itinerario cicloturistico 'Anello del Grappa'
Una gita, da compiersi esclusivamente con la bicicletta da corsa, molto interessante e varia.
Può, o dovrebbe, essere una "classica" nel repertorio di ogni ciclista dell'area veneta.
Un anello che, non solo dal lato sportivo, ma anche paesaggisticamente, non ha nulla da invidiare a molti altri percorsi ben più blasonati.
Un percorso che andrebbe maggiormente valorizzato, rettificato per alcuni tratti illogici, tabellato con più cura, promosso turisticamente.
E' progettato dalle Unioni dei Comuni del Brenta, Feltrino e Pedemontana del Grappa, ma denota anni di abbandono e nessuna informazione competente da parte degli enti pubblici interessati.
Parzialmente si sovrappone a grandi itinerari ciclabili, quali la Ciclabile della Valsugana (Trento-Bassano-Venezia) il collegamento ciclabile Primolano-Feltre-Belluno e la ventilata Ciclabile del Piave.
Si gira attorno a tutto il massiccio del Grappa, percorrendo il Canale del fiume Brenta, l'ultimo tratto della valle del Cismon, il Canale del Piave fino allo sbocco in pianura e tutta la strada pedomontana del Grappa.
Non vi sono salite vere e proprie, solo le Scale di Primolano, se non altro per motivi storici, può essere considerata una
Salita, tuttavia la somma di dislivello dei continui saliscendi porta a numeri di un certo impegno che, spalmati alla distanza già ragguardevole, rendono il giro adatto solo a ciclisti con un buon allenamento sulle gambe.
Non ha comunque senso, nemmeno turisticamente, praticare l'itinerario in due o più giorni (a meno che non sia inanellato con altri percorsi), appesantendosi di materiale e di problemi logistici.
E' un anello da godere in piena agilità con la bicicletta da corsa, tutto d'un fiato.
Un percorso davvero entusiasmante, specie se fatto in compagnia di un gruppetto di corsaioli competitivi.
I continui saliscendi sono un ottimo stimolo!
Descrivo il percorso in senso orario e partendo (e arrivando, si spera...) dalla chiesa di Romano Alto d'Ezzelino, il luogo probabilmente più indicato quale base per questa bella pedalata.
il percorso in dettaglio dell'anello cicloturistico
Dalla rotonda di
Romano Alto dirigiamo per la strada del Grappa per poche decine di metri, alla strettoia (con bar frequentato dai ciclisti sulla destra) svoltiamo a sinistra e percorriamo la strada per
Pove del Grappa.
Da Pove proseguiamo in discesa, seguendo la strada principale con un curvone verso destra arriviamo alla superstrada Bassano-Trento.
Qui dobbiamo prestare un po' di attenzione all'orientamento, dobbiamo raggiungere la passarella pedonale dall'altra parte della strada, ma è impossibile attraversare la superstrada.
Proseguiamo quindi per un viottoletto asfaltato sulla destra, protetto dalla mura (una specie di pista ciclabile), raggiungiamo il viadotto di Solagna, dove possiamo sottopassare la superstrada e, seguendo lo svincolo (non prendere il "Sentiero del Brenta" sterrato) risaliamo verso la superstrada dove troviamo subito la rampa del ponte pedonale.
Ora attraversiamo il Brenta, la
passerella pedonale è un canale coperto, con sopra una struttura metallica tipo griglia, sufficentemente larga.
Sarebbe da farsi a piedi, se non c'è nessuno si può fare in sella.
Raggiunta la strada dall'altra parte, risaliamo alla strada principale di destra Brenta, la Bassano-Valstagna-Cornale.
La strada di destra Brenta, pur promiscua, è sempre frequentatissima da flotte di ciclisti.
Per questo giro, considerato che si corre... con la bici da corsa, non è consigliabile percorrere i tratti di pista ciclo-pedonale fino a Valstagna.
La provinciale è entusiasmante, un continuo di leggeri saliscendi, paesaggisticamente bellissima.
In successione raggiungiamo
Campolongo,
Oliero, dove passiamo il ponte alle
Grotte di Oliero, e
Valstagna allungata in una bellissima terrazza sul Brenta.
Lasciata
Valstagna continuiamo per la destra Brenta per il
ponte Subiolo (il fiumiciattolo che s'immette nella Brenta sgorga da un enorme sifone carsico che si apre qualche centinaio di metri più dietro le case), San Gaetano (SanGhitan), Sasso Stefani,
Costa e Collicello, tutti piccoli borghi con vecchie case aggrappate sullo scosceso bordo roccioso, una specie di Presepio.
Poco prima di giungere a Cornale, sulla destra troviamo la passerella ciclo-pedonale sospesa su corde d'acciaio che permette di raggiungere Cismon del Grappa (vedi note e varianti), eventualmente per percorrere la variante di Incino-Rocca per Arsiè.
