monte Novegno Rione Priaforà - altopiano Tretto di Schio, Pasubio Alto Vicentino
Come premessa dedico due parole ai fotografi affermando che il Novegno è un posto che regala sempre grandissime emozioni e soddisfazioni al fotografo paesaggista.
Mare di nebbie sulla pianura, panorami aperti, prati meravigliosi, boschi interessanti, albe e tramonti su cieli dalla luce tersa e straordinaria, in questo posto non sono avvenimenti rari.
Il gruppo del Pasubio si protende verso est con una lunga dorsale montuosa che separa la valle di Posina-Astico dalla conca della Val Leogra (Schio-Thiene), con alcuni risalti ben individuabili e con specifiche caratteristiche.
Il passo di Xomo (m.1050) segna il distacco dal nucleo centrale del Pasubio (Forni Alti, Palon m.2232 massima elevazione) del Novegno, a sua volta diviso dal Summano nel Colletto Alto di Velo (m.885).
Questi due massicci presentano caratteristiche proprie ben distinte anche con il Pasubio stesso.
Il Summano (m.1165) si protende isolato verso la pianura, la sua forma è caratteristica, conica come un vulcano, bicuspide come il Vesuvio e per queste sue caratteristiche è stato nella preistoria una importante 'montagna sacra',
un 'faro' spirituale (vedi storia e note), inoltre la sua posizione e la bassa quota ne determinano l'importanza floreale.
Il Novegno invece si caratterizza per essere 'quasi' una montagna vera, alle spalle dell'importante altopiano del Tretto del quale rappresentava la protuberanza agro-silvo-pastorale naturale.
I ripidi versanti sono boscati, la sommità è un altopiano prativo a forma di ampia conca con le cime principali sull'anello marginale.
Le tre cime principali sono il monte Rione (m.1691), sommità caratterizzata per essere stata un importante luogo strategico d'osservazione italiano durante la grande guerra, con una piccola fortezza e alcune postazioni d'artiglieria che ebbero il momento di gloria nel fermare l'avanzata della Strafexpedition sulle sottostanti alture,
cima Novegno (m.1548) con la grande e caratteristica Croce e cima Priaforà (m.1.659), molto famosa per il 'buco' (pietra forata) che apre una spettacolare finestra sulla Valdastico verso Velo d'Astico.
Altre cime note soprattutto per gli avvenimeni bellici sono il monte Giove (m.1596)(o monte Ciove), con la grande trincea, e la Cima Alta (m.1629).
Il Giove-Priaforà è separato dal massicco principale dall'importante valico pedonale di Passo Campedello (m.1437).
La vera magia del Novegno è la dorsale gobbosa erbosa che cinge l'altopiano di cima (Busa del Novegno), sempre straordinariamente panoramica verso l'alta pianura vicentina da una parte e la Valdastico dall'altra, con vedute grandiose su tutto l'altopiano di Asiago, gli altipiani trentini, il Pasubio e le Piccole Dolomiti.
Luci, nebbie, tramonti, sono sempre affascinanti.
Le passeggiate che si possono compiere sono sempre facili e tranquille eppure estremamente suggestive specie se sappiamo vedere e cogliere con attenzione gli aspetti naturalistici e l'affascinate panorama.
Numerosi sono i facili sentieri attorno alla busa, particolarmente adatti alla tecnica del nordic walking e alle ciaspolate.
Altri sentieri più lunghi e impegnativi permettono di salire dal Tretto, dal Colletto di Velo, dal Colletto di Posina e anche dalla valle di Posina e da Velo d'Astico.
anello escursionistico (quasi) completo dell'altopiano del Novegno
Attorno alla busa del Novegno si possono combinare diverse passeggiate anche particolarmente facili e tranquille.
Per chi si affaccia per la prima volta su questa meravigliosa e isolata conca sul colmo di una grande montagna, quest'anello permette di visitare i luoghi più significativi, in particolare le tre cime principali.
Si tratta di un'escursione di almeno quattro ore e una dozzina di chilometri con vari saliscendi, poco impegnativi, per circa 700 metri di dislivello.
Partendo dall'ampio parcheggio quasi al termine della strada sterrata del Novegno, salire direttamente alla baita soprastante (malga Davanti o baita Novegno, aperta in stagione), quindi in direzione est, per selle prative, raggiungere la cima del Novegno (m.1548) sovrastata dalla grande croce.
Verso nord, sempre per balze prative, scendere alla stradina della Busa del Novegno e proseguire al bivio di sentieri sotto Cima Alta.
Verso destra seguire una stradina militare selciata restaurata per scollinare e scendere verso sinistra riprendendo una stradina sterrata.
