Dolomiti d'Ampezzo: Forte Tre Sassi (Intra i Sass o 'n Tra i Sass) al passo Valparola
Il fortino Austriaco fu costruito sul finire dell'ottocento per il controllo dell'importante valico del Valparola, primo baluardo della Val Badia verso la valle del Cordevole, in comune di Cortina d'Ampezzo allora sotto l'Austria.
Assieme ai forti La Corte e Ruaz a Livinallongo sotto il Col di Lana, funzionò per breve tempo come caserma per la guarnigione di frontiera e non ebbe particolari ruoli nella grande guerra.
Questa tipologia di forti in muratura e pietra era già obsoleta prima scoppio del conflitto, sebbene sia stato tentato un riadattamento.
La posizione, in bellissimo luogo panoramico, è vicinissima ad importanti arroccamenti della grande guerra sulle cime rocciose circostanti dove si svolsero cruenti combattimenti ed azioni di eroismo di pattuglie d'alta montagna.
Ha naturalmente consigliato il recupero della struttura per adibirla a museo della prima guerra mondiale.
Ed anche quale punto di riferimento per il recupero e la fruizione dell'articolato complesso del "museo all'aperto della grande guerra", sulle vicine opere belliche prime tra tutte il Sass de Stria e la galleria elicoidale e Cengia Martini al Piccolo Lagazuoi.
Il valico del Falzarego-Valparola è punto nodale quasi al centro delle Dolomiti, nonché naturale demarcazione tra l'area veneta e tirolese, e tutt'attorno svettano famosissime strutture dolomitiche.
Le Cinque Torri con l'Averau-Nuvolau, le Tofane, Castelletto Col dei Bos separati dalla dorsale del Fanis-Scotoni dal grande vallone del Travenanzes,
le Conturines, il Lagazuoi, il Sass de Stria a far da sponda alla strada che unisce i due passi e oltre i SettSass-Siel ed il Col di Lana.
Valparola, dal ladino Vuol+Ola (volpe+baita, a significare le volpi che assediavano gli ovili delle baite di montagna).
Il Valparola per millenni è stato la naturale via di transito tra l'alto Agordino, da dove saliva la "Strada della Vena" che passava per il
castello di Andraz ed il boscoso vallone tra il Col di Lana ed il Sass de Stria, ed il Tirolo scendendo verso la Val Badia.
Il Principe-Vescovo di Bressanone contendeva ai veneziani il territorio del Fodom (Livinallongo) e le miniere di ferro del Fursil a Col (Colle Santa Lucia).