cicloturismo nella campagna polesana tra i fiumi Adige Adigetto Fossa Maestra Tartaro Canalbianco e fiume Po
Giro cicloturistico nelle Valli Grandi Veronesi e ai Gorghi di Trecenta: Badia Polesine, Castagnaro, San Pietro Polesine, Castelmassa, Ficarolo, Trecenta, Baruchella, Badia Polesine
Con questo ampio giro cicloturistico ci addentriamo nella più profonda e, naturalmente, meno popolata e conosciuta campagna polesana.
Un mondo fatto di vastissime estensioni agricole sul limite meridionale delle Valli Grandi Veronesi, territori un tempo (e per millenni) invasi dalle paludi formatesi con la deviazione dell'Adige con la rotta della Cucca (Veronella, Cologna Veneta)(a.D.589).
Più a sud troviamo ora il ramo principale del fiume Po, anch'esso soggetto a numerose divagazioni ed esondazioni, come la famosa e mitica rotta di Ficarolo (a.D.1152).
Il territorio tra i due grandi fiumi è attraversato da numerosissimi canali, quasi tutti artificiali o recuperati da alvei secondari abbandonati dai due fiumi.
I principali, arterie fondamentali per le bonifiche iniziate dai Benedettini (abbazia della Vangadizza, di Carceri ed altre) a partire dall'anno mille, sono la Fossa Maestra, il Tartaro, il Canal Bianco e l'Adigetto, dei veri e propri fiumi che riconfluiscono nel Po verso il Delta, attraversando quindi tutta la provincia di Rovigo.
Nelle loro divagazioni, attraverso i secoli e le campagne, i fiumi ci hanno lasciato dei 'residui', quasi sempre in corrispondenza di bracci morti di vasti meandri, che ora formano caratteristici 'laghetti', o meglio stagni, alimentati dalla falda freatica e conosciuti nel polesano, e ferrarese, come 'Gorghi'.
I più noti sono i Gorghi di Trecenta, in particolare il Gorgo della Sposa, nome suggestivo a richiamo di duecentesche leggende locali.
Sono comunque diffusi un po' in tutto l'alto polesine e nella vasta campagna coltivata estensivamente contribuiscono quali importanti oasi di biodiversità.
Il giro che unisce i due fiumi, come per la
ciclabile "Adige-Po" (Ro8), è un ampio anello con base privilegiata di partenza (e arrivo, si spera...) a
Badia Polesine e ci permette una conoscenza profonda con queste 'lagune di terra'.
Storie di ambienti e di uomini ben poco conosciute, ma che possono riservare belle sorprese alle persone curiose che cercano di capire i risvolti marginali del territorio, magari a poca distanza dalla propria città.
A volte non serve andare in capo al mondo per trovare luoghi ricchi di aspetti naturalistici, storici e umani.
Dopo un breve tratto sterrato risalendo l'Adige, da Castagnaro ci addentriamo nelle immense Valli Grandi Veronesi, raggiungiamo il piccolo paesello (con però una grande e bella chiesa) di San Pietro Polesine, si ha la sensazione di giungere ad una oasi nel deserto di campi (ben coltivati...).
Alla bella cittadina di Castelmassa saliamo sull'argine del fiume Po e lo percorriamo fino a Ficarolo.
E' da dire che l'argine del Po, per buona parte percorribile su pista ciclabile da Torino al Delta, è un po' più noioso del corrispondente argine dell'Adige, percorribile da Verona alla foce.
Lungo il Po prevale la pista ciclabile asfaltata, con interminabili rettilinei (buoni per i ciclisti corsaioli), con poca o nessuna alberatura, gli argini dell'Adige sono molto più articolati, per buona parte su stradine sterrate, più alberati, almeno fino a Rovigo.
Lasciati i rettilinei lungo il Po a Ficarolo, ritorniamo ad attraversare la campagna per andare a vedere i Gorghi di Trecenta, molto bella la stradina sterrata che li attraversa.
l'itinerario cicloturistico in dettaglio
Partiamo da
Badia Polesine, nei pressi della
ex Abbazia della Vangadizza, e per strade cittadine raggiungiamo il ponte sul fiume Adige, senza attraversarlo.
Risaliamo l'argine sterrato (destro idrografico) dell'Adige ed in breve giugiamo al grande impianto di sostegno-derivazione del
canale Adigetto.
Un rettilineo, sempre sull'argine sterrato, e giungiamo ad una golena alberata (piccola oasi naturalistica) nei pressi di Villa d'Adige (Badia Polesine).
Proseguiamo ancora sull'argine aggirando l'area alberata fino ad uno scivolo che ci permette di scendere ad alcune case sparse di via Megolata e Dandola, già in comune di Castagnaro (Verona).
Seguendo via Dandola sbuchiamo sulla strada provinciale (Badia-Castagnaro) ed in breve siamo alla piazza di
Castagnaro.
A fianco della chiesa seguiamo il viale della stazione ferroviaria, quindi svoltiamo a destra, attraversiamo un primo incrocio e al secondo incrocio a T svoltiamo a sinistra e attraversiamo la ferrovia.