Raggiungiamo
Cornale, ampio parcheggio e ciclo-bar, molto noto a tutti i ciclisti.
Qui arriva la pista ciclabile vera e propria che proviene da Caldonazzo-BorgoValsugana, frequentatissima di cicloturisti.
Percorriamo ora il più spettacolare tratto della Ciclabile, sottopassando gli svincoli stradali su passerelle sospese sul fiume e con l'inquietante
Covolo del Butistone che come un enorme occhio ci controlla, fino a giungere agli svincoli stradali di Primolano, che raggiungiamo seguendo le indicazioni.
Dagli svincoli attualmente la pista ciclabile diretta per Martincelli e Borgo Valsugana è chiusa per frane, pertanto in ogni caso si deve raggiungere
Primolano.
Da Primolano lasciamo la Valsugana e affontiamo le
Scale di Primolano, una salita facile, ma davvero spettacolare paesaggisticamente.
Notissima ai ciclisti d'un tempo, famosa per la caduta di Fausto Coppi in discesa sull'ultimo tornante, dove perse il Giro d'Italia 1950.
Da
Fastro seguendo la vecchia statale raggiungiamo
Arsié, proseguiamo sovrapassando la galleria della superstrada feltrina e, prima del ponte, svoltiamo a sinistra per percorrere l'angusta strada di
Agana per attraversare il fiume Cismon a Frassenè di
Fonzaso.
Con un sottopasso incredibile attraversiamo la strada del Rolle e raggiungiamo il centro di
Fonzaso.
Seguiamo la strada principale per
Arten e riprendiamo la strada Feltrina nei pressi di
Santa Lucia dove poco dopo, verso Feltre, svoltiamo a sinistra e percorriamo la strada di
Mugnai per raggiungere
Feltre.
Se proprio andiamo di fretta possiamo proseguire direttamente alla volta di Feltre per la strada principale.
Feltre merita evidentemente una bella sosta ristoratrice, siamo a circa metà percorso, ed anche una visita turistica, tempo e voglia permettendo.
Lasciamo Feltre per raggiungere Anzù di Feltre, ai piedi dell'importante
Santuario Santi Vittore e Corona, bellissimo e da visitare.
Qui volendo possiamo proseguire alla volta di Quero per la Destra Piave (vedi note e varianti), ma è più consigliabile proseguire per Busche e la Sinistra Piave.
Prendiamo a sinistra per
Villapaiera, dopo il paese troviamo un bel tratto con una salitella che aggira il borgo di Nemeggio.
Passando, invece, per il centro del piccolo borgo di Nemeggio, la strada termina ad una struttura di ferro che, con alcuni gradini in cui bisogna portare a mano la bici, possiamo sovrapassare la ferrovia Feltre-Belluno per ricongiungerci alla discesa della salitella principale che aggira in paese e la ferrovia.
Usciamo sulla strada regionale Feltre-Busche e raggiungiamo il
ponte di Busche, che attraversiamo seguendo le indicazioni per i ciclisti.
Oltre la diga-ponte lasciamo le strade verso Belluno e verso destra affrontiamo la Sinistra Piave.
Lunghissimi, velocissimi rettilinei, percorriamo la sponda sinistra del Piave, qui abbastanza largo e ghiaioso, compresso tra le imponenti sponde montagnose del Grappa e del Cesen.
Superiamo i piccoli borghi di Molinello, Marziai,
Caorera, Scalon e dopo una breve galleria, nei pressi di una evidente cava di ghiaia, lasciamo la strada principale e attraversiamo il Piave per il ponte-passerella nei pressi di
Castelnuovo di Quero.
Lasciamo la strada feltrina e saliamo al paese di
Quero, ora
Comune di Quero Vas.
Scendiamo da Quero per la strada principale, ignorata le divagazione, segnalata da cartelli "Anello del Grappa", per la valle di Alano (vedi note e varianti), dalla grande rotonda stradale di Fener affrontiamo la regionale feltrina alla volta di Pederobba.
L'uscita dalla valle è segnata dal grande
monumento-sacrario "Francese" dedicato ai caduti del monte Tomba durante la Grande Guerra.
Lasciata la feltrina, una breve salitella ci conduce alla chiesa di
Pederobba.
A Pederobba tralasciamo le divagazioni segnalate dai cartelli "Anello del Grappa" (vedi note e varianti) e pedaliamo con decisione lungo la Pedemontana del Grappa.
Pur ormai con tanti chilometri e saliscendi sulle gambe, la strada pedemontana è sempre entusiasmante e bellissima paesaggisticamente.
Con continui saliscendi e prevalenza di salitelle, attraversiamo tutte le borgate di
Cavaso del Tomba e saliamo a
Possagno, dove una capatina al piazzale del Tempio del Canova sarebbe d'obbligo.
Ancora una salitella e superiamo il valico che separa la Val Cavasia.
