da Caldonazzo a Borgo Valsugana, al Passo Manghen alla Val Cembra e alla Valsugana
Caldonazzo, Borgo Valsugana, Telve, passo Manghen, Cavalese, Val Cembra, Segonzano, Pergine, Caldonazzo
Posti d'appoggio: rifugio alpino Passo Manghen (Baita Manghen Hutte)(aperto da maggio a ottobre), appena oltre sul versante nord (m.2013), accanto al piccolissimo laghetto di Cadinello.
Assieme all'itinerario del
passo Cinque Croci, costituisce un sostanzioso assaggio a quello strano ed affascinante mondo che è la Catena del Lagorai.
Un mondo particolare di una bellezza molto intima non facilmente riconoscibile passando distratti per le strade principali, fatta di grandi distese di boschi, scure cime di porfido coperte da tappeti di verdissima erba e decine di laghetti incastonati nei posti più impensati che però si lasciano scoprire il più delle volte con 'robuste' camminate.
La catena si snoda a semicerchio dal passo Rolle alla Val Cembra e fino alle porte di Trento, contornando e quasi inghiottendo la poderosa piramide di Cima d'Asta dalle caratteristiche morfologiche abbastanza diverse in quanto costituita da roccia granitica e con la 'faglia' della Valsugana a far confine con le strutture calcaree prealpine.
Molto più romantico l'aspetto della Val Cembra e poi la Valsugana, dolce come le sue mele.
Questo anello ciclistico permette di inquadrare geograficamente la parte occidentale della catena, della quale il Manghen fa da valico proprio nel suo mezzo, e gustare un sostanzioso assaggio delle meraviglie naturalistiche del Lagorai.
Naturalmente il passo Manghen, anche per il fatto di essere una salita classica del Giro d'Italia, è particolarmente ambito da tutti i ciclisti e cicloturisti italiani ed europei.
E', inoltre, un 'classico' per i bikers motorizzati che, a volte con pericolose evoluzioni, imprudenza e pericoli anche per altri, amano sfrecciare tra queste tortuosissime e strettissime strade.
Da ciclista silenzioso e solitario mi sorge spontaneo un pensiero, che è anche un 'per favore', verso i motociclisti: siate prudenti pensando che ci sono anche altri frequentatori, andate piano e ammirate il paesaggio non il nastro d'asfalto e le 'pieghe' dei tornanti, fate in modo che la moto sia più 'silenziosa' possibile.
Grazie, e sappiate che io apprezzo la motocicletta (un tempo ero un 'vespista') e il suo contenuto tecnologico, e mi piace intrattenermi nelle chiacchere da motociclisti al passo o al rifugio, ma mi irritano tremendamente i nervi i cretini che si trovano ad utilizzare inutilmente la strada.
Naturalmente mi irritano anche i ciclisti, quelli cafoni che credono che la strada sia 'cosa propria' e che si dedicano alle imprudenze al pari di certi motociclisti.
il percorso
Partendo da Caldonazzo seguire la pista ciclabile della Valsugana e arrivare a Borgo Valsugana e salire poi a Telve di Sopra.
Inizia ora la lunga, continua, impegnativa e un pò monotona salita (almeno la prima parte) che, quasi sempre nel bosco, porta al passo Manghen.
Solo nell'ultimo tratto il paesaggio è più ampio, ma in cambio la salita ancor più dura.
Negli ultimi otto chilometri, infatti, la pendenza media si attesta attorno al 10% e qualche breve tratto raggiunge il 15%.
Il solitario passo è circondato dalle scure cime quali il Ziolera, di roccia porfirica tipica dell'intera catena del Lagorai.
Al di là, riprendendo il bosco e la monotonia dai bellissimi colori in autunno, si scende con tantissimi tornanti ed infine con lunghissimi rettilinei che invitano a velocità pazzesche (...sempre molta prudenza in discesa), verso Molina di Fiemme e Cavalese.
Se non si vuole fare una divagazione alla volta di Cavalese, appena raggiunto il fondovalle alla grande rotonda di Molina si prende (sx) la statale della Val Cembra, tutta a leggeri saliscendi.
Si alternano tratti di bosco a belle vedute sul profondo solco della valle disseminata, da entrambe le parti, di ridenti paesetti e distese di vigneti.
Si arriva a Segonzano, famoso per le sue
'Piramidi di Terra', più in là la strada scende con più decisione passando in mezzo agli impressionanti cumuli di detriti delle cave di porfido sbucando infine in Valsugana in prossimità di Pergine.
Superati i tremendi svincoli stradali attorno a Pergine, si contorna piacevolmente il lago e, in breve, si arriva a Caldonazzo e alle sue distese di meli.
note
Nelle escursioni ciclistiche è impossibile fermarsi per fare qualche tratto a piedi, perciò le
'Piramidi di Terra' di Segonzano meritano un viaggio apposito.