Prendiamo il lungo rettilineo che ci fa entrare, dopo aver sovrapassato la TransPolesana, nel vasto mondo delle
Valli di Castagnaro, lembo occidentale delle Valli Grandi Veronesi.
Dopo una grande fattoria ci aspettano lunghissimi rettilinei, senza alcuna alberatura, nella grandiosa campagna coltivata, senza alcuna casa di abitazione fino a giungere alla strada Barrucchella-Torretta (via Fossa Maestra) che fa da argine alla
Fossa Maestra.
Verso destra un altro lungo rettineo, sempre senza alcuna abitazione, fino all'incrocio di
San Zeno in Valle (Agriturismo), dove svoltiamo a sinistra e attraversiamo il ponte per poi seguire la strada alla volta di San Pietro Polesine.
Attraversiamo anche il ponte sul Canal Bianco e giunguiamo al piccolo paese di
San Pietro Polesine (Castelbariano, Rovigo).
Prendiamo la strada rettilinea proprio di fronte alla chiesa alla volta di
Castelmassa, che raggiungiamo dopo aver attraversato al strada Regionale 482 Altopolesana.
La cittadina di Castelmassa è interessante, in particolare la bella ed elegante piazza con il Duomo in stile classico-barocco con un caratteristico porticato.
Animato mercato il sabato.
Saliamo sull'argine del fiume Po ed ora seguiamo lungamente la pista ciclabile, tutta asfaltata, di Sinistra Po.
Ci offre belle visioni sulla sottostante campagna e sul pigro corso del grande fiume, passiamo il paese di
Calto, ma i suoi lunghi rettilinei sono anche un po' monotoni nel pedalare.
Infine giungiamo a
Ficarolo, noto per la Rotta di Ficarolo allorquando nel 1152 il fiume cambiò corso.
Per raggiungere l'interessante piazza di Ficarolo possiamo scendere dall'argine per una scaletta, proprio a poca distanza dal centro.
Lasciamo Ficarolo passando sotto il caratteristico arco sul fianco destro della chiesa, attraversiamo la strada Regionale "Eridania" e proseguiamo in aperta campagna per via Trento.
Al termine dei rettilinei, con qualche casa e alcune vecchie barchesse, svoltiamo a sinistra, ancora lunghi rettilinei nella campagna, e raggiungiamo il piccolissimo borgo di
Corà.
Piccolissima piazzetta con monumento e panchine.
Proseguiamo verso sinistra per circa 700 metri fino a trovare (destra) una strada (indicazioni Trecenta).
Ci inoltriamo nuovamente nella profonda campagna, aggiriamo una grande fattoria e poi ancora lunghi rettilinei.
Passiamo accanto ad un grande complesso agricolo (Centro Ippico) e sbuchiamo ad un incrocio (loc.Cuoghe), dove anziché proseguire diritti alla volta di Trecenta, svoltiamo a sinistra e seguiamo una sinuosa stradella asfaltata punteggiata da qualche casa.
Sbuchiamo alla strada provinciale Trecenta-Calto (loc.Brancaleoni), che attraversiamo per raggiungere il
Gorgo della Sposa (dall'incrocio, lungo la provinciale, sulla sinistra a quache centinaio di metri possiamo vedere un altro scorcio del Gorgo della Sposa).
Dopo aver tergiversato per la stradina sterrata che fa da argine al Gorgo della Sposa, proseguiamo per la stradina in direzione Trecenta, ci aspettano altre belle pozze d'acqua, come il Gorgo Bianco e il Gorgo Gaspera.
Sbuchiamo in centro a
Trecenta, possiamo percorrere tutta la via principale e visitare la bella Chiesa parrocchiale.
Passando per i giardini raggiungiamo la grande rotonda stradale nei pressi del Canalbianco e attraversiamo il ponte sul
Canalbianco.
Seguiamo la strada per raggiungere la località Pissatola, dove appena dopo la piazza sulla destra possiamo prendere una stradina asfaltata dietro le case per raggiungere il suggestivo
Gorgo di Pissatola.
Torniamo alla piazza e, accanto alla chiesa, prendiamo la stradina asfaltata verso Baruchella, che si dirama languidamente nella campagna ai margini del canale Fossa Maestra e raggiungiamo l'incrocio della strada Regionale 482 a
Baruchella, nei pressi del ponte sulla Fossa Maestra e il Municipio.
Dopo la divagazione in paese riprendiamo la strada (via Gardese) dirimpettaia a quella da dove eravamo arrivati (vicino al Municipio) e proseguiamo fino alle case Spizzene, lasciamo via Gardese e seguiamo, sulla destra,
via Spizzene.
Dopo un lungo tratto, sottopassiamo la superstrada
TransPolesana, sbuchiamo nella strada provinciale (
via Capuccini) ormai alla perifieria di Badia Polesine, che miriamo verso sinistra.
La strada si fa via via più 'urbana', attraversa la ferrovia e giunge a ridosso del
Canale Adigetto, dove superiamo il ponte di via Carducci per raggiungere il centro di
Badia Polesine.