Passiamo l'incrocio per la Valle San Liberale e, superato il ponte sul Lastego e la strada dei Vivai (vedi note e varianti), raggiungiamo il vivace centro di
Crespano del Grappa (mercato alla domenica).
La fatica è praticamente finita, ora possiamo lasciarci andare a veloci discese pedalabili, resta solo la facile contropendenza tra Semonzo e Romano Alto.
Tenere presente che il tratto da Crespano a Romano-Alto è abbastanza trafficato.
note importanti, considerazioni e varianti
- Partendo dal centro di Bassano del Grappa, si attraversa il ponte Vecchio e si percorre la strada Campesana fino a ricongiungersi, dopo Campese, all'itinerario proveniente da Pove.
- I tratti di nuova pista ciclo-pedonale da Bassano a Valstagna, non sono adatti alla bici da corsa, qualche tratto è sterrato e comuque stretto, sempre con pedoni che passeggiano.
E' una ciclopedonale adatta, e pure molto bella, a passeggiate locali. Per i ciclisti corsaioli la provinciale Destra Brenta è entusiasmante e sempre frequentatissima di pedalatori.
- Per chi proviene da Pove una prima variante si può fare dirigendo per il centro di Solagna, quindi raggiungere San Nazario e, per un tratto di ciclabile un po' particolare, raggiungere Carpané, dove attraversare la statale e il ponte per raggiungere Valstagna.
E' una variante poco conosciuta e poco frequentata, bella ma con numerosi strappi e saliscendi.
- Prima di Cornale, dalla passarella ciclo-pedonale di Cismon, si può raggiungere Cismon del Grappa, attraversare tutto il paese, giungere nei pressi del Santuario di Pendancino e da qui salire l'arditissima stradina, scavata nella viva roccia, e raggiungere la borgata di Incino. Si prosegue poi lungo il lago di Corlo, per Rocca ed infine si raggiunge Arsié.
La salita non è dura, l'arditissima stradina è unica e spettacolare, tuttavia vi è il problema che è ufficialmente chiusa al traffico per pericolo di caduta massi, crolli e frane.
In bicicletta, comunque, si riesce a passare nonostante i sassi a terra, tuttavia si tenga presente che è chiusa e che quindi non può essere promossa a livello ufficiale, ma percorsa solo a proprio rischio e pericolo.
Questo tratto era infatti inserito nel percorso dell'Anello del Grappa, ora invece l'Anello del Grappa è costretto al giro per le Scale di Primolano, comunque molto interessante.
- Da Feltre, in località Anzù, anziché volgere per Villapaiera-Busche, si può proseguire per la strada di destra Piave e raggiungere Quero.
Il tratto, pur più diretto, è molto meno interessante e più noioso di quello di sinistra Piave.
- Da Quero l'itinerario originale prevede un giro per la Valle di Schievenin e Alano.
Vista la lunghezza complessiva e l'impegno del percorso si può considerare la divagazione superflua, conviene ed è anche molto più logico, proseguire direttamente per Fener e Pederobba.
- Pedemontana del Grappa in Valcavasia: qui il percorso originale e tabellato prevede delle divagazioni "viziose" per le contrade alte di Pederobba e Cavaso per poi scendere verso la Filanda e risalire alle contrade alte di Possagno.
Nel contesto di una lunga pedalata con bicicletta da corsa (la mtb in un giro del genere è sconsigliata), sono divagazioni del tutto illogiche, oltretutto si devono affrontare rampe molto dure (anche al 16% e oltre), con asfalto non sempre buono, su stradine tortuosissime e strettissime e, cigliegina sulla torta, un breve tratto sterrato con una rampa in discesa da farsi a piedi (serve una mtb downhill), quindi impraticabile per le bici da corsa e scarpette da corsa con tacchetti.
In fin dei conti non si guadagna niente in termini paesaggistici e si incrocia più volte la Pedemontana del Grappa, sono strade adatte ad una gita locale, magari con la mtb.
Molto più ragionevole, quindi, percorrere direttamente la Pedemontana del Grappa, che non risparmia comunque qualche bel saliscendi.
Eventualmente, a Possagno, si può salire al piazzale del Tempio del Canova.
- Da Crespano del Grappa si può fare la divagazione per le stradine 'alte', per il vivaio Lastego, la strada del Covolo, Cassanego e scendere a Semonzo e in valle Santa Felicita, per ricongiungersi alla Pedemontana del Grappa a Romano Alto.
Pur essendo anche questa una "divagazione", tuttavia è già più logica e fattibile di quella in Valcavasia.
Comunque, dopo tanti chilometri di pedalate tutti a saliscendi, scendere velocemente e direttamente a Romano Alto per la Pedemontana del Grappa può essere la conclusione più dignitosa al grande giro cicloturistico, sempre tenendo come punto di arrivo Romano Alto o Bassano.