Passando per malga Campedello (Colonia Parrocchiale) si scende all'importante passo di Campedello (m.1.437), oltre il quale la montagna riprende, boscosa, ad elevarsi nel monte Giove e il monte Priaforà.
Senza indugi, cartelli segnaletici, si segue l'ampia mulattiera erbosa che giunge fin sotto la rocciosa cima del Priaforà.
Una breve rampa, aiutati da gradini, e si giunge nel 'buco' del Priaforà dove si apre una spettacolare visione verso la Val d'Astico, l'Altopiano di Asiago e il monte Summano.
Ancora un tratto di sentiero un po' esposto e ripido tra roccette e cengette erbose e si guadagna la cima del Priaforà (m.1659), anche questa caratterizzata da una grande croce, ben visibile anche da lontano.
Ridiscese le roccette fino alla mulattiera e ritornati al passo Campedello, si prosegue in leggera salita verso destra aggirando per una mulattiera erbosa nel bosco tutto il versante nord di Cima Alta, arrivando a scollinare verso la busa del Novegno.
Si prosegue verso destra e si sale la stradina che conduce alla cima del Rione (m.1691, massima elevazione del gruppo), luogo panoramicissimo con l'ex Forte italiano ora rifugio gestito dall'Associazione ricercatori storici '4 Novembre' di Schio, aperto in stagione e la domenica.
Si ridiscende tutta la stradina sterrata e si prosegue per la strada che in breve riconduce al parcheggio.
baita Davanti, croce del Novegno, bivio Cima Alta, passo Campedello, buco e croce Priaforà, passo Campedello, Vaccaresse, cima Rione, parcheggio Novegno
motivi
paesaggistici, storici, naturalistici
quando
tutto l'anno, in inverno con le ciaspole con condizioni adatte
lunghezza
12 km.
tempi
4 ore, soste escluse
orientamento
facile
segnaletica
perfettamentte tabellato e segnalato dal Cai di Schio
quota
min.m.1.450 (parcheggio) / max.m.1.690 (m.Rione)
dislivello
circa 700 m. in vari saliscendi
tipologia
stradina sterrata, mulattiera erbosa, sentieri erbosi, un tratto di roccette ripide
difficoltà
facile escursionistico (Cai=E), solo la breve salita al buso e alla croce di cima del Priaforà è molto ripida e su roccette a tratti esposte (Cai=EE)
esposizione
il breve tratto di poche centiania di metri per cima Priaforà presenta passaggi un po' esposti ma non difficili
pericoli
nessuno in condizioni normali, solo attenzione e concentrazione nel tratto esposto del Priaforà
ricoveri
baita Malga Davanti (aperta in stagione e qualche domenica), piccolo rifugio dell'ex forte Rivon a cima Rione - entrambi gestiti dall'Associazione ricercatori storici '4 Novembre' di Schio
nordic walking
straordinariamente adatto
jogging
molto adatto
ciaspole
molto adatto con innevamento ottimale
carrozzine
praticabile con un minimo di difficoltà la stradina nei pressi di Malga Davanti
carrettino portabimbi
no
mtb
molto adatto
bdc
la strada di salita al Priaforà è sterrata, optare per anello attorno al Tretto, ciclisticamente molto valido, molto bello e interessante
Novegno in guerra. Maggio-Giugno 1916 di Adriano Dal Prà - Cai Schio, 2016
Novegno, immagini ed emozioni di Marco Adriani - Tipografia Menin, Schio 2015
Guida al Novegno, 15 itinerari a tema di Marco Adriani - Tipografia Menin, Schio 2015
Monte Novegno, altopiano di Tretto di Schio, Pasubio Piccole Dolomiti Vicentine Alto Vicentino
Il gruppo del Novegno è mole isolata, lungo cuneo tra la Val d'Astico e la Val Leogra, propaggine del Pasubio dal quale è separato dal passo di Xomo (m.1016) e dal colletto di Posina.
Comprende, oltre all'erbosa cima Novegno con la grande croce, anche Cima Alta, il Priaforà monte Giove e il monte Rione, massima elevazione del gruppo (m.1.691), noti per gli avvenimenti della prima guerra mondiale.
La dorsale prosegue, divisa dal colletto di Velo, verso il Summano (m.1.299) proprio sopra Schio-Santorso-Piovene.
Il piccolo altipiano del Novegno, la busa, si raggiunge da Schio per Santa Caterina di Tretto, quindi la lunga stradina, in parte sterrata, di arroccamento al Novegno.
Facili, bellissime e panoramicissime camminate permettono di salire all'ex forte Rivon sul Rione (piccolo rifugio), alla croce del Novegno e al Priaforà, caratterizzato dal grande buco (pria-forà = pietra forata/bucata) che lo apre parte-parte.