ex forte Dosso delle Somme a Serrada di Folgaria (Trento)
Panzerwerk Serrada, Sperre Folgaria (1911-1914 - quota m.1670)
I guerra mondiale nel triveneto - fortezze austroungariche negli altipiani trentini
Modernissimo, imponente, era l'opera più grandiosa ed importante degli altipiani, ed uno dei primi in assoluto di tutto l'impero.
Quattro obici da 100/9 sotto cupola blindata girevole e numerosi armamenti secondari.
Buona parte della fortezza era scavata all'interno degli strati rocciosi, risultando a filo con la linea tondeggiante del Doss del Sommo.
La copertura raggiungeva i sei metri di calcestruzzo con annegate putrelle di ferro di 50 cm. di diametro, collaudato per resistere perfino ai colpi di obice da 305.
Oltre al Toraro-Campomolon (altopiano di Tonezza), controllava il settore nord del Pasubio.
Durante la prima fase della guerra fu bersagliato con oltre 10.000 colpi.
E' un cumulo di ruderi di calcestruzzo e roccia viva, visitabile esternamente.
Si trova tra il passo Coe (m.1550) e Serrada di Folgaria (m.1160)(Trento) ed è una delle tre fortezze folgaretane assieme al 'Sommo Alto' e al 'Cherle-SanSebastiano'.
Il forte si raggiunge facilmente dai pressi di passo Coe (1 ora), o anche da Serrada Folgaria (1 ora e mezza), con tranquille passeggiate su stradine sterrate.
Partendo da passo Coe, scendere poche decine di metri verso Fondo Piccolo (Folgaria) e subito prendere la prima stradina sulla sinistra.
Oltrepassata una chiesetta-monumento alla Pace e ai Soldati, si prende la stradina di destra (indicazioni) e con un paio di ripide rampette, anche seguendo il filo della cresta erbosa, si giunge nei pressi del forte.
Pur nella desolazione della totale distruzione, la visita è interessante e suggestiva, uno dei tanti tasselli per comprendere lo sviluppo dell'area di confine e delle battaglie della grande guerra.
Il luogo è molto panoramico e la veduta spazia ampia verso gli altipiani e il Pasubio.
Bisogna sottolineare che la facile passeggiata dal passo Coe purtroppo è caratterizzata dall'incrocio con numerose piste da sci e relativi impianti di Fondo di Folgaria.
Un vero e proprio 'carosello' che, specie in giorni dall'aria triste e nebbiosa, porta a riflettere sulle ferite inferte alla natura esaltando in maniera surreale il contrapporsi degli impianti sciistici alle devastazioni inferte dalla stupidità della guerra.
La natura è tollerante e saprà riamarginare.
Nel frattempo, cogliendola nella maniera corretta, con le nebbie e le luci ci lascia emozioni di impalpabile distacco ed oblio.