escursione Zelant, casera Vallon Scuro, f.lla Foran, Col de Moi, Praderadego
La lunga dorsale delle prealpi trevigiane-bellunesi, tra il monte Cesen e il Col Visentin, non riserva grandi slanci verticali come le dirimpettaie cime delle Dolomiti Bellunesi dall'altra parte della grande faglia geologica del vallone della Valbelluna, ma vaste gobbe e diramazioni secondarie dove protagonista assoluto è il panorama che dalla dorsale a sud si affaccia su tutta la pianura veneta fino al mare e con lontano punto di riferimento la laguna e Venezia.
Dalla cresta principale prealpina si diramano numerose coste intervallate da ampi valloni, dove si alternano bellissimi boschi e vasti ripiani prativi, tutti rigogliosi e ben tenuti.
Mel è una cittadina splendida e il territorio Zumellese il paradigma di questa vasta area sulla sinistra Piave bellunese.
Numerosi i piccoli borghi abitati, molti gli agriturismo e le aziende agricole, numerose le casere, i luoghi storici.
Come Praderadego, valico della
strada romana Claudia Augusta Altinate, e ancor più l'affascinante
castello di Zumelle a Tiago di Mel.
Numerose le escursioni, sia a piedi (molte adatte alla tecnica del nordic walking) che in mountain bike.
Anelli non particolarmente faticosi, ma che possono essere abbastanza lunghi.
Camminate salutari, in tutti i sensi e per tutti i sensi.
Sono sentieri percorribili tutto l'anno, ma nella tarda primavera, con gli alberi dalle tenere gemme, l'erba molto rigogliosa e le grandiose fioriture, si possono cogliere emozioni straordinarie.
E questa al Col de Moi, la massima elevazione del settore centrale tra Praderadego e San Boldo, assieme all'adiacente
San Boldo, Vallon Scuro, Loff, è una escursione molto bella ed interessante.
Dal piazzale
Zelant (m.750), accanto al capitello, si diramano tre stradine, la nostra escursione inizia salendo per quella di mezzo, mentre al ritorno arriveremo da quella di destra.
Seguiremo per la salita le evidenti tabelle per casera Vallon Scur, tralasciando ai vari bivi altre stradine secondarie.
La salita per il monte Cozzolin fino alla casera è abbastanza lunga, dapprima su stradina in parte cementata, successivamente su stradina forestale ben ombreggiata dal grande bosco.
Tuttavia sempre piacevolissima e mai particolarmente faticosa.
D'improvviso si sbuca alla radura con vasta panoramica sulla Valbelluna dove si trova la bellissima casetta dell'ex
Casera Valon Scur (m.1.219).
Si tratta di uno dei più bei bivacchi delle prealpi bellunesi, di proprietà del Comune di Mel la casera è stata mirabilmente recuperata dal gruppo alpini di Mel, come alcune altre casere malmesse o diroccate dei dintorni.
Dopo l'inevitabile sosta di ristoro, si sale il sentiero della ripida rampa retrostante per poi proseguire in leggera discesa verso destra immersi in un fittissimo bosco di abeti.
A sorpresa si sbuca all'importante
forcella Foran (m.1.139), con un colpo d'occhio spettacolare sul versante trevigiano verso la Valmareno e Follina.
Sulla sinistra la traccia che sale alla bella
cima del Vallon Scuro, questa volta proseguiamo verso destra dove inizia la traccia che sale l'erbosa, panoramicissima e ventosa dorsale del Col de Moi.
Un moderato sforzo e la salita è già alle spalle e possiamo ammirare il vastissimo panorama a 360 gradi dal
Col de Moi (m.1.358), la gobba più alta tra il Praderadego e il passo San Boldo.
Affrontiamo la discesa alla volta di Praderadego seguendo, dapprima verso sud (Valmareno), la tenue traccia di sentiero che successivamente s'inoltra più volte a zigzare nel fitto bosco per poi dirigere con più decisione verso ovest.
Ad un certo punto un bivio con tabelle molto vecchie, si può comunque procedere verso sinistra a scendere verso il Praderadego, oppure anche a destra dove, dopo un breve tratto in falsopiano, si esce dal bosco nei pressi dei ruderi della casera Guernieri, da dove una ripida stradina forestale scende a Praderadego.
Altra inevitabile sosta all'importantissimo ed antico valico di
Praderadego (m.910), allietato, oltre che da un oratorio, dalle osterie/ristoranti 'Ai Faggi' e 'Da Nani, Pit e Vin'.
Ora un tratto in cui prestare attenzione per l'orientamento.
Scendiamo verso Mel (Valbelluna, verso nord) per un chilometro e 300 metri lungo la strada asfaltata, quota 830 m.
Sulla destra si dirama una stradina sterrata che parte in ripida salita ma quasi a ritornare indietro e parallela alla strada asfaltata fatta in discesa (attenzione subito dopo di questa vi è un'altra stradina, sempre sulla destra, che finisce ad una casa), vi è anche una ambigua tabella 'Mtb 1".
Saliamo per qualche centinaio di metri per sbucare ad una bella e ampia radura con alcune case, ancora in salita più moderata e si arriva ad altre case, dove la stradina prosegue in salita verso destra.
Al bivio della casa prendiamo invece a sinistra, pianeggiante erboso, contornando un'altra casa recintata, per proseguire nel prato ed infilarsi nel bosco dove il sentierino diviene evidente ed inizia a scendere.
Poco dopo troviamo una presa d'acquedotto e una vecchia fontana in rovina dove vi è un bivio di sentieri.
Dobbiamo prendere quello di sinistra che scende ora con maggior decisione, sempre nel fitto bosco, per incrociare una prima stradina (di abbastanza recente costruzione), proseguiamo invece dritti per il sentiero dove solo poche decine di metri dopo troviamo un'altra stradina, evidentemente ben più vecchia, e una casetta in località
Costa dell'Erba (m.845).
Ora l'orientamento diviene facile, si tratta di seguire verso destra (est) lungamente la stradina forestale in falsopiano, in lontananza in basso si può vedere la conca di Zelant, aggirata la costa del Col de Moi la stradina termina (non scendere il tornante) e si prosegue per un sentiero che diviene subito malagevole ed infine con ripidissimi tratti franosi scende al fondo della
val Foran, sempre segnata da un rivolo d'acqua.
Risalito il versante opposto si guadagna una stradina forestale, in parte cementata, che con qualche tratto in salita, passando per alcune case agricole stabilmente abitate, riporta nuovamente al Capitello di
Zelant.