escursione passo Valparola, cima SetSass, Pralongià, Piccolo SetSass, Valparola
L'escursione ai SettSass, con la salita alla cima principale e il periplo completo del piccolo gruppo dolomitico, è senz'altro una delle più appaganti delle Dolomiti.
La camminata non è difficile, della giusta lunghezza e fatica per soddisfare completamente.
Non vi sono salite ripide o impegnative, tuttavia sono numerosi i saliscendi e i cambi di ritmo, come estremamente varie le situazioni ambientali.
Culmine dell'escursione cima SetSas, semplicemente un luogo meraviglioso, al centro della regione dolomitica offre una visione straordinaria, dall'alto dei suoi 2.570 metri, su buona parte delle Dolomiti e importanti vallate.
I due versanti del gruppo offrono caratteristiche e suggestioni ben diverse, naturalmente estremamente influenzate dalle condizioni climatiche del giorno.
Verso nord le balze rocciose danno impressioni di austerità e desolazione, quasi una bolgia infernale, tuttavia mitigata dalle splendide e ridenti visioni di famosi gruppi dolomitici.
A sud la luce è sempre accecante per il riflesso delle chiare e verticali pareti di dolomia, l'ambiente è apparentemente ridente, con vallette prative digradanti, in particolare quella verso Federe e il castello di Andraz, ma come contrappeso è devastato da grandiosi macereti di enormi massi di frana.
Inoltre lo sguardo è attratto dal Col di Lana e quelle scure strutture magmatiche, devastate dalle mine della grande guerra a formare una specie di cratere vulcanico collassato e con la cresta del Sief completamente e profondamente segnata da una lunga trincea.
Le sfumature particolarissime di scuri colori, con controluci adatte, sono incredibili e stupefacenti, fino al rosso ruggine intensissimo che viene raggiunto nel tardo autunno e sfuma nei sottostanti piani erbosi chiudendo nel bosco di radi larici.
Noteremo sicuramente come il versante nord digradi con oblique pendenze a formare una specie di grande (parziale) catino, mentre il versante sud sia caratterizzato da verticali pareti di dolomia.
Sono le tracce di quello che fu un piccolo atollo corallino cresciuto oltre 200.000 mil. di anni fa, con la laguna interna e le scogliere coralline verso il mare aperto.
Tra le scure balze vulcaniche del Col di Lana e le chiare scogliere dolomitiche dei SettSass, che fecero da sponda alle effusioni magmatiche,a metà 1800 il naturalista e geologo Prof. Ferdinand von Richthofen (zio di Manfred, il Barone Rosso) meditò ed intuì la genesi e l'evoluzione delle strutture dolomitiche, dal nome di Dolomieu che però non le capì a fondo, osservando quelle fasce rocciose definite Richthofen Riff, nei pressi della sella del Sief al Piccolo SettSass e nota come formazione di San Cassiano.
l'escursione in dettaglio
Dai pressi del Museo Tre Sassi (Intra i Sass)(ex fortino austriaco ottocentesco, comune di Cortina d'Ampezzo) al passo Valparola (m.2.200), raggiungere il vicino rifugio Valparola da dove, sul retro dell'edificio, parte il sentiero Cai n.24 per i SettSass-Pralongià.
Dopo alcune brevi indecisioni tra balze erbose, si scavalca un valico da dove il sentiero s'inoltra lungamente sul versante nord del gruppo dei SettSass.
Si traversa lungamente per vaste bancate rocciose, Borat, sempre con bellissime vedute sull'alta Val Badia e l'imponente gruppo delle Cunturines.
Raggiungere l'ampio vallone Pudres, sotto le franose bancate rocciose che scendono dalla cima principale, quindi risalire la cresta franosa Les Pizades, dove si trova il bivio per cima SetSas e per il rifugio Pralongià.
Qui possiamo decidere se salire alla cima o proseguire direttamente verso il Pralongià.
Se il tempo è buono vale sicuramente la pena di salire alla bellissima cima, ci costerà relativamente poca fatica.
La salita è poco faticosa, poco sotto la cima si trova un macereto di grossi massi di frana che si risalgono con poche difficoltà anche se la bancata rocciosa appare molto ripida, pur non impressionando per l'esposizione.
La cima è meravigliosa, probabilmente uno dei più bei balconi panoramici delle Dolomiti.
Il gruppo dei SettSass si trova praticamente al centro dell'area dolomitica e da qui possiamo ammirare, da sud e da sinistra a destra, la scura piramide del Col di Lana, sventrata dalla grande mina, la bianca Marmolada, l'intero gruppo del Sella, l'intero gruppo del Gardena
con il Sassongher in evidenza, buona parte della Val Badia, il gruppo del Sass d'la Crusc Cavallo Cunturines, in fondo la Croda del Becco, la Croda Rossa d'Ampezzo, l'intero gruppo Scotoni-Fanis-Lagazuoi con dietro le Tofane e davanti il Sass de Stria, più in là le Cinque Torri d'Averau, i Lastoi de Formin, il Pelmo, il monte Cernera, il monte Pore e la maestosa Civetta con sotto la valle del Cordevole.
Lasciata, con tanta gioia nel cuore, la bella cima SetSas (m.2.571, ore 2:30/3:00 dal Valparola) ritornare verso il bivio e scollinare la dorsale Les Pizades (m.2.285), eventualmente poco prima sulla sinistra si stacca una scorciatoia.
Scesi dai ghiaioni si giunge ad un bivio (m.2.220), verso destra si può facilmente raggiungere il rifugio Pralongià, verso sinistra si segue il sentiero Cai n.23 alla volta del Piccolo SettSass.
Il sentiero percorre l'intero versante sud dei SettSass, per buona parte tra imponenti massi e macereti di frane precipitate dalle incombenti pareti rocciose.
Si giunge nei pressi del Piccolo SettSass, qui si può risalire la forcella che lo separa dal SetSass, dove si trovano delle postazioni e caverne della grande guerra.
Oppure proseguire aggirandolo a sud per sentiero pianeggiante per giungere alla sella erbosa ai piedi del Piccolo SettSass che da quì appare una nobile parete dolomitica.
Il colletto di valico (m.2.285) è snodo di sentieri per il Sief-Col di Lana e vi è un grazioso tabià.
Proseguire sotto le pareti rocciose in leggera discesa alla volta del Valparola.
Superato un valloncello ritroviamo il sentiero che scende dalla forcella del Piccolo SettSass.
Si cammina quasi accarezzando le verticali pareti che scendono dai vari pilastri (i sette sassi per l'appunto), fino a trovare un valloncello da dove scende un torrente, che si risale per gradoni rocciosi, scivolosi ma agavolati da un cordino metallico come corrimano.
Si giunge ad ampi cadini erbosi, ricordo delle glaciazioni, tra i quali si trova il grazioso, limpidissimo, laghetto del Valparola.
Pochi passi e risaliamo al rifugio Valparola (ore 3:00/4:00 dalla cima SetSas).
varianti
Si può partire anche dal Pralongià, cima SetSas si raggiunge in circa 2 ore.
Si può salire anche partendo dal Castello di Andraz.
Si può combianare una lunga escursione comprendendo la salita al Col di Lana.