche informative).
Dalla Croce prendiamo il sentierone (indicazioni) verso sud-est (via Fornetto), il luogo è conosciuto come "Terre Rosse" per la formazione calcarea un tempo sfruttata dalle fornaci per la calce.
All'inizio è in ripida discesa e poi si trasforma in stradina più tranquilla e finisce per sbucare sulla strada principale che aggira tutta la villa.
Ora, verso destra, possiamo accedere all'ingresso della villa se intendiamo effettuare la visita.
Oppure, nel caso non volessimo entrare, conviene andare verso sinistra e costeggiare tutta la mura del brolo, con bellissime visioni sulla elegante e nobilissima dimora.
Passiamo anche di fronte all'arco che era l'ingresso principale (l'ingresso visitatori attuale è dalle scuderie, nei pressi della chiesa), dove possiamo ammirare le perfette geometrie del complesso architettonico.
Villa dei Vescovi
L'idea di una casa di soggiorno di campagna fu del vescovo Jacopo Zeno nel 1474, concretizzata in un primo edificio da Bartolomeo Bon, ai piedi del monte Solone dove ancor prima esisteva una piccola chiesetta longobarda dedicata a San Martino, poi sostituita dalla vicina parrocchiale.
Un primo ampliamento avviene già nei primi anni del 1500, ma per volere del cardinale Francesco Pisani la cura fu affidata ad Alvise Cornaro, amministratore della mensa vescovile padovana.
L'idea era di un edificio classicheggiante di geometriche proporzioni, sull'esempio delle Domus alla romana, inserito in un contesto ambientale e paesaggistico adatto alla meditazione attiva, quale raffinato apice della cultura umanistica del tempo.
La villa, progettata dall'architetto e pittore veronese Giovanni Maria Falconetto, venne iniziata nel 1529 e portata a termine, nel 1543, dall'allievo Andrea Da Valle, con probabili interventi di Giulio Romano.
E' uno dei più importanti edifici privati "rinascimentali pre-Palladiani".
Le stanze interne sono allietate da affreschi cinquecenteschi attribuiti al fiammingo Lambert Sustris, con ciclo pittorico ispirato all'arte antica romana e alla pittura di Raffaello, molto importante in quanto ultimo esempio prima della svolta innovativa imposta da Paolo Veronese.
La Villa dei Vescovi è "Bene del FAI" - Fondo per l'Ambiente Italiano - dal 2005.