Col Margherita (m.2513) - Falcade passo Valles, passo San Pellegrino
Una semplice e facile passeggiata, estremamente rilassante, che riserva fortissime emozioni nel tardo autunno appena prima delle prime nevicate, quando tutti i boschi di larici assumono colori intensissimi e, assieme all'erba ormai bruciata, agli scuri macereti di massi di porfido e a quel dolcissimo calore che il sole di queste quote dona generoso, sprigionano quella magìa che ti resta 'dentro' incancellabile e inscalfibile.
Il luogo, data la vicinanza al noto passo stradale e al centro Parco Paneveggio, nonché a margine di incomparabili scenografie dolomitiche, è sempre molto frequentato.
Tuttavia nel tardo autunno tutto si calma e cristalizza e possiamo trovare pochi camminatori e turisti.
in dettaglio
Partiamo dal passo di Valles (m.2033), tra Falcade e Paneveggio, e seguiamo la stradina sterrata che s'inoltra tra pascoli e radi larici verso malga Pradazzo, che raggiungiamo quasi subito.
Oltrepassata la malga, sempre seguendo la stradina in leggerissima salita, dirigiamo per una specie di valletta che subito dopo si apre ai prati di Campigol dove vi sono alcune torbiere e piccolissimi specchi d'acqua, tipici delle catene montuose di porfido.
La stradina si dilunga in leggera salita verso forcella Pradazzo, in realtà una ampia depressione tra la Cima Margherita e il contrafforte del monte Pradazzo, con la visuale che si fa via via più ampia, aprendosi verso la lunga catena del Lagorai e
con le guglie dei Focobon e delle cime più settentrionali delle Pale di San Martino che fanno capolino, in maniera davvero spettacolare e scenografica, sull'insignificante dorsale del monte Pradazzo.
La valletta è parzialmente ricoperta da un bosco di larici e nel tardo autunno dominano i colori rossastri con una tavolozza di sfumature meravigliose.
Le quinte più alte sono caratterizzate da ampi macereti di massi porfirici ed anche l'erba assume un colore ruggine, creando una scenografia di incomparabile bellezza.
Raggiunta facilmente la depressione di forcella Pradazzo (m.2221), il paesaggio si apre sul versante opposto e, d'incanto, ci fa ammirare l'enorme e massiccia mole della parete sud della Marmolada, in tutta la sua potenza e suo slancio verticale.
Più a destra, leggermente defilati, i massicci monti Civetta, Pelmo, Antelao, Tofane.
Appena sotto il bacino artificiale del lago di Cavia.
Possiamo decidere per una breve digressione al rifugio Laresei.
Ora proseguiamo per la stradina di servizio agli impianti sciistici, vediamo già in alto sopra uno ripido scivolo la grande costruzione della stazione d'arrivo della funivia che sale dal passo San Pellegrino.
Inutile negare che queste trasformazioni dovute dall'uomo, per noi puristi della natura, ci amareggiano un po'.
A calcare la mano la salita un po' più faticosa e monotona, ingannati anche dal fatto che la grandezza dell'edificio ci fa apparire la meta più vicina e che i tratti più faticosi sono proprio in alto.
Tuttavia la scenografia tutt'attorno è fantastica e già pregustiamo il panorama a 360 gradi dal colmo del Col Margherita.
Superato il tremendo edificio ci rimangono poche centiania di metri per giungere sull'ampia e piatta cima del Col Margherita (m.2550), dove troviamo ampio appagamento.
Il panorama dalla cima è grandioso e si estende fino ai lontani ghiacciai dello Stelvio, sulla sottostante vallata del San Pellegrino, su tutta la catena della Marmolada, su alcune importanti cime dolomitiche, sulle scure strutture della catena della Stia con dietro in lontananza il superbo colossale profilo dello spigolo dell'Agner, su tutta la parte settentrionale delle Pale di San Martino, sulle prealpi venete e su buona parte del Lagorai.
Poco lontano, quasi a portata di mano, le scure e sassose cime del Juribrutto e Bocche.
Fatto il pieno di ossigeno per la mente, di emozioni per il cuore e di colori per gli occhi, possiamo scendere seguendo il percorso fatto all'andata.
E' possibile anche la traversata verso lo Juribrutto, tuttavia l'escursione diverrebbe notevolmente più impegnativa.
nelle foto
- larici al passo di Valles
- malga Pradazzo
- pozza d'acqua e torbiera ai Campigol di Pradazzo
- la catena del Lagorai con il monte Colbricon sulla sinistra
- i Lastoi del Pradazzo
- le Pale di San Martino con il Mulaz, i Focobon, i Bureloni, la Vezzana, il Travignolo e il Cimon della Pala
- l'intero settore sul del gruppo della Marmolada
- il monte Pelmo e il monte Civetta
- la valle del San Pellegrino
- i colori autunnale verso la valle San Pellegrino
- strutture rocciose porfiriche verso cima Juribrutto e cima di Bocche
- panoramiche varie a 360 gradi dalla cima del Col Margherita